My Good Client, ecco il CRM tecnologico che usa il passaparola

Pubblicato il 12 Gen 2021

Potenzialità e un modello di business che non c’era: My Good Client dopo avere siglato partnership importanti con player come Aon, Nexi e Tim, varca i confini nazionali per proporre il suo innovativo drive to store ai grandi brand del retail del mondo.

My Good Client proviene da un triennio con crescite percentuali a tre cifre. Questo trend era pienamente confermato anche dall’avvio commerciale di gennaio e febbraio 2020, prima che il lockdown fermasse l’economia, prima ancora che molti dei nostri segmenti di riferimento subissero gli effetti della crisi pandemica – dice a Startupbusiness Alessandro Petrella, founding partner di My Good Client – . Fare quindi oggi previsioni di crescita, dopo un anno in cui, viste le condizioni, troviamo soddisfacente chiudere in linea con il precedente, diventa difficile. Nel piano l’obiettivo è +100%, un raddoppio direi che è alla nostra portata, assumendo non uno scenario sanitario e macro-economico florido, ma nemmeno tragico”.

Fondata nel 2014 da Alessandro Petrella, top manager di grandi aziende, Simone Bernardi, esperto in software e Daniele Bernardi, senior partner engineer di Twitter, che ancora la guidano, My Good Client nasce dall’idea costruire una piattaforma digitale omnichannel per la forma di marketing più conosciuta e apprezzata da aziende e consumatori: il passaparola, trasformando un’occasione saltuaria in modello di incrocio di domanda e offerta capace di generare valore ai large retailer così come alle piccole insegne locali. Antitesi di Groupon, del couponing e dei modelli di influencer marketing, My Good Client trasforma il cliente soddisfatto, di un’insegna o di un brand di qualsiasi tipo, dall’automotive alla profumeria, dalla telefonia all’abbigliamento ai servizi, in un veicolo di promozione capace di generare valore per tutta la catena: per il brand, per sé stesso e per i clienti potenziali coinvolti. Sia per il mondo consumer, che per quello business to business, come nel caso di Aon.

Ognuno di noi nel corso della sua vita ha raccomandato ad amici luoghi e marche – aggiunge Petrella in una nota – , generando per le aziende beneficiarie del passa-parola un valore cumulato che supera il milione di euro, senza lasciarne traccia. Le nostre stime attestano il mercato di riferimento per My Good Client a livello globale a oltre 100miliardi di dollari, di cui 5 solo in Italia con un target potenziale di oltre 100 milioni di aziende. E può sembrare strano, ma siamo l’unica società a sviluppare un modello di questo tipo e la fiducia che ci hanno dato partner come Tim, che rivende My Good Client sui canali commerciali agenti sia nel Tim Digital Store, Plesk o Nexi che ha integrato la nostra app nel suo store SmartPos, dimostra che siamo al posto giusto. La nostra strategia ora mira a espanderci, in primis in America e poi in Europa, aprendoci anche alla ricerca di nuovi capitali per sostenere la nostra presenza all’estero”.

La soluzione offerta dalla società di Giulianova, che ha già ricevuto un primo seed nel 2018 da cinque investitori privati e che ora ha stretto un accordo con l’acceleratore di business Retail Hub (di cui abbiamo scritto qui )  per proporsi al mercato statunitense, ha la forza di essere perfettamente complementare con ogni soluzione di marketing e CRM. My Good Client inizia dove finisce la pubblicità: si aggancia ad acquisto, fisico o digitale, avvenuto, generando un nuovo flusso referenziato di comunicazione, sinergico con elementi distintivi nella generazione di campagne, distribuzione virale sui social e di costruzione automatica delle pagine che consentono agli amici di aderire alle campagne.

Il vero asset di My Good Client è la soluzione tecnologica proprietaria che consente il tracciamento preciso di chi ha promosso l’azienda e di “chi ha portato chi”, ovvero di quali nuovi clienti sono stati portati da ognuno, con un CRM proprietario che raccoglie tutti i dati, perfettamente autonomo per i clienti più piccoli e pienamente integrabile con altre piattaforme per clienti più strutturati, messa a punto da Simone e Daniele Bernardi.

Photo by Ben White on Unsplash

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