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Consulenza legale e startup, quando andare dall’avvocato

Sei sicuro di saperlo? Ascolta un legale specializzato

Pubblicato il 06 Ott 2016

Consulenza legale e start up, un binomio inevitabile nella crescita di una giovane impresa innovativa, che presenta problematiche differenti dalla maggior parte delle aziende e a volte del tutto inedite anche per uno studio legale. Problematiche che possono andare dalla necessità di tutela di proprietà intellettuale, alla fattibilità concreta di un prodotto o servizio innovativi rispetto a quanto anche l’ordinamento prevede (si pensi ad esempio a tutta la problematica posta da soluzioni che raccolgono dati rispetto alla tutela della privacy).

Quindi, quando è il momento migliore per rivolgersi a uno studio legale? quando dobbiamo ancora costituire la società o nel momento in cui arrivano gli investitori?  in che modo un avvocato può aiutare la start up? Si occupa solo di redigere i contratti o ci sono altri aspetti in cui può essere di supporto? Lo abbiamo chiesto ad Antonia Verna, avvocato specializzato in ambito startup, partner dello Studio internazionale Portolano-Cavallo, che ha dato diverse indicazioni preziose, tra cui alcune occasioni in cui l’avvocato non è necessario.

Tra queste il fatto che la startup deve guardare al rapporto con l’avvocato come a una sorta di mentorship, poichè il legale è in grado di indicare un percorso per la startup, identificando quali saranno i punti problematici nel suo percorso di crescita e dando delle linee guida.

Una startup non ancora costituita, il team con un’idea per intenderci, può trovare nel legale un valido aiuto per capire la fattibilità del progetto rispetto all’ordinamento o possibili frizioni; può identificare la forma societaria più adatta alla startup e, sopratutto se ci sono già degli investitori, occuparsi della negoziazione con gli stessi (anche se non sempre ciò è necessario).

L’avvocato Verna sottolinea anche una cosa: nel rapporto con la startup, sta alla bravura del legale saper individuare quali sono i momenti in cui la società non deve fare a meno del suo intervento, ma deve farlo mettendosi una mano sulla coscienza, evitando di gravare economicamente quando non è necessario. E indica alcune occasioni in cui tutte le procedure possono essere semplificate o non necessitano dell’intervento legale.

@RIPRODUZIONE RISERVATA

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