Previsioni

Trend mobilità 2023, la telematica come leva di sostenibilità

Geotab, realtà globale attiva nelle soluzioni di telematica per le flotte, che ha recentemente aderito al Global Compact delle Nazioni Unite, propone un’analisi dei trend nella mobilità che caratterizzeranno il nuovo anno

Pubblicato il 29 Gen 2023

La mobilità è uno dei temi più spinosi al giorno d’oggi: per questioni ambientali, di gestione, di costi. Da anni questo settore è stato investito dalla rivoluzione digitale che da un lato ha creato nuovi modelli economici che hanno dato spinta ai trasporti, come l’ecommerce e la delivery; dall’altro, il digitale è entrato nei veicoli e nella loro gestione, generando la mobilità connessa, su cui si appoggia anche il veicolo che predominerà il futuro, quello elettrico.

E’ tuttavia evidente che il rapporto tra mobilità e digitale è in continua evoluzione e non è ancora del tutto maturo nei vantaggi che può generare, per le aziende e la collettvità.

Proprio su questi aspetti si concentra l’analisi di Geotab, azienda globale della telematica che ha superato i 3,2  milioni di attivazioni (singolo veicolo dotato di uno o più dispositivi telematici collegati alla piattaforma di Geotab)  in tutto il mondo, che ha individuato 5 trend per l’anno in corso, eccoli qui di seguito.

I trend della mobilità per il 2023

1.     Oggi (e domani) la sfida è dare forma ai dati

Ormai è risaputo: il vero valore delle aziende sono i dati. Le informazioni, però, sono fini a se stesse se non vengono interpretate e utilizzate a vantaggio dell’utente. Per questo, per le aziende sarà sempre più strategico saper sfruttare la telematica in un’ottica di vera e propria monetizzazione del dato, con la necessità di monitorare con precisione i costi, ottimizzandoli. Nel 2023 si svilupperà quindi una crescente attenzione nei confronti del ritorno sull’investimento (ROI) per identificare aree e tecnologie di reale beneficio. In Italia, dove il tessuto imprenditoriale è costituito in gran parte da PMI poco strutturate, tale modello deve ancora diffondersi su larga scala: si sta tuttavia cominciando a riscontrare una maggiore maturità manageriale, che nei prossimi 12 mesi comporterà anche una sensibilizzazione più radicata sull’importanza di analizzare i propri dati anche dal punto di vista dei costi. Indipendentemente dalla struttura aziendale, saranno le realtà più reattive e veloci nel comprendere questo cambiamento a guadagnare di competitività e fare la differenza nel mercato. 

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In tale contesto, i set di dati anonimizzati messi a disposizione dalla telematica saranno fondamentali per eseguire un benchmarking efficace – ovvero un confronto di performance e schemi di guida con quelli di altre aziende con flotte simili, così da individuare eventuali margini di miglioramento sulla base di evidenze concrete.

2.     Mobilità elettrica, la nuova frontiera sarà la telematica connessa con l’infrastruttura 

Il recente studio Il valore della sostenibilità: il potenziale dell’elettrificazione nelle flotte europee condotto da Geotab ha quantificato in 12.035 € il risparmio medio per veicolo che un fleet manager italiano potrebbe aspettarsi passando all’elettrico. Nonostante questo, nel periodo gennaio-novembre 2022 l’associazione Motus-E ha rilevato circa 15 mila immatricolazioni di auto elettriche in meno in Italia rispetto all’anno precedente (44.942 nel 2022 vs 61.327 nel 2021). Le cause di tale fenomeno possono essere ricercate in fattori diversi: dai ritardi nella consegna di auto nuove all’aumento del costo dell’energia, fino alle carenze a livello infrastrutturale che ancora caratterizzano il nostro Paese.

In questo scenario, la nuova frontiera tecnologica per una gestione efficace ed efficiente dei veicoli elettrici saranno soluzioni connesse che possano dialogare con l’infrastruttura di rete: gli algoritmi della telematica dovranno essere in grado di capire non solo quando è più intelligente ricaricare i veicoli sulla base delle loro specifiche necessità (livello della batteria, chilometri percorsi, ecc…), ma anche quando è più opportuno farlo in base ai costi dell’energia elettrica e le fasce orarie.

Non va tuttavia dimenticata l’importanza degli investimenti, a livello sia pubblico e sia privato, per il potenziamento di un’infrastruttura che in Italia è ancora lontana dal livello di sviluppo di altri Paesi europei. Se si pensa che i veicoli commerciali elettrici sono destinati ad aumentare (soprattutto nelle aree urbane dove il segmento last mile delivery è in continua espansione e i limiti alla circolazione dei veicoli a combustibili fossili sono sempre più stringenti), appare evidente l’urgenza di interventi da parte delle istituzioni per migliorare la rete.

3.     Telematica di bordo: la tecnologia di cui gli OEM non potranno più fare a meno

Disponibili già da tempo, i dispositivi di bordo hanno vissuto un processo di evoluzione che continuerà anche nel 2023 e oltre: secondo il report “The Global Automotive OEM Telematics Market” di Berg Insights, infatti, ben l’82,7% dei veicoli prodotti nel 2024 disporrà di telematica integrata.

Sebbene la qualità del dato presenti ancora ampi spazi di miglioramento, già oggi l’installazione di fabbrica del device annulla le barriere all’entrata e consente ai dispositivi di bordo di offrire indubbi vantaggi in termini di semplificazione dell’accesso alle informazioni. Inoltre, le piattaforme di analisi e insight tipicamente proposte dai fornitori di telematica offrono funzionalità avanzate: la connessione con le case costruttrici rappresenta dunque un importante valore aggiunto sia per l’utente finale sia per fleet manager e aziende.

4.     Mezzi pesanti e monitoraggio da remoto, la via per raggiungere conformità e sostenibilità

L’entrata in vigore della regolamentazione che impone l’installazione di un cronotachigrafo digitale sui mezzi pesanti ha favorito l’aumento dei livelli di sicurezza sulle strade. Contestualmente, ha posto aziende e conducenti di fronte alla necessità di rispettare gli incombenti requisiti di conformità: il 2023 sarà l’anno giusto per dotarsi di strumenti di lettura da remoto del dispositivo, portando importanti vantaggi dal punto di vista non solo della compliance, ma anche dell’ottimizzazione, poiché sarà possibile scaricare il dato senza dover fermare il mezzo.

Digitalizzare i dati del cronotachigrafo consentirà quindi di analizzare e correggere eventuali errori, incrementando la sicurezza dell’autista e di conseguenza anche degli utenti della strada. Inoltre, avere a disposizione indicazioni chiare sul comportamento al volante permetterà di intervenire sulle abitudini sbagliate anche dal punto di vista dei consumi: un miglior stile di guida (in linea con le regole del cosiddetto eco-driving) favorisce la riduzione del consumo di carburante, ottimizzando costi ed emissioni. Per un’industria ad elevato impatto ambientale come quella del trasporto pesante, dunque, la digitalizzazione dei dati sarà una chiave di intervento per favorire comportamenti virtuosi e migliorare la sostenibilità dei mezzi stessi.

5.      Il futuro dei dati passa dalla gestione intelligente della video telematica

Se oggi le aziende stanno imparando a monetizzare i dati ottenuti dalla telematica, il prossimo passo sarà quello di utilizzare l’Intelligenza Artificiale per l’interpretazione dell’immagine video, che andrà ad arricchire l’insight stesso. Attualmente, infatti, le potenzialità del video non sono ancora sfruttate appieno: le dashcam già disponibili sul mercato, per esempio, potranno essere associate ai dati raccolti dalla telematica per la ricostruzione degli incidenti e per il monitoraggio dello stile di guida dei conducenti. Tuttavia, la vera rivoluzione arriverà con lo sviluppo di tecnologie che – grazie a funzionalità quali il riconoscimento facciale – consentiranno di interpretare in modo smart e in tempo reale i frame video raccolti, così da intervenire tempestivamente in caso di necessità.

“Mai come oggi è fondamentale che le aziende imparino a gestire il cambiamento, trasformando i fattori di discontinuità in opportunità. Dopo il COVID-19 e lo scoppio del conflitto Russia-Ucraina, sono la crisi energetica e l’aumento dell’inflazione le dinamiche che domineranno i prossimi mesi”, spiega Franco Viganò, Director Strategic Channel Development e Country Manager di Geotab Italia. “In Italia, le PMI hanno iniziato a fare squadra collaborando in associazioni più grandi, raggiungendo una maggiore maturità organizzativa che consentirà loro di adottare strategie virtuose in termini di gestione dei costi e raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità”.

Geotab è impegnata da anni nell’abilitare soluzioni per la mobilità sostenibile ma anche in una sua Governance sostenibile: è firmataria del Climate Pledge e con gli obiettivi di riduzione delle emissioni di carbonio convalidati dall’iniziativa Science Based Targets (SBTi), ha pubblicato il suo primo Rapporto di Sostenibilità nel 2021 e ha pubblicato il Rapporto sulle emissioni di gas serra del 2021 nell’ottobre del 2022, dimostrando l’azione per il clima e facendo progredire l’azienda verso un futuro più sostenibile.

Proprio nei giorni scorsi ha annunciato di aver aderito al Global Compact delle Nazioni Unite,  impegnandosi così a intraprendere azioni aziendali responsabili e a sostenere i principi universali di sostenibilità. Il Global Compact delle Nazioni Unite – la più grande iniziativa di sostenibilità aziendale al mondo – invita le aziende di tutto il mondo ad allineare le operazioni e le strategie aziendali a dieci principi universalmente accettati e a intraprendere azioni responsabili a sostegno degli obiettivi e delle questioni delle Nazioni Unite incarnate negli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs).

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