Normativa startup, l’appello dell’ecosistema

Pubblicato il 06 Mar 2015

Un pacchetto di nuove proposte per favorire ulteriormente lo sviluppo di startup innovative è quello presentato da un gruppo di attori: Assolombarda, Iban, PniCube, Polo italiano del Venture Capital, Roma Startup con una nota che è stata diffusa questa mattina e che Startupbusiness riporta qui di seguito.

Da decenni, “fare impresa” in Italia non è facile. Gli ultimi governi hanno introdotto una normativa tesa a facilitare la nascita e la crescita di nuove imprese innovative. Il sistema italiano della creazione di Imprese Innovative necessita ora di consolidare queste nuove regole attraverso alcune misure in corso di discussione in Parlamento.

Si sta svolgendo in questi giorni la discussione nelle Commissioni Parlamentari e presso il Ministero dell’Economia e Finanze intorno agli emendamenti proposti dal MiSE sul potenziamento della normativa. Sul tavolo ci sono:

1. Prolungamento della permanenza nel Registro delle Startup Innovative da 4 a 5 anni;

2. Opzionalità del contributo minimo INPS in capo ai soci lavoratori;

3. Cancellazione dell’obbligo di costituzione tramite Notaio, implementando la modalità online;

4. Revisione dei limiti di certificazione per la compensazione dei crediti IVA;

5. Misure per agevolare il Crowdfunding;

6. Creazione del registro delle PMI Innovative.

Tutte queste misure sono di fondamentale importanza per consentire di proseguire sulla strada dell’agevolazione di questo modello d’impresa, che tutt’ora soffre dei limiti di un sistema-Paese uso a drenare valore dalle imprese prima ancora che queste siano in grado di sostenersi sulle proprie gambe, e di cui le prime due sono le più rilevanti: quale senso ha obbligare i soci di una startup che non ha capacità di remunerare gli stessi, a obbligarli a versare un contributo minimo INPS di oltre tremila euro annui per ciascuno di loro? E perché non voler far passare il periodo di grazia da quattro a cinque anni, una volta constatato che le startup italiane necessitano di ben più tempo di quelle di altri Paesi per diventare solide, in particolare per quelle caratterizzate da contenuti tecnologici più importanti?

Le scriventi organizzazioni, che rappresentano l’intera filiera che facilita, genera, sostiene e spinge alla crescita le startup innovative italiane, con il presente comunicato – e in preparazione di una proposta ben più profonda e articolata – richiedono ai dirigenti tecnici del Ministero dell’Economia e delle Finanze, al Relatore, ai Presidenti e ai membri delle Commissioni Parlamentari Congiunte X Industria e VI Finanze, e ai Parlamentari e Senatori della Repubblica Italiana, di accogliere integralmente gli emendamenti proposti dal Ministero dello Sviluppo Economico sopra descritti, che rappresentano un passo ancora parziale, ma fondamentale, per rafforzare il vivaio delle nuove imprese italiane nell’ottica della crescente competizione tra sistemi-Paese nella generazione di valore per i propri cittadini attraverso le startup. Tra le startup che stanno nascendo in questi mesi si nascondono le future grandi imprese che reggeranno la nostra economia nei decenni a venire. Altre startup rimarranno nell’ombra ma, interagendo con le imprese esistenti, ne supporteranno la competitività e la crescita. Sarebbe un vero danno al futuro del nostro Paese se questo processo venisse frenato o bloccato da un’azione legislativa troppo timida.

Firmatari:

Alvise Biffi – presidente Piccola impresa Assolombarda; Paolo Anselmo – presidente Iban; Marco Cantamessa – presidente PniCube; Claudio Giuliano – presidente Polo italiano del venture capital; Gianmarco Carnovale – presidente Roma Startup

(image credits)

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