Sharing economy, arriva GoGoBus

Pubblicato il 18 Giu 2015

Il pullman ha una sua intrinseca socialità, essendo un mezzo che trasporta gruppi di persone ed essendo spesso utilizzato per far viaggiare scolaresche, gruppi di amici, pellegrini, tifosi, insiemi di individui accomunati dalla necessità di andare dal punto A al punto B o di raggiungere un evento.

L’Italia conta 2 miliardi di fatturato nel settore (fonte Anav) e sono 7 milioni le persone che prendono il pullman annualmente nel nostro Paese, il 47% dei quali per fini turistici.

A parte coloro che utilizzano servizi di linea, si tratta, tendenzialmente, di un utilizzo del mezzo “pullman” da parte di gruppi pre-costituiti, cioè che prima organizzano il gruppo e poi cercano il mezzo.

GoGoBus, nuova piattaforma di bus sharing, inverte questa logica e permette alle persone che vogliano raggiungere una destinazione di organizzare in contemporanea il gruppo e l’uso del servizio di trasporto.

“Il funzionamento della piattaforma (sito web e app) è molto semplice: un utente cerca una destinazione – se non la trova può proporla – e la condivide sui suoi canali social in modo che chi vuole aggregarsi per il viaggio in pullman possa farlo subito.

Al raggiungimento della trentesima prenotazione la partenza viene confermata e GoGoBus conferirà l’incarico a un’azienda di autonoleggio convenzionata – spiega Alessandro Zocca, co-founder e Ceo di GoGoBus  – Se il pullman si riempie ogni persona può risparmiare fino al 40% rispetto al prezzo iniziale. In questo modo sa che il costo sarà via via inferiore, non subirà rialzi e non aumenterà all’avvicinarsi della data di partenza come avviene spesso per treni e aerei.”

La piattaforma si propone come un’alternativa per muoversi a basso costo, in modo sicuro, flessibile e comodo. Magari per partecipare a una seratona in discoteca o per un evento speciale: in questo momento, per esempio, GoGoBus propone “corse” per raggiungere in diverse città “The color run” o a Rimini “La notte rosa”.

“Ci ispiriamo al modello delle compagnie aree low cost, che hanno reso possibile per molte persone la prenotazione di voli aerei che precedentemente non prendevano in considerazione – continua Alessandro – Noi rappresentiamo una realtà che si affianca alle altre modalità di trasporto e vogliamo dare semplicemente una soluzione in più, per permettere alle persone di avere più possibilità di scelta e di poter sperimentare anche un nuovo modo di viaggiare e di organizzare un viaggio, vivendo un’esperienza che si concentra molto anche sull’aspetto legato alla condivisione. Quest’ultimo elemento è importante non solo dal punto di vista “sociale”, ma anche per quanto riguarda il lato economico: il costo del noleggio, infatti, si divide tra i partecipanti e quindi il prezzo che paga il singolo viaggiatore diminuirà all’aumentare del numero di passeggeri. Inoltre, abbiamo avuto modo di studiare anche modelli di bus sharing sviluppati a Singapore o in Egitto, e si tratta di realtà che funzionano e che rappresentano delle valide alternative nell’ambito della mobilità.”.

gogobus team

La startup è nata a fine del 2014, fondata oltre che da Alessandro Zocca, da Emanuele Gaspari (CTO, 31 anni, ingegnere informatico), e Stefano Romagna (29 anni, laureando in Marketing Digitale), nel ruolo di responsabile della Comunicazione. Un primo round di finanziamento da 130mila euro il team lo ha già guadagnato, così come la fiducia di una rete di fornitori certificati. Oggi, l’azienda lancia il suo servizio in Italia e non nega di osservare anche gli altri Paesi europei per pianificare il primo passo in questa direzione: “Vogliamo sottolineare, inoltre, che il mercato in cui andiamo a operare in Italia conta 2 miliardi di fatturato e noi, con GoGoBus vogliamo cercare di dare il nostro contributo per ampliare la base di utenza, guardando anche all’Europa, che complessivamente in questo mercato registra 15miliardi di fatturato.” conclude Alessandro.

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