Dallo startup alla Borsa in un anno, ecco DHH

Pubblicato il 20 Giu 2016

Un’azienda italiana, nata poco meno di un anno fa, a luglio 2015,  che ha già fatto tre acquisizioni internazionali e che sta per quotarsi al segmento Aim della Borsa italiana. In meno di un anno la società ha sviluppato il suo business in Italia, Slovenia, Croazia, Serbia, fattura 3,5 milioni di euro di cui quasi il 70% all’estero (con 523mila euro di Ebitda e 236 mila euro di utile netto), conta 90mila clienti e da lavoro a 45 persone.

Si tratta di DHH, sigla che sta per Dominion Hosting Holding e punta diventare il punto di riferimento nel mercato del web hosting in quei Paesi che l’azienda stessa definisce come i ‘Paesi emergenti d’Europa’ quando si tratta di sviluppo e disponibilità di tecnologie digitali e di internet.

Le tre società acquisite nel corso del 2015 sono l’italiana Tophost, la slovena Klaro che opera con i marchi Domenca  e Domovanje e la croata Plus Hosting che opera anche in Serbia.

A presiedere la società è Giandomenico Sica che sottolinea come il processo di sviluppo di DHH sia orientato interamente alla crescita industriale e ciò è dimostrato anche dal fatto che le tre aziende acquisite hanno migliorato i loro conti da quando fanno parte del gruppo e in particolare l’Ebit è cresciuto di oltre il 41% per Domovanje, del 207% per Domenca, del 64% per Plus Hosting e dell’876% per Tophost.

“Con Dominion Hosting Holding puntiamo a creare la ‘piattaforma internet dei mercati emergenti d’Europa’ – dice Sica –  In particolare, ci poniamo due obiettivi: diventare l’operatore di riferimento nel campo del web hosting nella zona adriatica, i proventi della quotazione servono prevalentemente per raggiungere questo scopo e li utilizzeremo per acquisire i leader locali nell’ottica di consolidare la nostra presenza di mercato; e costruire un acceleratore di realtà ‘software as a service’ (SaaS), con focus su quei segmenti industriali complementari con il mondo del web hosting”.

Altro punto importante della strategia della società è quindi quello di favorire lo sviluppo del settore digitale anche agendo da partner per altre startup come aggiunge Sica: “in particolare, crediamo che i mercati digitali emergenti d’Europa possano diventare ambiti sperimentali in cui testare e lanciare con successo imprese internazionali in ambito informatico grazie alla concentrazione di talenti presenti in queste aree geografiche e grazie al costo del lavoro che è molto competitivo rispetto a quello del mercato statunitense. Dominion Hosting Holding punta dunque a diventare nel medio periodo un operatore ibrido, a metà tra un web hosting provider e un acceleratore di piccole e medie imprese di informatica. L’obiettivo è costruire un acceleratore capace di generare margini e profitti fin dal primo giorno. Per questo motivo partiamo con le attività di web hosting, costruiamo una realtà solida e poi intorno creiamo un ecosistema di startup che possa usufruire degli asset a disposizione, oggi abbiamo già 90mila clienti PMI, un team di growth hacking che stiamo sviluppando a livello di gruppo, un team di prodotto, un team tecnologico. Vogliamo quindi creare un’infrastruttura che aiuti poi le differenti aziende partecipate a scalare”.

Oggi i soci di DHH sono Seeweb, rappresentata nel consiglio dal suo fondatore Antonio Baldassarra, con il 36% della holding che controlla il 100% di Klaro che a sua volta possiede il 100% di Domenca, Domovanje e Plus Host, e il 100% di Tophost, lo stesso Giandomenico Sica con il 20%, MatjaŽ Jazbec, Uroš Čimzar, Matija Jekovec e Martin Romih con il 10,835% rispettivamente e TomaŽ Koštial con lo 0,66%.

DHH

Con la prevista quotazione in Borsa su AIM Italia che avverrà entro l’estate la società intende raccogliere le risorse necessarie per proseguire con il suo percorso di crescita per linee esterne, acquisendo web hosting provider nei mercati emergenti d’Europa, con particolare riferimento alla zona balcanica e adriatica, dove ha già una presenza di mercato consolidata (quindi oltre ai Paesi dove è già presente guarda a Bosnia, Albania, Macedonia, Montenegro, Grecia, Bulgaria, Romani, Slovacchia, Ungheria).

La procedura di quotazione è gestita da Advance SIM (Nomad), BDO (Società di Revisione), Eunomia (Studio Legale), EnVent Capital Markets (Global Coordinator), CFO SIM (Joint Bookrunner).

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