Catalyst, ecco il fondo VC di Endeavor Global

Pubblicato il 12 Ott 2016

Allen Kinsey Taylor è vice presidente global network e managing director del fondo Catalyst all’interno di Endeavor global, gestisce l’ufficio di San Francisco dell’organizzazione globale che ha appena presentato ufficialmente il lancio delle sue attività anche in Italia. 

“Sono 10 anni che lavoro per Endeavor – dice – e benché sia già stato in Italia per motivi personali è la prima volta che ci vengo per ragioni di business. Questo passo rappresenta un momento importante nella storia di Endeavor perché è un importante ampliamento del nostro network e un ulteriore consolidamento della nostra reputazione”.

Endeavor, di cui potete leggere modello operativo e missione in questo articolo che Startupbusiness ha pubblicato in largo anticipo rispetto all’annuncio ufficiale avvenuto lunedì 10 ottobre, si propone di portare la cultura dell’impresa e del venture capital in quelle zone del mondo dove tale cultura è ancora poco sviluppata se non addirittura assente: “il venture capital è sviluppato in poche zone del mondo, negli Usa, in Europa occidentale, in Cina, In Israele, nel resto del pianeta è ancora assente o in fase embrionale – spiega Taylor – ed è perciò che Endeavor a iniziato a espandersi in zone come il sud America, il Medio Oriente e il Sud est asiatico, dove esistono risorse imprenditoriali interessanti ma manca la cultura dell’ecosistema, quindi VC ma anche mentor di alto profilo. Abbiamo anche iniziato ad andare in Paesi che non si possono definire emergenti, ma in un certo modo sono sotto serviti e dove non esiste ancora un sistema compiuto”. Il concetto di sistema, di trust si concretizza nell’Endeavor investor network che lavora in sinergia con fondi di venture capital soprattutto in Usa e Uk e presenta loro le startup che sono validate da Endeavor consentendo loro di accedere a capitali che altrimenti sarebbero irraggiungibili e agli investitori di risparmiare tempo nel processo di selezione e validazione”.

L’accesso al capitale è uno dei tre elementi attorno ai quali si sviluppa il lavoro di Endeavor verso le startup, gli altri due sono l’accesso ai mercati e l’accesso ai talenti: “negli ultimi cinque anni circa, sono 120 le startup di Endeavor che hanno raccolto investimenti per oltre 800 milioni di dollari e la gran parte di loro ha sede in Paesi dove l’accesso al capitale è molto complesso – aggiunge il manager di Endeavor – e la nostra intenzione è di estendere questa possibilità a un numero sempre maggiore di startup provenienti da un numero sempre maggiore di Paesi, Italia compresa”.

Insieme alle attività di mentorship e alla rete che coinvolge anche i venture capital Endeavor ha anche creato un fondo che si chiama Catalyst e che si occupa di co-investimenti sulle startup del circuito che trovano capitali anche da altri VC.

allen-taylor

We put the money where our mouth is – dice Taylor con una frase idiomatica inglese che enfatizza come Endeavor crede a tal punto nella sua capacità di selezionare le startup e di aiutarle a crescere che ci investe direttamente -. Con Catalyst investiamo fino a un milione di dollari per deal e non prendiamo mai più del 10% della società, non facciamo mai da lead investor, Catalyst è nato nel 2012 e il primo fondo lo abbiamo chiuso a 35 milioni di dollari, ora stiamo facendo la raccolta per il secondo fondo con un target a 100 milioni di dollari”.

Il fondo è attivamente sostenuto anche da imprenditori, compresi quelli le cui startup si sono trasformate in imprese internazionali anche grazie al supporto di Endeavor e “piace anche a Barak Obama che lo ha citato nel suo discorso al Global Entrepreneurship Summit 2016”, conclude Taylor con una malcelata punta di orgoglio.

 Emil Abirascid

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