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Proxima Fusion, round da 20 milioni di euro

La startup che ha sede a Monaco di Baviera sviluppa tecnologia innovativa per la fusione nucleare ed è guidata da Francesco Sciortino

Pubblicato il 10 Apr 2024

Il team di Proxima Fusion

Proxima Fusion, la startup nata come primo spin-out dell’Istituto Max Planck per Fisica del Plasma (IPP) che tra maggio e novembre del 2023 ha raccolto 7,5 milioni di euro fa sapere di avere chiuso un round per ulteriori 20 milioni di euro in finanziamenti seed.

Questi capitali servono alla startup, che ha la sua sede principale a Monaco di Baviera, per avviare la costruzione della prima generazione di impianti di energia da fusione basati su stellarator quasi-isodinamici (QI) con superconduttori ad alta temperatura. La visione di Proxima Fusion è quella di guidare l’Europa in una nuova era di energia pulita.

Il round seed è stato avviato su interesse spontaneo degli investitori e ha ricevuto grande seguito. L’investimento è stato guidato da Redalpine, con la partecipazione del Bayern Kapital sostenuto dal governo bavarese, del DeepTech & Climate Fonds sostenuto dal governo tedesco e della Fondazione Max Planck. Gli investitori esistenti dal pre-seed, tra cui Plural, UVC Partners, High-Tech Gründerfonds, Wilbe e Tomorrow di Visionaries Club, hanno esteso i loro investimenti.

Gli stellarator QI promettono una fonte di energia pulita, sicura e praticamente illimitata. La scienza dietro questa classe di dispositivi di confinamento magnetico per fusione è oggetto di ricerca da più di sei decenni; tuttavia, raggiungere condizioni per creare energia sostenibile e commercialmente vantaggiosa con la fusione rimane una sfida. Nel 2022, nuovi eccezionali risultati dell’ottimizzazione degli stellarator hanno dato prospettive completamente nuove al settore, consentendo a Proxima Fusion di affrontare la sfida con un approccio incentrato sull’ingegneria e sulla simulazione, sfruttando metodi computazionali avanzati.

L’azienda si basa sull’esperienza dell’esperimento Wendelstein 7-X (W7-X), il più grande stellarator al mondo presso l’IPP dell’Istituto Max Planck, frutto di 1.3 miliardi di euro di investimenti pubblici visionari del governo tedesco e dell’Unione Europea.

Ingegneria stellare

“Il nostro primo anno di attività ha superato tutte le aspettative – dice in una nota Francesco Sciortino, co-fondatore e CEO di Proxima Fusion -. Nell’aprile 2023, siamo partiti con il piede giusto sia per l’ottimizzazione ingegneristica che per i magneti superconduttori ad alta temperatura. Un anno dopo, sentiamo di poter guidare l’Europa in una nuova fase della ricerca e sviluppo degli stellarator, avendo compiuto enormi progressi nella progettazione integrata con il nostro framework StarFinder. L’interesse spontaneo di nuovi investitori strategici di alto livello, oltre ad accelerare lo sviluppo del nostro progetto, conferma l’impatto disruptive che siamo impegnati a raggiungere, sostenuto dalla straordinaria qualità del team che abbiamo composto”.

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L’ingegneria guidata dalla simulazione è una caratteristica chiave di Proxima Fusion dalla sua nascita. Recentemente, il design abilitato dall’intelligenza artificiale (IA) è diventato una ulteriore componente dominante nel programma tecnico, strutturando l’intera attività ingegneristica di Proxima Fusion per raccogliere dati di training e abilitare l’IA in vari campi. “Quando abbiamo avviato Proxima Fusion, abbiamo visto l’opportunità di automatizzare radicalmente il design ingegneristico negli stellarator QI – commenta il co-fondatore Martin Kubie -. In un anno, abbiamo fatto molta strada verso la realizzazione di quella visione”.

Sostenendo la startup, gli investitori si uniscono a una squadra che in pochi mesi ha attirato scienziati e ingegneri da TUM, EPFL, Stanford, MIT, Harvard, Lilium, Tesla e Google. Proxima Fusion basa il proprio lavoro su decenni di ricerca sottoposta alla validazione della comunità scientifica attraverso il processo di peer review, con l’audacia di ridefinire l’ingegneria degli stellarator e l’ambizione deeptech in Europa.

Harald Nieder, fisico e general partner presso Redalpine, dichiara: “L’energia da fusione presenta sia incredibili sfide sia opportunità senza precedenti, e deve essere perseguita vigorosamente per garantire un futuro energetico pulito. Sono incredibilmente entusiasta di essere al fianco di Proxima Fusion in un percorso che sarà senz’altro memorabile per l’Europa e il mondo”.

Ian Hogarth, partner presso Plural, dice: “W7-X è una delle meraviglie tecnologiche del mondo moderno. Proxima Fusion, originariamente nata dall’organizzazione che lo ha costruito, mira a portare la visione di W7-X al livello industriale. Si tratta di un progetto la cui realizzazione è destinata ad avere un impatto a livello di PIL. Il team che porterà la fusione alla rete aprirà le porte di un futuro energetico pulito”.

“Ora la chiave è l’integrazione impeccabile dei traguardi scientifici raggiunti e la qualità ingegneristica di prima classe – aggiunge Benjamin Erhart, general partner UVC Partners -. I punti di forza di Proxima Fusion nel design automatizzato, nell’ingegneria abilitata dall’IA, nei magneti superconduttori ad alta temperatura, così come la rapida crescita del team, ci danno enorme fiducia nella loro capacità di trasformare l’energia da fusione in realtà”.

Oltre ad accelerare lo sviluppo delle tecnologie abilitanti chiave nei settori hardware e software, Proxima Fusion utilizzerà i finanziamenti seed per espandere ulteriormente il team con ingegneri e fisici di livello mondiale, nonché per ottenere ulteriori finanziamenti pubblici.

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