Startupper's Swing / Silvio Porcellana / mob.is.it

Pubblicato il 11 Lug 2012

La verità è che mi piace creare cose che servono alle persone. Mi fa sentire bene, mi fa sentire utile. Non so modellare la creta o battere il ferro: conosco solo un po' di PHP e qualche regola HTML. E con questi strumenti creo.

Avere un sito mobile è divenuto per le aziende non solo un’opzione in più, ma una scelta necessaria per non perdere punti rispetto alla concorrenza.
mob.is.it rende accessibile, economicamente e tecnologicamente, ad aziende di diverse dimensioni (sopratutto pmi) avere un sito mobile in pochi semplici passaggi. Una soluzione (un mobile CMS) che, se prende piede come deve (ciò che auguriamo e in un certo senso prevediamo) può avere una crescita davvero esponenziale. Founder e Ceo, ma sopratutto anima di mob.is.it è Silvio Porcellana, che ha saputo anche coinvolgere nell’impresa (online da appena sei mesi) Francesco Sciuti (CTO – the mind) e Daniele Bazzano (CMO – the body).
Silvio Porcellana è colui che suona il swing di oggi, ispirato e suggestivo.

Uno dei pochi ricordi che ho della mia infanzia è il mio primo computer. Era un MSX, bordeaux, con lo slot per le cartucce e tanta memoria quanta ce n'è adesso nel telecomando del cancello di casa. Quei caratteri su uno schermo, quei mostriciattoli che saltavano e si muovevano al mio spostare la leva di un joystick, quei suoni metallici e gracchianti: il vecchio televisore era una finestra su un universo fantastico, fatto di sogni e magia, affascinante e misterioso come e forse più di quello che scorreva fuori dalla finestra del salotto – vera, questa, aperta su un mondo inesorabilmente troppo vero.

Qualche anno più tardi, un altro computer, un altro ricordo: suoni cacofonici, fischi e rumori, rimbalzi e silenzi – il mio modem a 1200 baud si era per la prima volta connesso con una banca dati remota. Non ho la minima idea di che database fosse o a che servisse connettersi: so solo che guardavo affascinato ed esaltato quel cursore lampeggiante che mi chiedeva che brandello di conoscenza volessi interrogare in quel momento mentre il cuore mi batteva forte nel petto. Ero Alice davanti alla porta del Paese delle Meraviglie.

Infine, l'ultima pietra miliare, la più recente – ma neanche tanto, parliamo di 15 anni fa: la prima volta che qualcuno mi ha pagato per aver fatto qualcosa con un computer. All'inizio mi sembrava strano, quasi incredibile: ma come, quando ero piccolo il computer era un gioco e mia madre mi nascondeva la tastiera per farmi studiare, adesso qualcuno è disposto a darmi dei soldi per farmi lavorare (… giocare?) con Internet? Se è un sogno, vi prego, non svegliatemi.

E poi c'è oggi. Adesso provo a fare “startup” – perchè così si chiama, o almeno così mi dicono – e continuo a giocare con i nipoti e i pronipoti del mio MSX bordeaux: smartphones e telefonini che hanno più potenza di calcolo di quella che ha portato l'uomo sulla Luna, pezzi di tecnologia che ci fanno sentire connessi e a casa ovunque siamo. O almeno, ovunque arrivi la copertura 3G.

La mia startup si chiama mob.is.it ed è la quintessenza di tutto quello che ho fatto fino a questo momento: ho creato CMS per maintainer e web agencies, ho creato giochi in WAP, ho fatto SEO e curato campagne di marketing online. La somma alchemica di tutto questo è mob.is.it: un CMS online per permettere a tutti di creare siti web ottimizzati per telefonini.

Perchè? Perchè il mobile web è un fenomeno in crescita esponenziale. Perchè non c'è business, piccolo, medio o grande, che non abbia bisogno di essere presente e ben visibile dai miliardi di possessori di telefonini e smartphones. Perchè non c'è agenzia di comunicazione che non abbia capito che il futuro del marketing è nella localizzazione, personalizzazione e ubiquità di qualsiasi strategia di marketing.

Tutte balle. La verità è che mi piace creare cose che servono alle persone. Mi fa sentire bene, mi fa sentire utile. Non so modellare la creta o battere il ferro: conosco solo un po' di PHP e qualche regola HTML. E con questi strumenti creo. Creo e immagino mondi e modi che persone che non ringrazierò mai abbastanza decideranno di usare per immaginare e creare i loro mondi, i loro progetti, le loro imprese.

Il mio è il lavoro più bello del mondo. Il mio lavoro, oggi, si chiama mob.is.it.

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