Qualche tempo fa vi ho raccontato del Comincenter, realtà che in Basilicata, in particolare a Matera, sta sviluppando progetti e azioni per sostenere lo sviluppo di talenti e competenze e di creazione di posti di lavoro nell’ambito dell’economia di nuova generazione. Un progetto gestito interamente da privati e che ha già ottenuti risultati significativi, tanto che perfino dal Ministero della Istruzione si sono accorti di quanto il Comincenter sia riuscito a fare di gran lunga meglio di qualsiasi agenzia per il collocamento.
“Abbiamo realtà di grande capacità e innovazione – spiega Antonio Candela che è alla guida del progetto che ha già pianificato la sua espansione anche a Potenza presso il campus della Università della Basilicata – per l’evento abbiamo invitato alcune delle aziende più smart che hanno sede qui come Calia, Geocart, Ondatel, alcune delle startup più smart come Postpickr, Studio Antani, WideSight Lab e alcune delle realtà locali che si occupano, a vario titolo, di finanziamento alle nuove imprese come Bcc Laurenzana e Nova siri, Puglia Startup, Sviluppo Basilicata, Muumlab equity crowdfunding, Apulia invest”.
Gli ingredienti c’erano quindi tutti al Cominday 2016, e c’erano anche le startup in cerca di investitori, di partner commerciali o industriali o anche di un suggerimento, un consiglio, un indirizzo. Startup sia in fase già avanzata di sviluppo, alcune già attive sul mercato, sia in fase più embrionale dove il passo oltre l’idea ancora deve essere compiuto. Startup sia fortemente orientate alla tecnologia, sia più attente ad aspetti sociali, culturali, ambientali come spiega Luca Tamburrino che ha coordinato le candidature: “abbiamo voluto tenere molto ampie le caratteristiche di application perché è importante per eventi come il Cominday fungere anche da generatore di contaminazione, è l’unico evento di questo genere a Matera e perciò abbiamo selezionato startup lucane ma anche di altre regioni e non abbiamo definito strettamente né gli ambiti settoriali né lo stato di evoluzione”.
C’è poi chi lavora a piattaforme per la riduzione dello spreco alimentare come Altraspesa e Keep Food, chi a mostre interattive come la Luna al guinzaglio, chi alla realizzazione di un impianto per la estrazioni di principi attivi polifenolici come Bioneutra, e chi a una rete di esperti da consultare online per aiutare i genitori in erba, chi ha progettato una speciale tettoia per esterni che può essere aperta e chiusa come una tenda, chi ha in mente strumenti per proporre turismo esperienziale, shopping esperienziale, scuole di musica e di danza esperienziali e chi, come Autoriparo di Potenza, una dei tre vincitori dei premi da duemila euro ciascuno offerti sotto forma di servizi di supporto alle attività di marketing, che ha realizzato una piattaforma per aiutare gli automobilisti a trovare la migliore officina e a non scordare le scadenze amministrative come bollo e assicurazione. Insieme ad Autoriparo hanno vinto anche Sisia con i suoi sensori per la verifica strutturale degli edifici e Biomedicallab con il suo PD-Watch, strumento per tenere sotto controllo gli ammalati di Parkinson che ha partecipato anche alle finali degli Startup Europe Awards.
Quel filo che unisce creatività, voglia di fare cose nuove, spirito di impresa, desiderio di superare le difficoltà di contesto si è visto in tutta la sua tensione tra le sale di Palazzo Lanfranchi e ha mostrato come il cambio paradigmatico della cultura d’impresa, della cultura del lavoro, della cultura del futuro sia seme che trova terreno fertile anche in territori dove siamo, erroneamente, abituati a credere che l’innovazione tardi ad arrivare. Ebbene non è così, ma è anzi opportunità concreta quella di favorire lo sviluppo di realtà imprenditoriali che utilizzano competenze tecniche e creative, le competenze delle nuove generazioni che così possono vivere e lavorare nelle loro città di origine guadagnando in qualità della vita.
Emil Abirascid