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WPP Innovators 2021, stravince la sostenibilità

Il premio per startup di WPP va quest’anno a RiceHouse, startup a guida femminile dell’economia circolare. Un’edizione, quella 2021, che è stata tutta all’insegna della sostenibilità: una valanga di validissimi progetti tra cui è stato per la giuria difficile indicare il vincitore.

Pubblicato il 21 Ott 2021

RiceHouse ha vinto l’edizione 2021 del premio WPP Innovators, ideato da WPP, multinazionale del marketing e comunicazione, e dagli Amici della Triennale, associazione no profit per la promozione delle attività in Triennale.

Tiziana Monterisi è la fondatrice di RiceHouse: architetta, attiva e sensibile nella promozione e diffusione della bioarchitettura e della reale possibilità di nuovi modelli abitativi, ha ideato un processo per la trasformazione degli scarti della produzione risicola in materiali per l’edilizia e per le costruzioni 100% naturali. Una soluzione di economia circolare dai grandissimi vantaggi, molto scalabile, volta a promuove l’uso di materiali alternativi a quelli di origine petrolchimica, a favore di un’architettura etica e sempre più rispettosa della natura con impatto zero. Tiziana Monterisi ha accolto con entusiasmo il premio, che si inquadra in un momento particolarmente felice per la società, come lei stessa ha sottolineato: grazie alla crescente attenzione per la sostenibilità e all’effetto del Superbonus, le richieste per RiceHouse sono in pieno boom.

Il premio, che concretamente consiste nel supporto in servizi di marketing e comunicazione alla startup da parte di WPP, cade dunque con un timing perfetto per accompagnare la crescita di questa società innovativa e benefit anche nella sua espansione internazionale.

Tiziana Monterisi, la fondatrice di RiceHouse, qui in un momento del suo pitch
Tiziana Monterisi, la fondatrice di RiceHouse, qui in un momento del suo pitch

WPP Innovators 2021

L’iniziativa è nata 4 anni fa dalla collaborazione tra WPP e Amici della Triennale, per dare supporto a nuove startup italiane che si distinguono per creatività e tecnologia in specifiche categorie:

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  • comunicazione, che ha visto quest’anno finalista Kampaay, una piattaforma digitale di “Event-as-a-Service” che aggrega tutti i servizi necessari per la realizzazione di qualsiasi evento;
  • cultura, finalista Futurely, piattaforma per l’orientamento scolastico, digitale, guidata e personalizzata, incentrata sulla scoperta di sè e delle opzioni dopo le scuole superiori. La sua missione è quella di offrire un percorso di orientamento innovativo;
  • design, RiceHouse, che abbiamo descritto in precedenza;
  • fashion, Endelea, brand di moda etica e società benefit nato nel novembre 2019 con l’idea di creare collezioni di abiti e accessori in tessuti wax africani disegnati a Milano e realizzati a mano a Dar es Salaam, in Tanzania.
  • food, Farmelody, piattaforma per l’aggregazione, la gestione e la distribuzione di dati di allevamento provenienti da più fonti, come sensori di precisione, analisi ambientali e future tecnologie per il sequenziamento del microbioma animale.

Un’edizione speciale, avanti tutta con la sostenibilità

Davvero difficile quest’anno per la giuria di giornalisti scegliere il vincitore nel corso dell’evento che si è svolto in presenza proprio alla Triennale di Milano lo scorso 20 ottobre: nei mesi scorsi si sono svolte le selezioni che, come prevede l’organizzazione del premio, hanno coinvolto 10 giurati indipendenti ognuno dei quali ha presentato 10 startup, per un totale di 100, tra cui sono poi stati individuati i 5 finalisti, uno per categoria.

Come hanno sottolineato nel presentare l’edizione di quest’anno Elena Tettamanti (Amici della Triennale) e Massimo Beduschi (WPP) una vera valanga di startup accomunate da obiettivi di sostenibilità (tema evidentemente diventato trasversale a qualsiasi tipo di progetto innovativo) ha talmente colpito, in positivo, la stessa organizzazione da ‘costringere’ ad aggiungere un premio collaterale Sostenibilità.

Vincitore del premio sostenibilità è stato Ittinsect, una costituenda startup che ha creato un processo per produrre mangime da insetti e scarti vegetali destinati agli allevamenti di pesce. L’obiettivo è quello di ridurre la sovrappesca di 1 milione di tonnellate l’anno. Sostituendo gli ingredienti di origine oceanica, aiutano a preservare il più grande ecosistema del nostro pianeta. Ittinsect sostiene l’oceano nell’assorbimento di 13 milioni di tonnellate di CO2Eq all’anno.

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