CrowdFundMe: obiettivo 2019 crescita e quotazione

E’ il primo portale di equity crowdfunding al mondo ad avviare il processo per la quotazione, una strada per rafforzarsi e diventare leader dell’equity crowdfunding in Italia

Pubblicato il 09 Gen 2019

E’ la prima società fintech italiana e il primo portale di equity crowdfunding al mondo ad avviare il processo per la quotazione: il collocamento nel mercato AIM di Borsa Italiana da parte di CrowdFundMe (avviato lo scorso novembre e aperto fino al 18 gennaio sia ad investitori istituzionali sia ai retail attraverso sottoscrizioni in aumento di capitali, gestite da Directa Sim) è una delle scelte che la piattaforma di equity crowdfunding ha fatto in funzione degli ambiziosi obiettivi che si è posta.

E che si possono sintetizzare in uno: crescita, per affermarsi come principale piattaforma di equity crowdfunding italiana.

Obiettivo ambizioso, dicevamo, ma che nasce dagli ottimi risultati raggiunti dalla società negli ultimi anni in un mercato, quello italiano, decisamente decollato e quindi ricco di opportunità e di spazio, nonostante i portali dedicati all’equity crowdfunding siano diversi e piuttosto agguerriti.

Il bilancio di CrowdFundMe per il 2018 è stato più che positivo: oltre €8.700.000 raccolti contro gli €3.500.000 del 2017 per un +149%. Questo dato deriva dal numero progetti lanciati, 30 (rispetto ai 23 del 2017), e per qualità degli stessi: la campagna di Glass To Power con una raccolta di €2.250.000 e 495 investitori è stata la più grande mai conclusa in Italia.

CrowdFundMe è oggi il principale portale italiano per numero di investitori (oltre 5 mila) e viene dopo Mamacrowd per capitale raccolto negli ultimi 3 anni (oltre 10 milioni di euro). Si vedano i dato aggiornati in tempo reale di CrowdfundingBuzz.

Nell’infografica qui di seguito la sintesi in numeri del portale fino a oggi.

Dietro questi dati, CrowdFundMe rileva anche degli altri segnali interessanti: la cultura dell’equity crowdfunding cresce sia tra le società alla ricerca di capitali, sia tra i potenziali investitori.

Sono sempre di più le società emittenti che si propongono per una campagna sulla piattaforma, già oggi CrowdFundMe riceve circa 80 contatti al mese da parte di startup e PMI intenzionate a svolgere una campagna con il portale e ciò rende l’attività di recruiting delle società molto più scalabile.
Molti investitori ‘esperti’ hanno capito le potenzialità di questo strumento finanziario in ottica di diversificazione del portafoglio (aumentano i tagli d’investimento oltre i 10mila euro), mentre altri investitori meno esperti (gli investitori retail, prevalenti su questa piattaforma) hanno la possibilità di investire in società ad alto potenziale di crescita altrimenti inaccessibili.

Ma c’è addirittura la possibilità che l’equity crowdfunding venga utilizzato come modalità di open innovation, ne è stato un esempio su CrowdFundMe l’investimento di oltre €600.000 di Industrie De Nora SpA in Glass to Power.

Con la quotazione la società punta a ottenere tra i 3 e i 5 milioni di euro.

“L’obiettivo di CrowdFundMe – dice Tommaso Baldissera Pacchetti, Fondatore e CEO di CrowdFundMe in una nota stampa – è quello di affermarsi quale leader nel mercato dell’equity crowdfunding italiano. Il capitale raccolto sarà quindi utilizzato per rafforzare la struttura aziendale e il posizionamento della società. CrowdFundMe è la prima società fintech in Italia ad aver avviato il processo di quotazione. Entrare nei mercati finanziari tradizionali le permetterà di unire il proprio DNA innovativo con la solidità degli attori istituzionali.”

L’equity Crowdfunding in Italia

Secondo i dati dell’Osservatorio del Politecnico di Milano,  sempre più società in Italia si rivolgono all’equity crowdfunding come strumento alternativo per finanziarsi e raccogliere capitali: nel 2018 sono stati raccolti €36 milioni di euro complessivamente, +200% rispetto al 2017, contribuendo così a finanziare 114 tra startup, PMI e progetti immobiliari.

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I numeri italiani sono sempre molto piccoli rispetto ad altri Paesi europei come Francia e Germania, che a loro volta sono indietro rispetto al Regno Unito, dove solo nel 2016 il crowdinvesting ha raccolto quasi 4 miliardi di sterline.

Un forte impulso all’equity crowdfunding in Italia è stato dato, secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, dall’apertura del mercato (prima confinato a startup e PMI innovative) a tutte le PMI, introdotta dalla Legge di Stabilità 2017 e implementata dalla Consob nel mese di gennaio 2018.

Il 2019 potrebbe essere un anno ancora più soddisfacente, dati i segnali che arrivano dalla Legge di Bilancio recentemente approvata che innalza al 40% la detrazione (per le persone fisiche) e la deduzione (per le persone giuridiche) fiscale sugli investimenti in startup, applicabile anche agli investimenti realizzati tramite portali di equity crowdfunding.

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