Vino online, come e perchè Tannico è una startup di successo

Pubblicato il 08 Ott 2016

Il vino: un mercato potenziale che vale 10 miliardi in Italia e 250 nel mondo,  un mercato molto ampio in cui la scalabilità di una startup ha modo di esprimersi e di determinarne il successo.

E la startup Tannico,  e-commerce del vino made in Italy fondato nel 2012 da Marco Magnocavallo, si prepara appunto a scalare.

Recentemente la società ha chiuso un round da 3,8 milioni di euro, che fa seguito a un milione già raccolto nel 2015 (insieme all’ecommerce Shoppable).  Un’operazione guidata dal fondo di venture capital P101, cui hanno partecipato diversi investitori tra cui Matteo de Brabant (fondatore di Jakala), Maurizio di Robilant e Stefano Saccardi, manager di Campari. Obiettivo dell’operazione è accelerare sull’internazionalizzazione, in particolare verso il Regno Unito, anche alla luce di un nuovo magazzino aperto. Per il prossimo futuro, invece, i mercati che Tannico intende aggredire sono la Francia e la Svizzera.

In un’analisi pubblicata da EconomyUp, il fondatore di Tannico Marco Magnocavallo spiega quali sono i numeri di mercato che permettono a Tannico di nutrire grandi ambizioni:
· Oltre 100.000 le aziende vitivinicole italiane;
· Quasi 10 miliardi di Euro il valore del vino venduto in Italia;
· Oltre il 10% del mercato è composto da vino con un prezzo oltre i 7 Euro, quello che viene definito vino  da enoteca;
· Più di 1 milione di italiani consumano vino da enoteca;
· Nel mondo il mercato del vino totalizza 250 miliardi di Euro

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“Possono bastare questi quattro dati – dice – per capire come il mercato del vino non sia una nicchia quanto invece, in Italia ma anche in Europa, un mercato enorme e per l’online un canale ancora largamente inesplorato e con una sicura crescita per gli anni a venire”.

Le possibilità di crescita derivano anche dal fatto che l’Italia, attualmente, sul fronte della vendita di vino online, è piuttosto indietro rispetto ad altri Paesi europei come la Francia e il Regno Unito, e la penetrazione delle vendite online di vino si attesta ancora solo allo 0,5% del mercato (in Italia). Un ritardo del nostro Paese che però può rivelarsi anche un’opportunità per Tannico.

“Un ritardo che ci trasciniamo da anni e che lentamente stiamo recuperando in tutte le categorie merceologiche (e-commerce italiano a +16% nel 2015 secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano). – dice l’imprenditore – Un secondo punto è sicuramente legato alle abitudini storiche degli italiani che sono abituati da sempre – ma sempre di meno per le nuove generazioni – ad acquistare il vino direttamente in cantina dal produttore. In ultimo c’è un motivo difficilmente spiegabile ma che registriamo parlando con le persone ed effettuando interviste dirette quando ci viene detto: “si può veramente comprare il vino online?”. Ebbene sì, il vino si può comprare online: è più comodo, c’è una scelta più ampia e non è necessario spaccarsi la schiena trasportando casse pesantissime dal negozio a casa. Questi sono i motivi per cui, quasi quattro anni fa, ho deciso di fondare Tannico con il duplice obiettivo di diventare l’enoteca dei sogni per un appassionato di vini da un lato e di posizionarci in Europa e nel Mondo come il punto di riferimento per l’offerta di vino italiano.”

Al momento, sul catalogo di Tannico sono presenti circa 6mila etichette, di 1400 cantine. I clienti sono 40mila e le bottiglie vendute (a un prezzo medio di 12 euro) negli ultimi dodici mesi si aggirano sul mezzo milione. Dalla sua fondazione a oggi, Tannico ha raddoppiato di continuo il giro d’affari: secondo le previsioni, i ricavi il prossimo anno arriveranno oltre quota 12 milioni di euro. Un risultato che ha richiesto, nei primi anni di attività, “uno sforzo commerciale, di redazione e di selezione enorme che ci permette ora di guardare non solo al mercato italiano ma anche ai mercati esteri dove l’offerta di vino italiano di qualità è estremamente limitata.”

E adesso è il momento di scalare: a settembre un nuovo magazzino localizzato nel nord di Londra che permette di servire i clienti del Regno Unito con un servizio next day, e grazie al nuovo investimento ottenuto, nei prossimi mesi espansione anche in Francia, Svizzera, Germania, Austria e Belgio.

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