StarsUp chiude un nuovo funding, Nova Somor

Pubblicato il 07 Gen 2015

Curti Costruzioni Meccaniche Spa di Castel Bolognese è l’investitore professionale che pone il sigillo al secondo successo nell’equity crowdfunding di StarsUp, la prima piattaforma autorizzata CONSOB per questa attività.

La notizia già emersa in occasione dell’evento Finanziare l’innovazione con la banca e oltre organizzato dall’acceleratore di imprese LugoNextLab Srl, durante il quale Alessandro Curti, patron del gruppo, aveva espresso apprezzamento per il progetto, sottolineando come le imprese mature possono e devono avere un ruolo di impulso nella nascita e nello sviluppo della innovazione frutto del talento italiano.

Il completamento della campagna da 250 mila euro di Nova Somor Srl, la startup innovativa riminese che sta lanciando il progetto della Eliopompa NS1, segue di pochi mesi il funding da 380 mila euro di Cantiere Savona Srl, la startup sarda che progetta e realizza imbarcazioni di lusso a energia solare.

“Il primo investitore di Nova Somor è proprietario di un’industria attiva da più di 25 anni nel settore dell’irrigazione e che esporta in 30 Paesi al mondo, il quale dopo essere entrato in contatto con i fondatori e aver potuto approfondire le caratteristiche dell’Eliopompa ha rinforzato la sua partecipazione con il proposito di mettere a disposizione anche le proprie competenze e network relazionale per lo sviluppo dell’azienda stravolgendo così, in positivo, i piani di crescita prefigurati nel business plan – spiega Matteo Piras, presidente di StarsUp – Il fatto che il sigillo finale sull’operazione sia avvenuto con la sottoscrizione della quota del 5% da parte di un’altra impresa di grandi dimensioni che opera nel settore della meccatronica ha ulteriormente testimoniato la forte valenza industriale del progetto e di come l’equity-crowdfunding possa essere un terreno fertile per sperimentare forme nuove e collaborative di open innovation”

A pochi giorni dalla chiusura dell’anno StarsUp ha anche presentato i dati aggregati relativi al 2014. I numeri più significativi riguardano l’importo complessivamente raccolto, circa 700mila euro, e il numero degli investitori, circa 90. Questo a fronte di sei offerte che hanno spaziato dalla green economy ai portali web, dal biotech alle smart city.

Il tasso di successo, escludendo le offerte in corso, si è attestato al 40% ma la qualità dei progetti lanciati ha fatto sì che tutto il portafoglio di startup proposte abbia comunque avuto una grande considerazione da parte del mercato che, è giusto ricordare, non esisteva fino a un anno fa.

Gli investimenti esprimono una provenienza geografica ampia, (13 regioni italiane rappresentate e due investitori esteri), un interesse trasversale a tutte le fasce di età (da 18 a 76 anni) e accessibile a chiunque (da 400 a 150mila euro).

Il ruolo di investitore esperto è stato interpretato da due industrie (imprese di grandi dimensioni), da una fondazione bancaria (investitori istituzionali) e da un incubatore di startup. Non ci sono state, a oggi, operazioni da parte di altre tipologie di investitori professionali.

“Sono risultati che, sebbene ancora di proporzioni ridotte, ci gratificano e ci incoraggiano a continuare e a sostenere le eccellenze del made (and innovate) in Italy – aggiunge Piras – . Ripartiremo il 13 gennaio con una proposta nel settore fashion che annunceremo a Firenze in occasione di Pitti.

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