Barberino’s, il marchio 100% Made in Italy che ha trasformato il tagliarsi i capelli e la rasatura in esperienze d’altri tempi, ha raggiunto l’hard cap di 1 milione di euro con la sua campagna di equity crowdfunding su MAMACROWD in soli 20 giorni. Le risorse raccolte permetteranno all’azienda di rafforzare la strategia di crescita con nuove aperture e assunzioni. Michele Callegari, co-founder di Barberino’s – Classic Italian Barber, festeggia l’avvenimento condividendo con i letooti di Startupbusiness le sue riflessioni sul fare startup e in particolare sul team della startup.   Per la rubrica ‘Da Ceo a Ceo’, Michele Callegari  Barberino’s – Classic Italian Barber è la catena che sta rivoluzionando la professione del barbiere in Italia e che permette di vivere un’esperienza di lusso ma allo stesso tempo accessibile, caratteristiche fondamentali per tutti quegli uomini che amano prendersi cura di sé. Nata a Milano alla fine del 2015 con un team composto da 3 barbieri siciliani, Barberino’s conta oggi oltre 30 dipendenti, 4 barber shop nel capoluogo lombardo, 1 a Brescia e 1 a Padova e un fatturato di 1.350.000 euro nel 2019. E’ con l’intenzione di espandere la propria rete che Barberino’s ha affrontato la campagna di equity crowdfunding su MAMACROWD puntando a raccogliere 1 milione di euro, obiettivo raggiunto in soli 20 giorni. Nei prossimi mesi sono già previste due nuove aperture: una a Milano (quartiere Isola) e una a Roma.  Io e il mio socio Niccolò Bencini siamo orgogliosi dei risultati raggiunti con tutta la squadra, l’elemento fondamentale di una startup.  Indipendentemente dal settore e dallo stadio di sviluppo di una startup, il segreto per il successo risiede sempre nel team, nelle persone che ci lavorano.  Come co-founder di Barberino’s – Classic Italian Barber, posso affermare che trovare le persone giusto e costruire un team vincente sia stato davvero fondamentale per lo sviluppo del business. 
L’importanza del team: 5 consigli per costruire una squadra vincente
 

Michele Callegari a destra con il co-founder Niccolò Bencini
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