Sport & innovazione: quo vadis?

Pubblicato il 24 Ago 2019

A partire da questo articolo si apre la collaborazione con Trentino Sviluppo – Area Marketing Strategico (progetto Cluster Sport) per esplorare come il mondo dell’industria sportiva si sta evolvendo e innovando attraverso la tecnologia e nuovi modelli di business. 

La filosofia di questo spazio

Le origini di questa rubrica su Sport & Innovazione affondano le radici nelle conversazioni ma anche in un riconoscimento globale: ci troviamo di fronte a un mondo nuovo, sempre più complesso e interconnesso per questioni sociali, economiche e ambientali – e il mondo dello sport non è un’isola, un’eccezione o uno spazio isolato.

Lo sport, infatti, rispecchia la società e la società riflette nello sport lo sconvolgimento internazionale della nostra epoca contemporanea. La “Quarta Rivoluzione Industriale” potrebbe essere solo all’inizio, come l’ha definita Klaus Schwab (Fondatore e Presidente del World Economic Forum) in un articolo scritto solo nel 2015, ma l’accelerazione delle idee è insita nel mondo dello sport.

In questa rubrica vogliamo riflettere con una prospettiva lungimirante sul passato, sul presente e, soprattutto, sul futuro dello sport. Innovazione e sport sono gemelli – crediamo – nel nostro percorso comune. L’innovazione non è un silos in una struttura organizzativa, ma una ‘Weltanschauung’, una visione e una filosofia di vita nel mondo attuale in cui viviamo.

Ci sono molti individui illuminati, organizzazioni e pubblicazioni che iniziano a pensare attraverso questa prospettiva. Potremmo non avere tutte le risposte, ma abbiamo alcune domande. Crediamo di poterle articolare pubblicamente per dare ordine al disordine: non vogliamo cristallizzare le verità scientifiche in questo spazio, perché ci sono troppo poche verità in un mondo dove “non è più il grande pesce che mangia i pesci piccoli – ma è il pesce veloce che mangia il desiderio lento” (attribuito a Klaus Schwab). Vogliamo però sfidare l’ortodossia, la saggezza convenzionale e qualche vacca sacra della modernità.

Con questa filosofia in mente, iniziamo la nostra collaborazione con Startupbusiness, perché vorremmo illuminare ed evidenziare alcuni elementi del dibattito attuale, correggere alcuni equivoci e articolare insieme una visione per il futuro.

Sport e numeri? Un punto archimediano

Mentre abbiamo cercato di fare i compiti, leggere una molteplicità di giornali, interrogato la letteratura, abbiamo scoperto che ci sono pochi – forse troppo pochi, ma ci sono pochi – punti archimediani sullo sport (e l’innovazione).

“Sport keeps not only you, but also industry fit” era il titolo di una relazione elaborata dalla Commissione Europea nel 2014. Nella Memoria, la Commissione Europea ha calcolato il valore economico dell’economia sportiva ed è pari, secondo la relazione, a quasi il 3% del PIL dell’UE (pari a 294 miliardi di euro) e al 3,5% della forza lavoro dell’UE (pari a 7,3 milioni di dipendenti). Si tratta di un aggregato economico, in quanto si ritiene che sia un “motore di crescita”, che ha resiliente nella Grande crisi economica iniziata nel 2007/2008 e che ha un effetto moltiplicatore in termini di potenziale di innovazione.

Questi numeri si riflettono anche nei documenti pubblici del Comitato Olimpico Italiano (CONI) & ISTAT ma anche nella pubblicazione del Comitato Leonardo “Sport & Imprese: Play Together, Win Together” e nella recente analisi di Assosport. Le relazioni qui citate illustrano chiaramente come il mondo dello sport sia un motore per il business e un punto archimediano.

Sport & Innovazione – una (poche) prospettiva(e)

In quest’ultima sezione ci si chiede se lo sport è pronto per la “Quarta Rivoluzione Industriale”, qual è il luogo dell’innovazione nello sport e lo si vuole fare basando la nostra prospettiva su alcuni reportage internazionali (incoraggiamo i lettori che desiderano approfondire le loro conoscenze ad approfondire ulteriormente cliccando sui rispettivi link).

Il Comitato Olimpico Internazionale sta affrontando un processo di riforma sotto la guida del presidente Thomas Bach sotto le iniziative faro “Agenda 2020” e la “Nuova Norma”; e l’Unione Europea ha lanciato una “Piattaforma di specializzazione intelligente sulla modernizzazione dell’industria” incentrata sullo sport, chiamata ClusSport.

Soprattutto, l’ASOIF ha lanciato una riflessione con una pubblicazione intitolata “The Future of Global Sport” (2019) in cui mette in discussione le fondamenta delle Federazioni internazionali, chiede un nuovo equilibrio tra governance e imprenditorialità e avventura coraggiosamente nella nuova era dello sport. Attori specializzati nel panorama sportivo, come lo Sport Innovation Lab ha presentato il suo punto di vista con la ricerca “A New Age of Sports” (2019) e PwC si chiede se “Sports industry: lost in transition?” (2018). Queste sono domande fondamentali che devono essere poste – non solo nel mondo dello sport ma anche nel mondo dell’innovazione. Per questo motivo, per porre domande, abbiamo organizzato una riflessione pubblica su Startupbusiness.it. Attraverso queste pubblicazioni e attraverso queste idee saremo in grado di navigare nel complesso mondo delle sfide sociali, economiche e ambientali. Ma queste domande devono essere poste – e potremmo tentare attraverso (pochi) punti archimediani per elevare la riflessione pubblica – se non il mondo dello sport.

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