Le startup italiane di qualità, fra Tokyo e Premio Marzotto 2016

Pubblicato il 07 Mag 2016

La forza di un ecosistema non sta tanto nel numero di startup che riesce a creare ma nelle startup che fa crescere e diventare grandi anche e soprattutto a livello internazionale.

Molti più sforzi dovrebbero andare nella direzione che premia gli imprenditori più bravi, quelli che fanno cose che il mercato apprezza ed è su di loro che bisogna puntare in modo deciso, concentrare le risorse e gli sforzi. Solo così si creano da un lato realtà capaci di trasformare l’innovazione in valore industriale, economico e sociale e dall’altro un mercato di aziende vincenti capaci di attirare gli investitori.

La qualità in Italia c’è. Ci sono molte startup, o meglio scaleup, o meglio ancora aziende che innovano in diversi settori producendo prodotti e servizi di alto valore ed è su di loro che bisogna puntare in modo deciso.

È per esempio ciò che accadrà il prossimo 27 maggio a Tokyo in occasione dell’Italian innovation day  quando startup come 2045Tech , BrainControl , Dis , D-Orbit , Engilab , Greenbone, Greenrail , Underground Power , Wise incontreranno potenziali partner industriali e finanziari giapponesi, il tutto presso l’Ambasciata italiana e con la collaborazione di Innoventually  che si occupa di open innovation.

L’evento, al quale parteciperà anche chi scrive, è organizzato nell’ambito dei 150 anni di relazioni diplomatiche tra Italia e Giappone ed è stato pensato come momento dedicato alla creazione di effettive opportunità di creazione di valore sia per le scaleup italiane, sia per i partner nipponici (Startupbusiness realizzerà un reportage completo).

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Altro momento in cui le startup di valore potranno mettersi in luce è la sesta edizione del Premio Gaetano Marzotto la cui call si è aperta il 4 maggio e si chiuderà il 27 giugno (anche in questo caso chi scrive è direttamente coinvolto in veste di presidente del comitato di valutazione del premio per l’impresa che ha un valore di 300mila euro).

Il premio è giunto alla sesta edizione ed è cresciuto sia in valore sia nella capacità di raccogliere attorno a se un crescente numero di partner tra incubatori e acceleratori, tra imprese e multinazionali. L’edizione 2015 del premio fu vinta da Scent, sigla che sta per Semiconductor-based electronic network for tumors, che ha realizzato “un dispositivo portatile, di semplice utilizzo e a costo contenuto che migliora lo screening preventivo degli adenomi colon-rettali senza complicare la procedura adottata dal Servizio sanitario nazionale, in quanto sarà effettuato (come già attualmente avviene) sulle feci raccolte dal paziente, analizzando la composizione dei gas emessi da queste ultime”. Nicolò Landini del team di Scent nel raccontare la esperienza del premio ha voluto sottolineare un aspetto che racchiude il senso della volontà di creazione di valore:

la cosa più importante per noi nell’avere disponibilità finanziaria è stata quella di portare il frutto del nostro lavoro fuori dal laboratorio, quella di tradurre la ricerca in in qualcosa capace di creare benefici concreti

Una sintesi chiara quella di Nicolò che certamente si confermerà anche con l’edizione 2016 del premio che per la prima volta vivrà il suo evento finale a Roma, grazie al supporto di Gala che è uno dei nuovi partner, il prossimo 1 dicembre.

Emil Abirascid

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