Tasteet, la food startup di Digital Magics

Pubblicato il 17 Mar 2015

Tasteet è una food startup milanese che si occupa di trovare i migliori ristoranti in tutta Italia partendo dal piatto che si desidera mangiare. Abbiamo intervistato Alessandro Coltro, il suo fondatore, per farci raccontare della sua impresa.

Buongiorno Alessandro. Ci racconti un po’ del tuo background? Da dove arrivi e di cosa ti occupi?

Dunque, ho 25 anni e vengo da Monza, ma ormai per motivi di lavoro, passo buona parte del tempo a Milano. Ho sempre avuto una forte passione per la tecnologia e l’innovazione, quindi puoi ben immaginare la mia felicità quando, da bambino, ho visto tornare a casa mio papà con il primo PC. Questo mi ha portato ad intraprendere degli studi legati all’ICT, diplomandomi come perito informatico e, successivamente, ottenendo una laurea di primo livello in ingegneria informatica.

Il desidero di voler realizzare qualcosa di mio è sempre stato un chiodo fisso per me e questo mi ha portato a far nascere Pitch & Drink, un evento di networking che tutt’ora organizzo, e Tasteet, startup di cui sono fondatore. Mi piace definirmi “full-time professional dreamer”.

Quello recente è stato un periodo fortunato per le food startup italiane. Due exit nel giro di pochi mesi, come abbiamo documentato qui su Startupbusiness. Ciò non toglie che la competizione si stia facendo sempre più stretta. Cosa differenzia Tasteet dai concorrenti?

La notizia delle recenti exit è stata sicuramente motivante ma effettivamente la competizione si sta facendo sempre più stretta. Noi siamo convinti che il menù sia il miglior biglietto da visita per un ristorante, soprattutto online, ma se provi un attimo a pensarci, puoi renderti conto che non è sempre facile riuscire a trovare questo tipo di informazione, soprattutto se la navigazione sul web avviene da un dispositivo mobile.

Sulla base di questo nasce l’idea di Tasteet che oltre a rendere il menù del ristorante “ricercabile” sulla piattaforma, permette di integrarlo con la pagina Facebook e con il sito web del ristorante e di indicizzare ogni singolo piatto sui motori di ricerca. Il nostro obiettivo, ed è la direzione verso cui ci stiamo muovendo, è quello di collaborare con le principali piattaforme online legate alla ristorazione, arricchendo così l’attuale presenza online dei ristoranti aggiungendo informazioni dettagliate e aggiornate relative al loro menù. Basterà, quindi, aggiornarlo su Tasteet per mantenerlo aggiornato ovunque.

Da quante persone  e con quali profili è composto il vostro team?

Il team è composto da me e da Lorenzo Cesana: io gestisco la parte business e strategica, mentre Lorenzo si occupa della parte tecnica e di sviluppo. Eravamo compagni di corso al Politecnico di Milano, ma dopo la laurea c’eravamo persi di vista. Successivamente ci siamo ritrovati e abbiamo deciso di diventare soci in questa nuova avventura imprenditoriale.

Avete una base utenti consolidata? Quali sono le vostre metriche principali?

Attualmente abbiamo circa 10.000 visite al mese, principalmente organiche. Ogni piatto presente su Tasteet è indicizzato sui motori di ricerca e questo ci consente di intercettare parecchie ricerche che gli utenti fanno relative al menu di uno specifico ristorante oppure ricerche tipo “dove mangiare spaghetti alle vongole…”.

Abbiamo oltre 140.000 piatti ricaricabili e recentemente abbiamo iniziato a testare il servizio su un ristretto numero di ristoranti milanesi.

Siete incubati in Digital Magics, come raccontereste il vostro rapporto con la struttura, e cosa consigliereste ad un giovane startupper per tentare di farsi selezionare?

Digital Magics ha dato sicuramente un contributo importante allo sviluppo della nostra idea: Tasteet è la nostra prima esperienza imprenditoriale e avere il supporto di persone che hanno già seguito la nascita di decine di aziende, ti aiuta a ridurre gli errori e a procedere più rapidamente con la crescita della startup.

Questo non significa che Digital Magics fa il lavoro al posto tuo, assolutamente. Da parte loro abbiamo a disposizione supporto e contatti, ma l’azienda è nelle mani dei founders, e tutte le decisioni spettano a noi. Un consiglio per un giovane startupper? L’idea di per sé non vale granché, tutti hanno buone idee. Ciò che fa assolutamente la differenza è l’execution e il commitment del team; questo è ciò che un VC vuole vedere e che lo convince ad investire su di voi.

di  Andrea Latino

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