On-demand economy, nasce in Italia l’Airbnb delle piscine

Nell’era della on-demand economy, nasce l’applicazione che permette di prenotare piscine artificiali private e naturali che piace agli investitori

Pubblicato il 18 Ago 2017

Fa caldo, un tuffo rinfrescante è ciò che serve, se si è al mare è sufficiente una corsa in spiaggia altrimenti serve una piscina e le piscine pubbliche sono, in particolare in questo periodo, affollate. Sarebbe quindi bello poter usare anche solo per qualche ora la piscina di una villa privata o quella di un hotel anche senza per forza avere una stanza nella struttura. Ebbene, ora tutto ciò si può fare in tutto il mondo e a costi che sono più competitivi di quelli che si possa pensare e si può fare grazie a due ragazze di Bergamo: Paola Carobbio e Beatrice Adorni. Insieme hanno fondato Fingerpools.com ci cui sono anche rispettivamente Ceo e Coo e hanno già iniziato a ricevere interesse da incubatori e finanziatori internazionali.

“Siamo partite subito con il desiderio di offrire un servizio disponibile in tutto il globo – dice Paola – già oggi sul nostro sito è possibile prenotare piscine site soprattutto in Europa, in America del sud, nel Sud est asiatico e nell’area del Mediterraneo”. Come tutti i servizi di questo tipo anche Fingerpools deve creare le due community: quella degli host che mettono a disposizione le loro piscine e quella dei guest che decidono di sfruttare questa possibilità e trascorrere giornate in piscine anche di lusso. “Abbiamo calcolato che nel mondo ci sono oltre 50 milioni di piscine private che possono essere messe a disposizione di terzi e abbiamo verificato che molti proprietari sarebbero più che felici di poterlo fare, guadagnando così qualche soldo e utilizzando al meglio le loro piscine – continua Carobbio – ogni proprietario può decidere quante persone ospitare, il prezzo che desidera pubblicare, può offrire servizi aggiuntivi come cibi e bevande o altre amenità di cui è dotata la sua piscina”.

Sul sito di Fingerpools è possibile scorrere tutte le piscine disponibili e conoscere per ognuna le caratteristiche e i servizi disponibili e quindi prenotare quella che piace di più. “Fin dall’inizio abbiamo sviluppato il nostro servizio – spiega Beatrice – tenendo presente tutte le normative vigenti nei vari Paesi in cui ci sono i nostri host, abbiamo quindi sviluppato un’offerta pienamente aderente a tutte le norme di sicurezza per offrire ai nostri clienti tutta la piacevolezza dell’esperienza”.

Attualmente il modello di business messo a punto dalle due fondatrici prevede una fee del 16% sul prezzo della transazione, cifra che in questo momento si dimostra la migliore per incentivare gli host. “Abbiamo qualche concorrente in giro per il mondo ma nessuno ha un’offerta globale come la nostra al momento e questi concorrenti, così come altre startup e siti che si occupano di turismo, potrebbero perfino diventare nostri partner al fine di integrare la loro offerta”, spiegano le due fondartici che si preparano a testare il loro servizio durante questa prima estate di attività che già vede una crescita significativa nel numero degli utenti e soprattutto, come detto, un’improvvisa attenzione da parte di investitori e gruppi industriali del settore che operano a livello internazionale e che potrebbero trovare nel progetto di Paola e Beatrice un ottimo modo per espandere non solo il business ma anche la cultura della piscina quale occasione di esplorazione turistica e di conoscenza tra le persone. Una cultura del turismo, del viaggio e della scoperta che le due fondatrici invitano a coltivare anche indicando sul loro sito non solo le piscine artificiali private di varia natura ma anche quelle naturali più belle sparse in giro per il mondo, un servizio in più che, naturalmente, è offerto a titolo gratuito come ulteriore forma di ingaggio per gli utenti e condivisione di informazioni turistiche.

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