Health tech, Neuron Guard previene i danni cerebrali (e piace a Generali)

Neuron Guard entra con il suo innovativo dispositivo nel programma di GrowITup, piattaforma di open innovation, e punta ad accelerare la sua crescita grazie anche alla collaborazione con Generali Italia

Pubblicato il 21 Nov 2017

È sicuramente uno dei prospetti più interessanti del settore health tech a livello nazionale e internazionale: stiamo parlando di Neuron Guard, startup modenese che ha sviluppato un prototipo pensato per contrastare l’ABD (Acute Brain Damage) ovvero le tipologie di trauma che danneggiano gravemente il cervello mettendo in pericolo la nostra vita.

Fondata nel 2013 nell’ambito del programma di incubazione SeedLab da Enrico Giuliani, medico trentaquattrenne specializzato in anestesia, rianimazione e terapia intensiva, questa startup italiana vanta una tecnologia già brevettata che punta  a dare una forte scossa al mercato dell’healthcare: un sistema che combina due azioni, l’ipotermia terapeutica mirata e controllata al cervello e un sistema d’infusione per la somministrazione di un farmaco ad azione neuro-protettiva, per contrastare i danni al cervello provocati da ictus, arresto cardiaco e trauma cranico, direttamente sul luogo dell’evento.

Nello specifico, essa si compone di una combinazione di prodotti utilizzabili sinergicamente già sul luogo dell’evento: un collare refrigerante, che raffreddando il collo consente di raffreddare il cervello, e un sistema di infusione degli anestetici, che permette di contenere l’estensione del danno cerebrale per mezzo del ripristino dell’equilibrio metabolico sovvertito dall’evento lesivo.

Dopo circa 8 minuti di mancanza di ossigeno, iniziano a manifestarsi danni irreversibili da cui il cervello non è in grado di recuperare: ed è qui che entra in gioco Neuron Guard. Il freddo generato dal collare aiuta a ridurre notevolmente il progredire dell’ABD, restituendo al paziente più tempo per poter ricevere cure adeguate, migliorandone il decorso e riducendo i costi di assistenza sanitaria. Questi danni cerebrali infatti, oltre a rappresentare la prima causa di trauma cranico permanente, comportano una spesa globale annua per la sanità di circa 330 miliardi di dollari.

Mary Franzese, CMO di Neuron Guard

Ma in cosa consiste l’innovatività del prodotto? Innanzitutto nella portabilità dello strumento, che permette di soccorrere il soggetto direttamente sul luogo del malore. Tenendo conto, inoltre, che le soluzioni attualmente disponibili per l’ipotermia non combinano portabilità e stabilità di raffreddamento, non va sottovalutata la facilità di utilizzo del dispositivo che, combinata all’efficacia clinica, permette di semplificare e velocizzare le modalità d’intervento del personale medico. Non solo però, dato che anche la componente digital la fa da padrone nell’innovativo sistema di Neuron Guard: come afferma Mary Franzese, Marketing and Communication Manager della startup il collare è legato a un’unità di controllo esterna, l’intelligenza del collare, che permette di raccogliere tutti i dati del trattamento ed incamerarne i feedback: tutti dati che possono essere utili ai medici successivamente al momento di pronto soccorso. La mission? Arrivare con il proprio dispositivo sulle ambulanze e nelle maggiori strutture ospedaliere: un primo passo per poter giungere un giorno, come continua Franzese, in tutti i luoghi pubblici e permettere non solo al personale medico ma anche ai “laici” di utilizzare il dispositivo, come già avviene con il DAE (defibrillatore automatico esterno).

Oltre ai 656.000 euro ottenuti da A11 Venture in un round di finanziamento nel dicembre 2015, Neuron Guard si è aggiudicata varie competizioni nel mondo come (solo per citarne alcune) l’Intel Global Challenge in California nel 2014, il premio Gaetano Marzotto “Dall’idea all’impresa” 2013, il Premio Lamarck 2016 e, recentemente, il premio Cuore Digitale: questa serie di successi ha permesso alla società di incrementare la visibilità a livello internazionale e creare preziosi contatti commerciali in Europa, Stati Uniti e Israele, aiutandola a stabilire una forte relazione con partner scientifici chiave come l’Università di Cambridge (Cambridge, UK) e l’Humanitas Research Hospital (Rozzano, IT), la prima delle quali sta aiutando la startup nella progettazione e realizzazione del primo studio pilota, brevettando il proprio prodotto in numerosi Paesi; ultima in ordine di tempo: la Cina [Fonte: EconomyUp].

A tutto questo va aggiunto il recente ingresso nel programma di GrowITup, la piattaforma per l’innovazione: un percorso di crescita che Neuron Guard affronterà, insieme ad altre due startup dell’healthcare, sotto l’egida di assicurazioni Generali. Due le fasi principali: “Engage” e “Scale”. Nella prima inizierà un periodo di collaborazione con Generali Italia che, supportata dal team di growITup, potrà sperimentare e mettere alla prova il potenziale innovativo di Neuron Guard. Nella seconda si punterà a creare opportunità commerciali e di investimento, anche grazie al fondo di Venture Capital dedicato proprio alle startup del progetto.

Neuron Guard: trattamento precoce sul luogo dell'evento

Contributor: Alessio Spinelli 

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