Life science, ecco i vincitori del premio Zambon, 100mila € per Ananas Liver

Il primo premio della seconda edizione Open Accelerator di ZCube (Zambon) va a una startup che ha sviluppato un sistema di drug delivery per patologie epatiche

Pubblicato il 13 Dic 2017

Ananas Liver è la startup che vince il primo premio da 100mila euro della edizione 2017 del programma di incubazione di Open Accelerator di ZCube Research Ventures realizzato da Zambon.

La startup ha sviluppato un sistema di drug delivery specificamente pensato per le patologie Pbc (Primary biliary sclerosis) e Aih (Autoimmune hepatitis), due patologie croniche che colpiscono il fegato e che possono portare il paziente non curato fino alla cirrosi. La tecnologia di Ananas-liver si propone di offrire un’alternativa a quei pazienti, circa il 15% per Pbc e circa l’11% per Aih che non rispondono alle cure tradizionali e per i quali è possibile ricorrere esclusivamente al trapianto. La startup vincitrice, in fase di costituzione, ha sede a Padova e ha già raccolto circa 120 mila euro ed è guidata da Davide Merlin e nel suo team ha un pool di dottorati che comprendono Margherita Morpurgo, Pietro Invernizzi, Paolo Gubitta, Elisabetta Casarin.

Il secondo premio da 50mila euro è stato invece assegnato a Biorek che ha sede presso l’Istituto di ricerca urologica presso il San Raffaele di Milano e ha sviluppato un innovativo biomarcatore per il cancro renale che è settimo tumore più diffuso al mondo e colpisce 350mila persone ogni anno. L’innovazione di propone di aiutare nella distinzione tra le masse benigne e maligne e di comprendere meglio lo stadio di evoluzione del tumore al fine di evitare, in una percentuale di circa il 20% dei casi, azioni eccessive di tipo chirurgico.

Terzo premio da 25mila euro per PD Innovations che propone una soluzione tecnologica per rispondere ai tre principali problemi legati al Parkinson: diagnosi errate, monitoraggio dei sintomi e gestione della terapia.

Tutte le startup premaite oltre all’investimento potranno utilizzare spazi e servizi all’interno di OpenZone, il Campus dedicato alle scienze della vita di ZCube.

“Sosteniamo da sempre l’importanza di un approccio aperto all’innovazione – ha spiegato Elena Zambon, presidente del gruppo Zambon S.p.a. – sia che essa provenga da università e centri di ricerca, sia da aziende consolidate e startup, a livello nazionale e internazionale. La seconda edizione del programma Open Accelerator rappresenta per noi un ponte tra Zcube e il mondo delle startup, trasformando il network di ricercatori, scienziati, centri di ricerca e il mondo finanziario dei VC in una community votata a migliorare la vita dei pazienti attraverso il progresso scientifico. Il programma è stato sviluppato con l’obiettivo di supportare concretamente giovani talenti imprenditoriali nel portare a maturazione idee nuove nel campo delle scienze della vita.”

La call per la selezione dei progetti era focalizzata in quattro macro aree d’interesse Drug delivery systems (tecnologie innovative per la somministrazione di farmaci e il rilascio controllato e mirato all’interno dell’organismo, l’ambito della startup vincitrice); Open source prototyping: medical devices, biomarkers, diagnostics (piattaforme tecnologiche innovative per la prevenzione e diagnosi quali dispositivi diagnostici professionali e applicazioni biometriche avanzate); Wearables e digital health (dispositivi indossabili che migliorino la qualità di vita dei pazienti e soluzioni tecnologiche rivolte a migliorare i servizi sanitari); Big data (analisi e utilizzo dei dati che consentano la riduzione dei costi sanitari attraverso diagnosi più efficaci).

Open Accelerator è partner di Italian Angels for Biotech, Innogest, Premio Marzotto, Unicredit StartLab.

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