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La UE si affida a un VC per gestire il fondo deeptech

L’European Innovation Council sceglie il lussemburghese Alter Domus per gestire gli investimenti in startup deeptech del fondo che fin a ora era in fase di stallo

Pubblicato il 02 Ott 2022

Nel 2021 è stato creato un organismo dell’UE, l’European Innovation Council (EIC), che avrebbe dovuto offrire tramite suo fondo ed acceleratore sovvenzioni fino a 2,5 milioni di euro e investimenti azionari fino a 15 milioni di euro alle aziende del settore deeptech. Finora tutto sembrava essere in una fase di stallo: solo un’azienda su 100 ha ricevuto il finanziamento atteso.

Gli investimenti dell’EIC sono strategici per la cosiddetta technological sovereignty (sovranità tecnologica) dell’UE – una spinta per sostenere il ruolo dell’Europa nelle tecnologie d’avanguardia come i microchip, quantum computing e le soluzioni innovative per il clima.

Per questo nel 2021 è stato creato il Consiglio e stilato un programma: sovvenzioni del valore 2,5 milioni di euro e investimenti azionari da 15 milioni di euro, per una partecipazione massima del 10-20%.  In sette anni l’EIC avrebbe voluto investire 3,5 miliardi di euro in circa 500-700 aziende deeptech.

Secondo il comunicato dell’EIC “a oggi, sono stati firmati 150 accordi di sovvenzione, rispetto ai 100 firmati solo poche settimane fa”, eppure tra tutte le aziende selezionate nel programma, solamente una ha ricevuto i fondi. Le altre da diversi mesi stanno ancora in attesa di ricevere i finanziamenti. E addirittura tra queste alcune starebbero per fallire.

A detta della Commissione europea, il problema dei ritardi si spiegherebbe dall’attuale ristrutturazione del fondo e dal lungo processo burocratico di assunzione di un gestore esterno. C’è invece chi pensa che il ritardo sia dovuto dalla stessa Commissione, ovvero dalla sua insoddisfacente esperienza e risorse necessarie per svolgere in maniera congrua questo nuovo ruolo di VC.

Per risolvere la matassa l’UE ha quindi nominato un manager esterno, il gestore di fondi Alter Domus, specializzato in private equity, investimenti immobiliari e infrastrutturali. Ora il processo di selezione rimarrà comunque a capo dell’EIC, mentre la società esterna con sede in Lussemburgo avrà la decisione finale su quali startup deeptech riceveranno il finanziamento azionario. La due diligence sarà svolta dalla European Investment Bank (EIB).

Con tale risoluzione della UE verrebbe così sbloccato l’ingorgo arrecato e già nel mese di ottobre potranno essere prese le prime decisioni di investimento. (Photo by Frederic Köberl on Unsplash )

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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