Musement: round a 5 Ml, pronti allo scale-up

Pubblicato il 06 Mar 2015

Nel panorama italiano degli investimenti in startup digitali è tra i più grossi degli ultimi anni.

Cinque milioni di euro, in un Series A round, per la startup Musement operativa nel settore del turismo digitale, settore in cui l’Italia (che ha il turismo nel DNA) potrebbe giocare un ruolo da protagonista in un mercato che vale 100 Miliardi di dollari a livello globale e 37 Miliardi di dollari soltanto in Europa (dati 2014 PhoCusWright).  In questo scenario, è la stessa Musement a voler giocare un ruolo da protagonista e il suo piano per lo scale-up, confortata certamente da metriche d’impatto, ha convinto una cordata di 4 operatori: 360 Capital Partners e Italian Angels for Growth (che già avevano investito in un precedente round), P101 e Michele Associati.

Cosa ha convinto gli investitori? Ce lo racconta Alessandro Petazzi, uno dei founder e Ceo della società.

“Gli elementi che hanno convinto gli investitori sono diversi. Il primo è relativo al mercato di riferimento. Il settore del travel è a livello globale particolarmente caldo e in particolare nel segmento delle in-trip activities ancora non c’è ancora una forte presenza dei grandi gruppi. C’è spazio dunque, è una di quelle rare opportunità rimaste per la crescita di un nuovo player anche italiano. Oggi il viaggiatore è sempre più un viaggiatore “esperienziale” e rispetto a questo Musement ha una precisa visione che ha convinto gli investitori. Abbiamo presentato un piano di evoluzione in cui Musement diventa un prodotto di riferimento globale, sempre più raffinato nel rispondere direttamente ai desideri di chi viaggia, alle sue preferenze, suggerendo l’attività giusta al momento giusto e rendendo semplice e immediato il processo di prenotazione. A rendere credibile questo piano di fronte agli investitori i risultati raggiunti da Musement fino a oggi. Abbiamo praticamente fatto molto meglio di quanto avevamo “promesso” agli investitori del primo round, e questa performance ha avuto un impatto positivo anche sui nuovi investitori. ”

Nato per aggregare e promuovere sopratutto l’offerta “culturale” (musei, mostre, siti d’interesse storico, la cui promozione online è ancora molto diversificata e frammenta), Musement ha poi allargato il suo orizzonte ai minitour, ai tour panoramici, le esperienze enogastronomiche, il trekking,  il diving, insomma ha scelto di abbracciare tutto quello che rientra nel settore delle in-trip activities.  Musement è “exploring made easy”. Già oggi Musement offre migliaia di attività in 30 nazioni del mondo, è disponibile in inglese, italiano, francese, spagnolo, tedesco, portoghese e russo.

musement, i fondatori
I founder di Musement, da sinistra: Fabio Zecchini, Alessandro Petazzi, Claudio Bellinzona, Paolo Giulini

I piani per il futuro.

Consolidamento, rafforzamento, espansione. La società intende entrare in nuovi mercati, inizialmente punta a diventare la piattaforma di riferimento per i viaggiatori del Sud Europa, in cui “praticamente non abbiamo concorrenti” dice Alessandro Petazzi. Per poi allargarsi anche nel resto d’Europa e in America. Per fare questo deve prima di tutto far crescere il team, rendendolo sempre più internazionale.

“Da 15 persone nel team saremo entro aprile 30, abbiamo praticamente raddoppiato il team. – continua Alessandro – L’aspetto interessante è che buona parte del team non è italiana, cioè siamo riusciti a convincere persone russe, americane, sud-americane ecc, a trasferirsi nei nostri uffici milanese, dove la lingua ufficiale è l’inglese. Siamo già una piccola multinazionale. A noi non serve creare nuove sedi all’estero per espanderci internazionalmente, però è indispensabile avere un team internazionale.”

Nei piani naturalmente anche lo sviluppo e miglioramento della piattaforma tecnologica e dell’offerta commerciale. “Uno dei punti chiave sarà la segmentazione dell’offerta in diverse macro aree e specifici “verticali”: in questo modo chi viaggia avrà la possibilità di ricercare e trovare facilmente l’attività di suo interesse. La nostra offerta commerciale deve diventare sempre più capillare. Abbiamo affrontato questo punto focalizzandoci prima sulle capitali e le grandi città, ma ci allargheremo alle città di provincia, ai centri più piccoli turisticamente interessanti. L’evoluzione della nostra piattaforma riguarderà anche il mobile, che finora non è stato al centro del nostro sviluppo, attraverso un completo e radicale ripensamento della nostra applicazione.”

Attualmente, la maggior parte degli utenti di Musement sono europei e americani. Per cui il primo piano di espansione estera si concentra verso il Sud Europa, l’Europa, l’America.

Nel mirino però non manca già l’attenzione verso il viaggiatore che arriva dall’oriente, in particolare dalla Cina. Un pubblico potenziale enorme.

“E’ un mercato che merita tutta la nostra attenzione – conferma Petazzi – ma non abbiamo piani immediati. Affrontare il mercato asiatico richiede un grandissimo sforzo, perchè richiede un approccio completamente diverso in tutto, dalla tipologia di offerta commerciale fino all’impostazione del sito o dell’app. Gli asiatici hanno un modo completamente diverso di fruire il web, non si può semplicemente tradurre un sito in cinese. Bisogna ripensarlo per l’utente cinese.”

(featured image credits)

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