Food delivery, This is Not a Sushi Bar raccoglie 500mila euro

Pioniere dal 2007 del food delivery, This is Not a Sushi Bar ha raccolto nuovi capitali per espandersi in altre città italiane ed estere, investono Mega Holding e altri angel italiani

Pubblicato il 05 Feb 2018

Mezzo milione di euro di investimenti per This is Not a Sushi Bar,  è la prima catena di sushi delivery attiva nel capoluogo lombardo, fondata nel 2007, che oggi conta 4 ristoranti a Milano. L’operazione è andata in porto con la regia di Nuvolab, il venture accelerator fondato da Francesco Inguscio, coinvolto nella società sei mesi fa dal fondatore Matteo Pittarello, con l’obiettivo di supportarne la crescita con capitali freschi e menti coraggiose.

“L’intuizione alla base di This is Not a Sushi Bar da sempre è stata quella di coniugare il concetto di fast casual dining con un prodotto di alta qualità consegnato a domicilio, standardizzabile e replicabile su larga scala – afferma Matteo Pittarello, fondatore e Presidente di This is Not a Sushi Bar –. Questa operazione si inserisce in un percorso di discontinuità con il passato (lo scorso aprile, Matteo Pittarello, con Armando Zappalà e altri soci, ha acquisito le quote di controllo degli altri fondatori, ndr), che spinge l’acceleratore sulla sperimentazione digitale, sull’identità e su un modo più moderno di gestire l’azienda, rispettando la nostra vocazione di innovatori del settore. Siamo orgogliosi di poter allargare il progetto grazie all’intervento di nuovi investitori di valore e di esperienza industriale. Ora puntiamo ad espandere la nostra catena di ristoranti fuori Milano, città che ci ha visti nascere come pionieri del food delivery”.

Entrano nella società business angel con un aumento di capitale per 400mila euro a cui si aggiungono 50mila euro di replacement capital. Tra gli investitori figurano Mega Holding e altri angel italiani attivi nel settore food.

La società ha fatto del comparto tecnologico il proprio punto di forza. La piattaforma software utilizzata è stata sviluppata internamente e permette di gestire grossi quantitativi di ordini su più punti vendita, sia dal punto di vista logistico produttivo che di contabilizzazione e fatturazione. Solo negli ultimi 12 mesi sono stati gestiti più di 40.000 ordini online, per un fatturato che sfiora 1,4 milioni di euro.

Il nuovo flusso di capitale avrà lo scopo di supportare l’importante piano di espansione italiano e internazionale di This is Not a Sushi Bar, andando a consolidare l’infrastruttura tecnologica già molto avanzata utilizzata nella catena e aprendo nuovi punti vendita in altre città.

«In meno di 6 mesi di accelerazione – spiega Francesco Inguscio, fondatore e CEO di Nuvolab –, è già stato aperto un nuovo ristorante grazie alla fusione per incorporazione con Japa di Fabio Ionà, sono state stipulate nuove partnership che verranno lanciate a breve, migliorate tutte le metriche operative ed economiche e sono confluiti nella società smart money per finanziare la scalata nazionale. Si conferma l’efficacia del nostro metodo, che definiamo “collaborative rainmaking”: significa, da imprenditori, aiutare altri imprenditori a maturare, fino a farli affiancare dagli industriali più coerenti con il progetto, generando una crescita basata su idee innovative coniugate alla capacità imprenditoriale di trasformarle in aziende di successo».

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