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Startup e innovazione contro il caro bollette

Tecnologia e innovazione sono fondamentali per combattere la crisi energetica e favorire la transazione contro il cambiamento climatico, ecco le soluzioni delle giovani aziende

Pubblicato il 30 Set 2022

Nella transizione energetica ed ecologica il paradosso che si sta verificando riguarda proprio il settore dell’energia: come arrivare alle deadline del 2030 (sviluppo sostenibile) e 2050 (emissioni nette zero) con l’attuale problema sulle fonti energetiche ampliato dalla guerra in Ucraina. L’ecosistema delle startup green è vasto e tocca diversi settori, da quello tecnologico a quello della mobilità sostenibile, da quello ecologico a quello del risparmio energetico.

La strada possibile è una sola: investire nell’innovazione. Oggi l’innovazione sposa finalmente la sostenibilità. L’esempio sono le diverse startup e aziende innovative che continuamente sviluppano approcci diversi, business model atti ad innovare senza avere un impatto ambientale e senza essere energivori.

Il risparmio energetico non riguarda solamente l’energia nel suo stadio finale, ovvero quella che viene utilizzata per accendere la luce, cuocere un piatto o guidare la macchina. Risparmio energetico vuol dire risparmiare alla “fonte”, alla radice del problema attuale: utilizzare in maniera etica, sicura e sostenibile le fonti di energia che abbiamo senza permetterne il loro dispendio e spreco, già al momento della loro estrazione.

Greentech ed Energytech

Rientrano e toccano la macro area del Greentech le aziende che hanno come vision quella di avere un impatto positivo sull’ambiente, sul territorio circostante e sulla comunità ad esso connessa, tramite la propria offerta. Le imprese sostenibili possono variare quindi non solo dal tipo di prodotto fisico (es. packaging e imballi costruiti con materiali riciclati per minor impatto sull’ambiente), ma anche dal loro servizio o realtà: brevetti e invenzioni o sviluppo di soluzioni e servizi digitali sul risparmio energetico. Per questo toccano diversi settori: dal Cleantech, al Climatech, dalla TechMobility all’Energytech.

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Alcune aziende che lavorano in quest’ultimo settore oggi vengono spesso definite genericamente come “startup salva-bollette” a causa dell’attuale recessione e inflazione, dei prezzi e scarsità di approvvigionamento delle fonti energetiche, e stanno avendo sempre più maggior risalto mediatico.

Mercato e venture capital

In questo articolo avevamo già trattato quello che stava accadendo nel mercato del Climatech, altro settore connesso come quello del Cleantech: al momento gli LP si starebbero risvegliando dal ko di dieci anni fa, investendo importanti somme nel settore, ma l’urgenza della questione climatica potrebbe comportare un’allocazione dei deal nei vari fondi in maniera bizzarra se i medesimi fondi non saranno guidati da partner esperti in tecnologie clean. In Europa le startup del settore finora si sono assicurate 2,4 miliardi di euro in 312 operazioni. In termini di capitale raccolto, la regione è già a due terzi del totale record dell’anno scorso.

Non essendo aziende con un modello di business definito, per le startup green non è di certo semplice competere contro realtà meno innovative ma già consolidate, eppure qualcosa si sta muovendo: la Commissione Europea, in collaborazione con Finnova Foundation, ha istituito il concorso Startup Europe Awards. Tra le 18 categorie premiate come migliori aziende del continente è prevista quella dedicata alle startup green. Come anche la piattaforma internazionale Start Up Energy Transition (SET) che pure quest’anno ha fissato un premio per supportare l’innovazione nella transizione energetica.

È europeo l’acceleratore dedicato solamente alle startup green: Ecosummit. Dal 2010 organizza eventi nelle capitali europee in cui offre soluzioni economiche e finanziarie alle startup dedicate alla sostenibilità ambientale: per esempio investimenti che vanno dai 300 mila euro ai 3 milioni di euro.

Il programma CVC della Life Company A2A prevede investimenti in startup seed e early stage operanti in Europa in settori di business di importanza strategica per l’azienda, l’economia circolare (7 miliardi di euro) e la transizione energetica (11 miliardi di euro).

CDP Venture Capital lo sorso luglio ha lanciato l comparto Energy Tech del Fondo Corporate Partners I con l’obiettivo di coinvolgere le principali aziende italiane e internazionali in operazioni di investimento e collaborazioni con startup in settori quali i servizi, l’energia, la manifattura e le infrastrutture. Il totale raccolto finora è stato di 80 milioni di euro. L’obiettivo è investire in startup e PMI ad alto potenziale innovativo ed impegnate nella sfida della transizione energetica.

Istituzioni, gli incentivi per startup e PMI sul risparmio energetico

Diversi sono gli incentivi a supporto di startup e PMI innovative attivi nella transizione ecologica. In primis il Fondo per la crescita sostenibile (FCS) che fa parte dei fondi relativi al pacchetto Green New Deal 2021 ad oggi attivo in investimenti in R&S per oltre 10 miliardi di euro d aumentato con il PNRR tramite la Missione 2 Rivoluzione verde e transizione ecologica Componente 2 Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile (dotazione di 23,78 miliardi di euro).

Dei circa 23 miliardi, 250 milioni sono stati allocati tramite l’investimento 5.4 Supporto a startup e venture capital attivi nella transizione ecologica della stessa Missione del PNRR per il Green Transition Fund (GTF) gestito da CDP Venture Capital.

Infine l’incentivo Investimenti sostenibili 4.0 con una dotazione di 677.875.519,57 euro per “la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da micro, piccole e medie imprese conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico”.

Le startup contro il caro bollette

Energytech è il settore che riguarda l’energia, e quindi anche la sua digitalizzazione: le innovazioni tecnologiche sviluppate per i servizi di fornitura di energia. In Italia stanno avendo sempre più risonanza, causa anche la scarsità attuale di approvvigionamento del gas, dovuto alle sanzioni contro la Russia e l’inflazione del mercato (dovuta alla Borsa Ttf di Amsterdam). Di seguito ne riportiamo alcune italiane:

  • Frisbi: startup nata dal gruppo Tera Energy, un advisor indipendente che dal 1995 opera nei mercati energetici internazionali. Frisbi – come Indipendent Power Operator (IPO) – colloca la domanda di energia dei propri clienti verso i produttori e i trader più convenienti e vantaggiosi, ottimizzando la propria offerta.
  • Switcho: startup innovativa che tramite la sua app gratuita propone le offerte più vantaggiose per le tue utenze luce, gas, internet, mobile e per l’assicurazione del veicolo. L’avevamo approfondita già in questo articolo.
  • NeN: startup nata dall’idea di A2A. si definisce la prima startup enertech in Italia e prevede il pagamento delle bollette rateizzandolo mensilmente e pagando la stessa cifra, come qualsiasi abbonamento.

Le startup del settore Greentech sono numerose e di amplissima specie. Per avere una panoramica Net Zero Insights mette a disposizione il suo database di startup green. Di seguito ovviamente offriamo un breve elenco di quelle che si occupano proprio del risparmio energetico, seguite invece da quelle che prevengono e riducono le emissioni e dispendio energetico.

  • Enspired: startup austriaca che ha sviluppato una piattaforma digitale di energy trading che tramite AI si pone l’obiettivo di rendere più flessibili le reti elettriche operanti nel mercato del trading a breve termine: bilanciare la domanda e l’offerta di energia sulla rete, ottimizzando la gestione degli impianti di produzione e accumulo.
  • Neu Energy: startup colombiana nata nel 2019, rivende elettricità basata sull’AI di nuova generazione, che permette di differenziare i consumatori in base alla loro capacità spendente. La startup digitalizza e democratizza l’energia pulita al fine di ridurre le bollette dei consumatori, reinventando il processo di produzione e consumo di energia a prezzi accessibili.
  • Fuergy: startup con sede in Slovacchia si autodefinisce “l’Airbnb dell’energia elettrica rinnovabile”, ponendosi la mission di reinventare il modo in cui le persone utilizzano e condividono l’energia elettrica per accelerare la transizione verso energie rinnovabili sostenibili: trasformare i consumatori di elettricità convenzionali in produttori innovativi di energia verde in grado di produrre, consumare e condividere l’energia in modo efficace tramite apparati di batterie controllati da software all’avanguardia basati sull’AI.
  • Beem Energy: startup francese che offre un kit di pannelli fotovoltaici plug and play per l’autoproduzione residenziale di energia elettrica, con un sistema installabile senza l’intervento di tecnici specializzati.
  • Hades: realtà svizzera che tramite AI analizza le reti delle acque di scarto: identifica e localizza lungo i tubi la presenza di rotture e fessure, offrendo sia la manutenzione che un risparmio quantificato fino al 40% su riparazioni e manutenzioni.
  • Greyparrot: startup inglese ha sviluppato un software che integra AI, data analytics e machine learning per identificare i diversi tipi di rifiuto e fornire informazioni utili sulla loro composizione.
  • Volta Trucks: startup svedese che si impegna a sostituire i mezzi pesanti ed inquinanti dalle reti stradali con mezzi ugualmente efficienti ma eco-compatibili. Il primo camion presentato dalla startup è stato un modello con carico da 16 tonnellate e un’autonomia di 200 km, premiato ai Dezeen Awards 2021 per il design semplice. Con un round di finanziamenti di 37 milioni di dollari e uno di serie C da 230 milioni di euro nel 2021, e assieme alla crescita del personale del 422%, è la start-up GreenTech con la crescita più rapida in Europa.
  • Carbon Re: startup britannica che promuove la decarbonizzazione industriale nel settore edile – la produzione di cemento genera l’8% delle emissioni globali di gas a effetto serra. La startup sviluppato un software basato sull’AI, Delta Zero Cement, che simula i processi chimici e fisici in una cementeria e analizza le velocità di alimentazione del sistema, i dati dei sensori e i parametri di controllo, fornendo così informazioni per ridurre la massa di CO2 emessa. Fondata nel 2020, l’azienda ha già ricevuto finanziamenti per oltre 1 milione di euro.
  • Aqua Cultured Foods: startup statunitense che crea alternative ai prodotti ittici usando funghi come materia prima e la fermentazione microbica per sviluppare cibi che ricordino il pesce, attraverso l’uso di proteine vegetali. La startup mira quindi alla difesa della biodiversità marina. Con un round pre-seed di finanziamenti nel 2021 di 2,3 milioni di dollari, all’inizio del 2022 ha vinto un premio da 15 milioni di dollari da parte di XPrize per lo sforzo fatto nel creare un alimento sia nutriente che sostenibile.
  • New Age: startup statunitense che produce idrogeno (denominato HydrocarbonPlus) da ceneri riciclate, limitando la dispersione di elementi nocivi nelle acque sotterranee e nell’aria.
  • Celsius Energy: startup francese che utilizza l’energia geotermica per il riscaldamento e il condizionamento degli edifici. Un fluido termovettore circola in uno scambiatore di calore profondo 200 metri. Una pompa di calore fornisce poi energia all’edificio in inverno e in estate.
  • Greenli-ion Pte Ltd.: è una società nata a Singapore nel 2020 che tratta la difficile tematica dello smaltimento del litio attraverso la gamma di batterie Greenli-ion.
  • Sitigrid: startup britannica che sviluppa S-Chain, piattaforma di condivisione di energia rinnovabile. Utilizzando la blockchain crea un registro di tutta la produzione e il consumo di energia all’interno di una rete, permettendo lo scambio peer-to-peer dell’energia elettrica in eccesso sul mercato.
  • Synhelion: produrrà cherosene solare e si prepara a rivoluzionare l’approvvigionamento dei trasporti aerei. Le previsioni fissano al 2023 l’avvio del primo impianto vero e proprio per la sintesi del combustibile solare, da costruirsi nel corso del 2022. L’ambizione del gruppo è quella di coprire circa la metà del fabbisogno di combustibile della flotta aerea svizzera (875 tonnellate di combustibile annue).

Startup italiane

  • Glass To Power: startup che produce pannelli fotovoltaici da essere usati come elementi architettonici. Il progetto è nato all’Università della Bicocca a Milano. Attraverso una campagna di equity crowdfunding da 2,250 milioni di euro su CrowdFundMe.it, nel giro di pochi anni, il valore dell’azienda ha superato i 30 milioni di euro con operazioni che coinvolgono tutte le nazioni del Golfo Persico e progetti di R&S che si estenderanno al settore agrario oltre che edilizio residenziale e commerciale.
  • Green Energy Storage: si occupa di Energy Demand Management. Ha brevettato una batteria a flusso basata su una molecola organica, il chinone, estraibile sia da elementi vegetali che da scarti dell’industria petrolifera, le cui caratteristiche sono flessibilità, scalabilità, efficienza, basso costo e basso impatto ambientale
  • EnergyDome: startup milanese fondata nel 2019 ha brevettato una batteria ad alta efficienza basata su un ciclo termodinamico che utilizza l’anidride carbonica, in grado di ottimizzare lo stoccaggio e l’utilizzo dell’energia da fonti rinnovabili. La startup ha siglato con A2A un memorandum di intesa per l’implementazione iniziale di batterie ad anidride carbonica per una capacità complessiva di 100 megawattora in Italia.
  • Waga Energy: startup della Circular Economy ha sviluppato una tecnologia per valorizzare il biogas di discarica in biometano, sostituto rinnovabile del gas naturale, trasformando una fonte di inquinamento in energia locale e rinnovabile.
  • Cimberio: non è una startup ma può sembrarlo. È un’azienda metallurgica italiana attiva nel campo della produzione di valvole, con sede in provincia di Novara, fondata nel 1957, ed offre una soluzione basata su valvole smart e AI che abbatte del 90% i consumi per il riscaldamento negli impianti industriali. Il progetto (Knolval) è stato finanziato in parte (2 milioni di euro) dall’Unione Europea tramite il programma Horizon 2020 – grazie all’acquisizione avvenuta a gennaio della Enersem, costola del Politecnico di Milano specializzata in algoritmi – in parte dalla stessa Cimberio che ha allocato altri 6 milioni per sviluppare la tecnologia.
  • Be Charge: startup attiva nei servizi di ricarica per veicoli elettrici, attraverso un’infrastruttura proprietaria diffusa sul territorio, contribuisce allo sviluppo e alla crescita della mobilità elettrica su tutto il territorio nazionale
  • NITO: progetta, produce e commercializza veicoli elettrici (motociclette, biciclette e monopattini principalmente) di design ed ecologici sfruttando le eccellenze dell’industria italiana
  • Enerbrain: startup dell’Energy Efficiency si pone l’obiettivo di ridurre i consumi energetici mantenendo inalterato l’output. I sensori comunicano alla piattaforma software la temperatura, i livelli di umidità e CO2 e i vari dati di consumo di gas, elettricità ed acqua; la piattaforma, tramite un algoritmo di AI costruisce un modello predittivo e invia le conseguenti istruzioni a delle centraline che agiscono sugli attuatori per automatizzare e regolare i vari parametri.
  • HelioSwitch: startup dell’Energy Demand Management nella categoria di Demand-side Response, incubata in PoliHub, offre diversi servizi erogati come Software as a Service (SaaS) ai vari attori del mercato elettrico attraverso un’unica piattaforma cloud che attraverso le previsioni meteo e analisi di dati storici, permette la previsione di produzioni e di consumo elettrico, inglobando le correlazioni tra le diverse sessioni dei mercati elettrici.
  • Ecolibri: startup progetta sistemi energetici ibridi. Le sue turbine eoliche ad asse verticale sfruttano la forza del vento senza attuatori per correggere l’assetto delle pale. Le turbine sono dotate di batterie che immagazzinano l’energia prodotta e consentono la produzione di energia ibrida off-grid. L’impianto utilizza poi la tecnologia come refrigerante, riducendo automaticamente la sua capacità e il consumo di energia e portando a un risparmio energetico molto maggiore rispetto ai normali condizionatori d’aria.
  • Reiwa Engine: startup italiana che pulisce i pannelli solari tramite robot immagazzinando così una percentuale maggiore di luce.

(Photo by Arthur Lambillotte on Unsplash )

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