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Srl, cosa serve sapere, quando farla, quali i suoi elementi

La Società a Responsabilità Limitata è la formula più diffusa tra le startup, ecco perché anche alla luce della nuova possibilità di costituzione online

Pubblicato il 01 Nov 2022

Finalmente le Srl potranno essere costituite online. La nuova possibilità rende la Srl una forma giuridica sempre più “smart” e sempre più consigliata per chi volesse decidere di creare una startup. Prima di sceglierla tra le diverse società di capitali, è bene sapere alcuni accorgimenti.

Che cosa è una Srl

Una Srl è una Società a Responsabilità Limitata, disciplinata dagli articoli 2464 e seguenti del codice civile. La Srl rientra nella definizione di società di capitali (art. 2325 e seguenti del codice civile), ovvero quelle società le cui partecipazioni sono rappresentate da quote e non da azioni.

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La Srl è un tipo di società che permette di limitare la responsabilità dei soci agli investimenti fatti, tramite per esempio conferimenti in denaro, beni, lavoro. Tali conferimenti diventano quindi di proprietà della società, la quale a sua volta risponde dei debiti dell’attività con il proprio patrimonio (autonomia patrimoniale perfetta). Anche se solitamente la Srl viene costituita da due o più soci, è possibile costituire una Srl anche con un unico socio (Srl unipersonale).

Il totale dei conferimenti dei soci costituisce il capitale sociale. A ciascun socio è attribuita una quota del capitale e il più delle volte proporzionale al valore dei conferimenti fatti. Con la quota il socio ha il diritto di ricevere gli utili della Srl e di partecipare alla assemblea dei soci attraverso la quale vengono prese le decisioni più rilevanti. Per tale ragione in una Srl la quota è significativa: definisce sia la percentuale sugli utili del socio sia la percentuale di voto in assemblea.

Perché si fa una Srl?

La società a responsabilità limitata è la forma più usata di società di capitali per la sua struttura flessibile e perché permette di svolgere un’attività limitando il rischio dei soci a quanto investito.

Qual è la differenza tra Srl e S.p.A?

Le differenze tra Srl e SpA nascono proprio dalla modalità di partecipazione dei soci al capitale sociale. Sia la Srl sia la SpA sono, sì, società di capitali, come anche la S.a.p.a. (società in accomandita per azioni) e la S.r.l.s. (società a responsabilità limitata semplificata). Tuttavia la differenza che intercorre tra le due realtà è che nelle S.p.A. il capitale sociale è rappresentato da azioni, nelle S.r.l. il capitale sociale è ripartito in quote azionarie. E dunque il socio di una SpA detiene più azioni, mentre quello di una Srl possiede una singola quota che potrà aumentare o diminuire di valore a seguito di operazioni di acquisto o cessione tra soci.

Altra differenza è il diverso livello di investimenti. La Spa gestisce business superiori rispetto alla Srl. Per questo la SpA viene costituita per aziende di notevoli dimensioni e dal fatturato e prospettive di crescita elevate. Ecco perché le SpA prevedono ed è stabilito per legge un minimo di capitale sociale da versare al momento della sottoscrizione e dalla possibilità di raccogliere sin da subito investimenti dal pubblico risparmio, ad esempio attraverso quotazione in Borsa o emissione di obbligazioni.

Anche il lavoro dei soci è diverso: nelle SpA gli azionisti di maggioranza e gli amministratori partecipano alla vita sociale e alla gestione attraverso l’assemblea dei soci, con l’aggiunta dell’organo di controllo rappresentato dai sindaci, ovvero l’assemblea dei sindaci. I soci di minoranza, in maggior parte gli investitori, acquistano azioni per trarne profitto e ricevere eventuali dividenti ma con un peso decisionale praticamente nullo. Nella Srl, invece, ogni socio partecipa attivamente alla vita sociale, fermo restando la presenza dei medesimi organi amministrativi e di vigilanza.

Altra differenza è poi nei conferimenti: nella Srl essi possono comprendere oltre al denaro anche le prestazioni di opere e servizi, mentre nella SpA no. Per quanto riguarda poi la cessione di quote o azioni, nel nostro Paese la quota di partecipazione è quasi sempre liberamente trasferibile e nell’ Atto costitutivo possono essere previste diverse clausole, come il diritto di prelazione. Nella Spa la cessione di titoli azionari può avvenire in diversi modi a seconda del fatto che le azioni siano al portatore o nominative, oppure nel caso in cui la SpA sia quotata in Borsa.

Tipi di società a responsabilità limitata

La Srl si suddivide in 3 tipologie:

  • Srl ordinaria (art. 2463 c.c.)
  • Srl semplificata (art. 2463 bis c.c.)
  • Srl startup innovativa (art. 25, 2° comma D. L. 179/2012)

Tutte e tre consentono di limitare la responsabilità dei soci nello svolgimento dell’attività economica che viene descritta nell’oggetto sociale dello Statuto.

Quanti dipendenti può avere una Srl?

Non è previsto un numero minino o massimo di dipendenti che una società a responsabilità limitata deve o può avere. Una Srl può avere anche migliaia di dipendenti, in base al suo sviluppo.

Chi può fare l’amministratore di una Srl?

L’amministratore della Srl è il rappresentante legale, colui che ha il potere di firma in quanto appone la sua firma per conto della società. Il ruolo di amministratore nella Srl può essere affidato ad un amministratore unico (non per forza socio) oppure a più persone (soci o terzi).

Non tutti possono svolgere tale ruolo. Alcuni soggetti sono infatti illeggibili per vari motivi. A stabilire chi è eleggibile e chi illeggibile è l’articolo 2382 del Codice Civile.

Inoltre, l’articolo 6 del decreto legislativo dell’8 novembre 2021 n.183 ha aggiunto nuove norme per gli amministratori delle Srl: non può essere nominato amministratore chi è stato condannato a una pena che importa l’interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l’incapacità a esercitare uffici direttivi. Non può svolgere questo ruolo anche l’interdetto, l’inabilitato o il fallito. Nel caso in cui sia stato condannato precedentemente e venga lo stesso nominato, decade automaticamente.

Non può svolgerlo in caso di incapacità, incompatibilità del soggetto individuato, o nel caso di presenza di una pena specifica. Infine ai minorenni non è consentito di svolgere il ruolo di amministratore unico, a meno che si abbiano ottenute autorizzazioni specifiche.

Quali sono le tasse di una Srl?

Le tasse di una Srl si dividono in quelle sul reddito dell’impresa e in quelle sul reddito dei soci.

  • l’IRES: è l’aliquota d’imposta sui redditi delle società, pari al 24% sull’utile lordo.
  • l’IRAP: l’imposta regionale sulle attività produttive pari al 3,5%, con aliquote differenti a seconda del settore dell’attività. Si applica alla differenza tra ricavi e costi di produzione.
  • IRPEF: l’imposta sul reddito delle persone fisiche, che si riferisce invece ai profitti dell’imprenditore; si applica qualora la Srl sia unipersonale o ci sia una spartizione degli utili tra i soci. Il corrispettivo da pagare va dal 23% al 43% con un’addizionale che si aggira intorno all’1-2% – a seconda della regione di appartenenza.
  • I vari contributi, come l’INAIL e altre cifre da corrispondere sull’utile netto.

Quando conviene aprire una Srl?

Se è vero che rispetto a una ditta individuale o una società di persone aprire una Srl prevede un maggior numero di adempimenti, d’altra parte ci sono però dei vantaggi che altre forme giuridiche non detengono. Per esempio, l’amministratore non sarà responsabile con il suo patrimonio personale in casi di cessazione, chiusura, fallimento o inadempimento. Ciò è importante in quanto aprire una Srl conviene proprio nei casi in cui si prospetta che il proprio business raggiungerà fatturato e utili importanti. Da quest’anno poi con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del 21 ottobre scorso del decreto del ministero dello Sviluppo economico n. 155, dal prossimo 5 novembre sarà prevista la possibilità di usare modelli standard di statuto per la costituzione online di Srl e Srl semplificate. Questo comporta una spesa minore rispetto alla costituzione della Srl presso uno studio notarile, anche se la costituzione online può avvenire solo tramite una piattaforma telematica predisposta e gestita dal Consiglio nazionale del notariato.

Quali sono i vantaggi di una Srl?

Negli ultimi anni si è assistito ad una forte contrazione delle società di persone in favore di Srl e Srls, sostanzialmente per due motivi:

  • In merito alla salvaguardia del patrimonio personale: In una società di persone non si ha infatti una divisione tra il capitale dell’impresa e quello dell’imprenditore. Ciò comporta che nel caso in cui la società sia in deficit, non riuscendo a pagare tasse, fornitori ecc.., i creditori, il fisco, i fornitori o le banche possano rivalersi sui beni personali degli imprenditori. In una Srl invece non può accadere, in quanto i patrimoni personali e aziendali sono distinti.
  • In merito alla base imponibile (la base economica su cui vengono calcolate le imposte Srl e le imposte di società di persone). La base imponibile di una Srl può essere facilmente gestita attraverso diversi strumenti. La base imponibile di una Srl può essere ritenuta più gestibile, meno “rigida” rispetto a quella di una società di persone, anche se la Srl comporta una contabilità più complessa e leggermente più impegnativa a livello economico.

Chi paga i contributi in una Srl?

I contributi dei lavoratori vengono pagati dalla Società. Il socio di una S.r.l. che sia contemporaneamente socio lavoratore e amministratore della società è sottoposto a due tipi di contribuzione: deve iscriversi alla gestione INPS commercianti o artigiani (come socio lavoratore) e alla gestione separata INPS per i compensi percepiti come amministratore (pari al 34% circa del compenso percepito).

Quanto è tassato l’utile di una Srl?

Gli utili di una Srl sono tassati attraverso l’IRES e l’IRAP. All’utile verranno quindi applicate le seguenti tasse:

IRES= 27,5% + IRAP= 3,9% (essendo una imposta regionale, varia da regione a regione). Quindi la tassazione totale sarà il 31,4% dell’utile.

Poi c’è la tassazione in capo ai soci che dipende:

– se la partecipazione non è qualificata (ovvero per un importo sul capitale dell’azienda inferiore al 25%), si applicherà un’imposta sostitutiva del 12,5% sulla quota di partecipazione agli utili.

– se la partecipazione é qualificata (superiore al 25%), il percepito a titolo di utile andrà a sommarsi al reddito complessivo nella misura del 49,72%. In sostanza vuol dire che il 49,72% dell’utile sarà sommato ad altri redditi (esempio quelli relativi allo stipendio, alla pensione, etc), quindi occorrerà verificare l’aliquota IRPEF su cui si pagherà l’imposta.

Cosa rischiano i soci di una Srl?

Srl vuol dire Società a Responsabilità Limitata: i soci non incorrono quindi alla perdita del loro patrimonio personale, ma solamente a quanto hanno investono nella società. In caso di debiti o di fallimento, i creditori potranno rivalersi solo sul patrimonio della società e non su quello personale dei singoli soci. L’unico soggetto responsabile dei debiti della Srl è la Srl. Ciò significa che i creditori potranno pignorare solo i beni di quest’ultima. Il rischio per il socio di una Srl è quello di perdere il conferimento che ha inizialmente versato per la propria partecipazione alla società. Ma ci sono delle eccezioni, ovvero delle situazioni particolari:

  • se la Srl viene chiusa e cancellata dal Registro delle Imprese, i creditori non soddisfatti potranno far valere i propri crediti nei confronti dei soci, fino alla concorrenza delle somme da questi riscosse in base al bilancio finale di liquidazione, e nei confronti dei liquidatori, qualora il mancato pagamento sia dipeso da questi (art. 2495 c.c.)
  • solo in caso di mala gestione, l’amministratore di una Srl è responsabile in modo diretto e personale ( 2476 c.c.)

Quando l’amministratore Srl risponde con il proprio patrimonio?

In caso di mala gestione, quindi, l’amministratore ne risponderà con il proprio patrimonio personale. I creditori potrebbero esercitare tale azione solamente al verificarsi di due condizioni:

  • inosservanza degli obblighi per garantire l’integrità del patrimonio;
  • patrimonio insufficiente per rispondere dei debiti, e quindi ai soddisfacimenti dei creditori.

Per esempio nel caso in cui l’amministratore abbia presentato dichiarazioni dei redditi false o bilanci irregolari – non conformi alla normativa -, causando accertamenti e rettifiche a carico della società.

Tali amministratori sono responsabili in solido. Ecco quindi che in caso di mancato adempimento della società, saranno i medesimi amministratori a rispondere con il proprio patrimonio personale. E tutto questo fino al pagamento dell’ultima cifra all’Erario. I soci non amministratori, invece, potrebbero risultare responsabili solo nel caso in cui non si siano opposti ad atti dannosi nei confronti della società.  (Photo by NordWood Themes on Unsplash)

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