Startup

“Siamo i tuoi nuovi co-founder”, Archangel aiuta le startup high tech

Una nuova realtà a supporto delle startup italiane del deep tech, Archangel AdVenture si propone come investitore delle fasi early stage, obiettivo è sostenere 40 startup con 8 milioni di euro in 5 anni

Pubblicato il 05 Feb 2021

Archangel AdVenture si propone come nuovo modello per fare investimenti in startup early stage.

Il progetto nasce per volontà di una serie di soci che hanno deciso di unire le loro forze all’interno di una società di partecipazioni per sostenere la nascita e lo sviluppo di progetti innovativi che fanno leva sulle tecnologie dell’intelligenza artificiale e della Augmented e Virtual Reality.

Ciro Di Carluccio, co-fondatore e CEO di Archangel AdVenture spiega a Startupbusiness come tra i soci ci sono professionisti, manager e in generale personalità di alto profilo del mondo dell’industria, della finanza e della consulenza che hanno deciso di unire le forze per sostenere quella parte di innovazione e di ricerca italiana che con maggiore difficoltà entra nei radar dei veicoli di investimento più tradizionali.

Noi puntiamo sulle fasi di seed e pre-seed – spiega Di Carluccio – e non siamo né un acceleratore né un incubatore, piuttosto lavoriamo con acceleratori e incubatori che possono aiutare a fare crescere le startup in cui investiamo, stiamo già stringendo i primi accordi e guardando soprattutto, ma non esclusivamente, alle regioni del centro Italia e del Mezzogiorno. Abbiamo un accordo già attivo con l’Università Sapienza di Roma ed abbiamo attivato contatti che sono in stato avanzato con altri atenei e con i migliori incubatori italiani ed acceleratori di Silicon Valley. Sceglieremo insieme al team delle nostre start up quale percorso di accelerazione o incubazione è il più adatto per loro finanziandolo con parte del capitale che forniremo alla start up, anche a seconda delle verticali di settore e della qualità dei loro programmi”.

Archangel AdVenture si propone quindi con un modello che differisce da quelli più noti dei business angel o, appunto, degli incubatori e acceleratori. Vuole vestire più i panni di co-fondatore che di semplice investitore per le startup che seleziona ed è per questo che ha ridotto al minimo i costi di struttura riservando la maggior parte del capitale disponibile agli investimenti e allo sviluppo della prima piattaforma digitale di scouting supportata da Intelligenza Artificiale, in partnership con Teleconsys (qui l’intervista all’amministratore delegato).

Il deal flow arriverà da diverse fonti, non staremo ad aspettare di incrociare le startup a qualche evento di pitch, ma andremo a cercare attivamente progetti interessanti che possono essere anche quelli che nascono da ricercatori che lavorano nelle università o nei centri di ricerca e che hanno più difficoltà a farsi conoscere dai veicoli di investimento più tradizionali – aggiunge il CEO -, così come startup già costituite e aziende che vogliono realizzare spin-off per sviluppare progetti specifici su AI e VR. Proattività è quello che offriremo al mercato, convinti di trovare talenti italiani che altrimenti non avrebbero mai avuto opportunità”.

Daniele Scoccia, partner e Investment Manager di Archangel AdVenture

I nostri criteri di selezione – sottolinea Daniele Scoccia che è partner e Investment Manager di Archangel AdVenture. – si concentrano su Artificial Intelligence, che dividiamo in horizontal e vertical AI, dove mentre la prima si riferisce all’infrastruttura e agli strumenti utili a implementare l’AI nei vari settori, la seconda riguarda la soluzione di specifici problemi che l’azienda approccia usando l’AI e in supervised e unsupervised Learning: nel primo caso, che tenderemo a preferire, l’uomo supervisiona il processo di apprendimento della macchina, nel secondo tale processo avviene in modo autonomo e non supervisionato dall’uomo interpretando dati e modellizzandoli. E poi VR e AR declinate in filoni applicativi come telepresenza, training e formazione, intrattenimento, o seguendo la catena del valore, prediligendo lo sviluppo di contenuti e strumenti a discapito dell’infrastruttura e della componentistica. In tutti questi casi la componente tecnologica deve essere esistente anche se magari non molto matura ma valorizzabile”.

Archangel AdVenture ha definito un programma quinquennale in cui punta a investire in circa 40 startup un capitale complessivo di più di 8 milioni di euro.  

@RIPRODUZIONE RISERVATA

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati

LinkedIn

Twitter

Whatsapp

Facebook

Link