ecosistemi: germania (2)

Germania: il sostegno pubblico all’innovazione, università e centri di ricerca

La seconda puntata del reportage sul sistema tedesco a supporto dell’innovazione analizza gli attori pubblici e accademici, quindi le università e i centri di ricerca

Pubblicato il 06 Nov 2021

In questa seconda puntata del viaggio alla scoperta dell’ecosistema tedesco a supporto della ricerca, sviluppo e innovazione in cui ci guida Laura Maffei, viene descritto il settore pubblico della ricerca analizzando sia il panorama della università sia quello dei centri di ricerca extra accademici. La prima puntata la potete leggere qui, le prossime due puntate saranno dedicate al trasferimento tecnologico e al settore privato della ricerca. 

La ricerca universitaria

Gli Istituti di istruzione superiore sono istituti pubblici soggetti all’autorità dei Länder, che hanno il diritto di autogestirsi secondo le disposizioni di legge. I Länder hanno una responsabilità strategica generale per il settore dell’istruzione superiore (quadro giuridico, finanziamenti e infrastrutture). Dal 2015, con l’emendamento all’articolo 91b della Costituzione, il governo federale può finanziare le università anche in modo ordinario. In Germania gli studenti iniziano già durante la scuola secondaria a scegliere tra un percorso professionale, un percorso di preparazione all’università e un doppio percorso. Per questo motivo solo il 33% dei giovani di età compresa tra i 25 e i 34 anni ha conseguito titoli di istruzione terziaria nel 2019, rispetto al 49% nei Paesi Bassi, al 50% negli Stati Uniti, al 52% nel Regno Unito e al 70% in Corea del Sud. Questo basso rapporto è dovuto, almeno in parte, alla separazione tra istruzione accademica e istruzione professionale, con quest’ultima che assorbe molti studenti (nel 2019 gli apprendisti sono stati 1.328.964) che in altri Paesi seguirebbero l’istruzione terziaria. L’organizzazione di un sistema di istruzione superiore pubblico differenziato, tende a garantire l’eccellenza nella ricerca e l’accesso di massa all’istruzione superiore per mezzo di tre sotto sistemi differenziati per funzione ma collegati e integrati. In Germania esistono 3 tipologie di università: le universitäten, le università di eccellenza e le Fachhochschulen. Le prime due hanno il diritto di concedere dottorati e diplomi post-dottorato e sono incentrate sull’insegnamento: incarnano, il modello humboldtiano (di Wilhelm von Humboldt) di istruzione superiore, che include il legame tra insegnamento e ricerca e un’università indipendente libera dall’intervento statale. 

Il Paese conta circa 370 istituti di istruzione superiore pubblici o semi-pubblici, comprese 107 università e 213 Fachhochschulen (queste ultime denominate anche università di scienze applicate) e altre istituzioni specializzate più piccole come le scuole d’arte, musica e amministrazione. Attualmente sono 1.750.000 gli studenti iscritti all’università e 1.074.000 quelli iscritti alle Università di scienze applicate (Fachhochschulen). Pertanto, mediamente, un’università tedesca ha poco più di 16.000 studenti e un’università di scienze applicate circa 5.000. L’università con il numero più elevato di studenti iscritti è la Fern Universität di Hagen, con circa 75.000 studenti (che studiano in vari centri regionali in Germania, Austria, Ungheria e Svizzera). Altre grandi università pubbliche tedesche sono: l’Università di Colonia con 54.000 studenti, l’Università di Monaco (49.000 studenti) e l’Università tecnica di Aachen (45.900 studenti). Le università tedesche hanno per tradizione una missione di ricerca: 46 di esse (quasi una su due), svolgono importanti attività di ricerca tanto da classificarsi tra le prime 1000 al mondo nella QS World University Rankings 2020. 

La Fondazione tedesca per la ricerca (DFG) distribuisce più di 3 miliardi di euro all’anno. In totale nel 2017, le università tedesche hanno svolto attività di ricerca e sviluppo per circa 17,3 miliardi di euro che corrisponde al 17% della spesa totale in ricerca e sviluppo in Germania. Le facoltà o i dipartimenti delle università riuniscono cattedre (Lehrstuhlen) dirette da un professore ordinario e co-facilitate da uno o due professori associati. Le cattedre svolgono attività di ricerca ed insegnamento ed hanno una relativa autonomia nella scelta dell’orientamento dei loro progetti di ricerca. Le università sviluppano un’attività di ricerca di base in tutti i campi, sono orientate anche alla ricerca applicata e attuano numerose collaborazioni con il settore privato. La valutazione del loro lavoro di ricerca è attuata dalle Agenzie di sfruttamento dei brevetti (PVA-Patent Verwertungsagenturen). 

Le Università di eccellenza: la politica d’innovazione dei Paesi tecnologicamente più avanzati ha mostrato nel tempo che un’eccellente ricerca scientifica di base può produrre innovazioni radicali capaci di contribuire allo sviluppo sostenibile della economia e della società futura. Nel 2005, per rafforzare la ricerca d’avanguardia nelle università tedesche, è stata avviata la Strategia per l’eccellenza con un lavoro congiunto tra il governo federale tedesco, i 16 Länder, la Società tedesca di sostegno alla ricerca (DFG) ed il Consiglio tedesco della scienza (WR). Con l’istituzione delle università di eccellenza, il settore universitario si è ulteriormente diversificato, riorganizzando un sistema di insegnamento terziario pubblico, capace di assicurare allo stesso tempo l’eccellenza della ricerca e l’accesso all’insegnamento superiore, a fronte della massificazione degli studenti. Più in generale, le università post-humboldtiane (che privilegiano in primo luogo la ricerca), sono di livello mondiale, sono riconosciute nelle classifiche internazionali e costituiscono una minoranza delle università del Paese. Pur essendo impegnate nella formazione universitaria, danno la massima priorità alla ricerca scientifica: si rapportano più direttamente all’economia della conoscenza globale e sono le più selettive sia in termini di studenti sia di personale accademico e destinano la maggior parte del bilancio alla ricerca. Il titolo di università di eccellenza è stato assegnato per la prima volta nel 2006 a tre università (due università di Monaco e una di Karlsruhe, mentre nel 2007 sono state aggiunte quelle di Aquisgrana, Friburgo, Göttingen, Heidelberg, Costanza e la Libera Università di Berlino). L’obiettivo dell’assegnazione di questo titolo è il rafforzamento della ricerca e della scienza nelle università tedesche e l’aumento del loro prestigio internazionale per attrarre i migliori scienziati internazionali. Le università sono incentivate a sviluppare concetti futuri e scuole di specializzazione orientate alla ricerca e cluster di eccellenza. Quelle che hanno ottenuto i risultati migliori in queste tre categorie sono state classificate come università di eccellenza per le loro strategie volte a promuovere la ricerca e la loro capacità di competere a livello internazionale e hanno ricevuto finanziamenti aggiuntivi. 

Grazie a questa iniziativa, amministrata congiuntamente dalla DFG e dal WR, durante la prima fase di finanziamento (2006-2011) sono state premiate tre università e sono stati messi a disposizione degli scienziati 1,9 miliardi di euro, mentre nella seconda fase (2012-2017) i fondi sono saliti a 2,7 miliardi di euro.  La seconda fase ha originato 11 università di eccellenza, ciascuna delle quali ha ricevuto 12,5 milioni di euro in più all’anno per le proprie strategie di miglioramento istituzionale a livello di campus. Altre 28 università hanno ricevuto fondi extra per la creazione di cluster di eccellenza, centri di ricerca che riuniscono diversi gruppi all’interno dell’università o della regione più ampia, e scuole di specializzazione internazionali. Il governo tedesco ha considerato questo programma un successo e ha sottolineato i fattori positivi, tra i quali l’aumento della attività di ricerca, l’aumento dei finanziamenti privati e la crescente attrattiva per i ricercatori stranieri (più di 4.000 scienziati esteri). Attiva dal 2016, la Excellenzstrategie si compone di due linee di finanziamento una per le università di eccellenza ed una per i cluster di eccellenza, dotate di un totale di 533 milioni di euro all’anno dai governi federale e dai Länder. 

Le università di eccellenza hanno ricevuto un significativo finanziamento pubblico aggiuntivo, per recuperare il ritardo e poter competere con le più note e consolidate università di ricerca negli Stati Uniti (Ivy League), nel Regno Unito (Russell Group) e in Australia (gruppo delle otto). Nel periodo da novembre 2019 fino al 2026 si divideranno tra loro circa 148 milioni di euro ogni anno. In dettaglio, ogni università o alleanza universitaria avrà a disposizione dai 10 ai 28 milioni di euro aggiuntivi all’anno per attività legate alla ricerca. Questo finanziamento continuerà fino al 2026, quando verranno effettuate nuove selezioni. Il 75% di questi fondi proviene dal governo federale e il 25% dal rispettivo Land che ospita l’università di eccellenza. L’altra linea di finanziamento creata da questa iniziativa è rivolta agli Exzellenzcluster, gruppi di reti di ricerca regionali che che conducono ricerche eccezionali in 34 sedi universitarie: sono gruppi di giovani scienziati che si concentrano su uno specifico argomento scientifico di interesse internazionale. Sebbene le Università tedesche rimangano dietro le università di Paesi come gli Stati Uniti e il Regno Unito nelle classifiche universitarie internazionali, esse sono meglio rappresentate nelle classifiche più note. Per esempio, sette università tedesche sono tra le prime 100 nella più recente classifica mondiale del Times Higher Education (THE) 2021 (rispetto a 11 università britanniche, sette università olandesi e cinque università francesi). Le università tedesche classificate sono tutte università pubbliche e una pluralità di loro sono università di eccellenza. Le tre istituzioni universitarie valutate con punteggi maggiori da THE sono l’Università di Monaco (classificata 32a), l’Università tecnica di Monaco (41a) e l’Università di Heidelberg (42a). Queste stesse università sono classificate più in alto sia nell’ultima classifica QS sia nella classifica di Shanghai, che presentano rispettivamente tre e quattro università tedesche tra le prime 100.

Le Fachhochschulen: in Germania hanno raggiunto nel tempo uno status, diverso in alcune forme, ma uguale in qualità, a quello di un’università. Alla fine degli anni ’60, il sistema educativo tedesco ha conferito lo status di istituto di istruzione superiore alle scuole professionali. Questo nuovo tipo di istituto, denominato Fachhochschule (FH), venne fondato a partire dal 1968 per formare personale qualificato, necessario al Paese (con un forte settore manifatturiero orientato all’esportazione) per rimanere competitivo nella economia internazionale. Tra il 1969 e il 1972 le FH furono istituite in tutti i Länder della Repubblica Federale Tedesca e attualmente se ne contano 243, 92 delle quali sono private e riconosciute dallo Stato. Alle FH sono iscritti 1.074.000 studenti (anno 2020), pari a circa il 37% del totale di studenti degli Istituti di istruzione superiore tedeschi. In Germania esse sono conosciute anche con l’abbreviazione HAW (Hochschule für angewandte Wissenschaften/ Università di scienze applicate), in quanto formano gli studenti in materie orientate all’applicazione e prevedono stage obbligatori nelle imprese. Nel tempo, si è formato un importante sottotipo di HAW/FH, quello delle università tecniche delle scienze applicate (Technische Hochschulen), attualmente 17 e in qualche modo equivalenti alle università tecniche. Anch’esse si concentrano su materie tecniche STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Le FH/HAW non sono inferiori alle università e nel sistema tedesco hanno ora una posizione uguale alle università di ricerca (anche se in passato vi erano alcune differenze). Un numero sempre crescente di loro laureati proseguono l’istruzione, perseguendo percorsi di dottorato di ricerca resi possibili attraverso formati di laurea cooperativi con le università, anche se sempre più gli HAW/FH stanno acquisendo il diritto di gestire propri programmi di dottorato (oggi, anche questo elemento di differenziazione tra le HAW/FH e le università, il diritto di rilasciare diplomi di dottorato che è tradizionalmente riservato alle università di ricerca è messo in discussione da alcuni Länder che iniziano a fare eccezioni.). La durata media degli studi in un istituto universitario FH è di 3 anni, contro i 5-6 anni di un’università. I corsi offerti da questi istituti superiori riflettono il loro orientamento applicativo: ingegneria, scienze sociali, informatica, sanità pubblica, gestione ed economia o design. Gli istituti FH hanno una forte attenzione all’insegnamento, mentre è minore il loro contributo alla ricerca. I corsi sono più pratici rispetto a quelli universitari; spesso, un programma di master di 2 anni include uno stage di 6 mesi presso un’impresa o una fase pratica come parte obbligatoria del curriculum. In questo modo gli studenti sono impegnati in progetti pratici in collaborazione con le imprese. Anche i requisiti richiesti al personale insegnante non si concentrano esclusivamente sui titoli accademici: anche se l’insegnamento è prevalentemente svolto da docenti in possesso di un dottorato, sono loro richiesti tre anni di esperienza lavorativa in settori pertinenti (in questo modo, potenzialmente possono introdurre la propria rete di imprese nelle HAW/FH). Questi professori sono tenuti a dedicare più tempo alle attività di insegnamento orientato all’applicazione rispetto a quelli universitari. Attraverso il loro orientamento, le HAW/FH si concentrano maggiormente sulla formazione per il lavoro e questo è il motivo per cui i loro laureati sono molto ricercati dalle imprese dopo la laurea. Questi istituti superiori inoltre danno molta importanza alle reti università-imprese e sostengono l’innovazione regionale, grazie alla loro attività di ricerca applicata e ai forti legami con le imprese locali e con le istituzioni pubbliche. Per quanto riguarda il trasferimento di conoscenza e tecnologia, le università di scienze applicate cercano di colmare quello che in Germania viene detto il “gap di innovazione”. Nelle istituzioni HAW/FH si sviluppa la ricerca applicata, il cui scopo è la creazione di conoscenza che consente di contribuire alla soluzione di un problema reale nella regione o nel Paese. Per raggiungere la situazione attuale, queste università hanno avviato alla fine degli anni ’90 una transizione da istituti di insegnamento a istituti per la ricerca applicata, il trasferimento di conoscenze, l’innovazione e l’imprenditorialità. 

La ricerca extra-universitaria

In Germania la ricerca scientifica viene svolta in grandi istituzioni federali extra-universitarie e ciò rappresenta un aspetto molto importante nella struttura del SNI del Paese. La tipologia di ricerca interdisciplinare e di ampia scala da esse svolta è complementare a quella dalle università, i loro bilanci sono stabili ed esse dispongono di strutture scientifiche e tecnologiche che poche università o imprese possono permettersi.  La maggior parte di queste istituzioni federali ha carattere regionale in termini di partnership, che si tratti di università, industria o governi locali. Oltre a raggiungere obiettivi scientifici e tecnologici prefissati, sono interessate a svolgere lavori che sappiano generare applicazioni, nuovi posti di lavoro e vantaggi economici. La loro missione è quella di supportare imprese nazionali, PMI e nuove imprese a base tecnologica. 

Sono 4 i grandi organismi della ricerca extra-universitaria con autonomia gestionale. Si tratta di organizzazioni i cui campi di ricerca sono multidisciplinari e le cui missioni sono complementari in termini di obiettivi. Esse sono la Società Max Planck (MPG), orientata alla ricerca fondamentale; la Società Fraunhofer (FhG), orientata alla ricerca applicata e al trasferimento tecnologico; la Comunità dei Centri di ricerca Helmholtz (HGF), che riunisce le principali infrastrutture di ricerca e la Comunità scientifica Leibniz (WGL), orientata alla ricerca applicata nelle regioni.

La Max-Planck-Gesellschaft zur Förderung der Wissenschaften: la ricerca di base è importante per la produzione, in quanto fornisce le basi teoriche per la ricerca applicata e scopre nuovi campi di applicazione. La società Max-Planck per l’avanzamento delle scienze è un’organizzazione di diritto privato sotto forma di associazione registrata, senza scopo di lucro e indipendente, dedita alla ricerca scientifica fondamentale, specializzata nelle ricerche nell’ambito delle scienze naturali e umanistiche. È finanziata principalmente (80% del suo bilancio) dai fondi pubblici provenienti in egual misura (50%) dal governo federale e dai Länder, da compensi legati alle sue ricerche e licenze, da donazioni private e dai finanziamenti dell’Unione europea. Nella MPG il settore privato è rappresentato in senato e nel suo consiglio di amministrazione. Nell’anno 2019, il bilancio è stato di 1,9 miliardi di euro, 86 gli istituti tematici e strutture gestiti sul territorio tedesco, presenti anche in altri Stati europei e ulteriori centri di ricerca internazionali gestiti presso la Princeton University, il National Center for Biological Sciences a Bangalore e presso il Weizmann Institute in Israele. La sua forma di diritto privato e il suo finanziamento con fondi pubblici hanno formato nel tempo un binomio capace di attuare la sua missione, cioè fare ricerca di base per progredire alle frontiere della scienza, permettendole di avere nel corso degli anni un forte bilancio e uno staff scientifico stabile e significativo. Essa recluta i migliori ricercatori da tutto il mondo: dal 1948, anno in cui è stata fondata a Monaco di Baviera, venti dei suoi scienziati sono stati insigniti del premio Nobel. Gli Istituti Max Planck sono attivi nella ricerca di base nelle aree della fisica, chimica, biologia, scienze umane e sociali al più alto livello internazionale. I suoi 86 istituti, le unità di ricerca, i laboratori e i gruppi di lavoro hanno completa indipendenza e libertà nella scelta e nell’esecuzione delle loro missioni di ricerca. Il loro bilancio è autogestito e può essere integrato da fondi di progetto di terze parti. Vari istituti, pur collaborando strettamente con le università, lavorano autonomamente e tendono a focalizzarsi sulla ricerca particolarmente innovativa che non può essere affrontata dalle università per la loro struttura. Queste ricerche si caratterizzano per il loro orientamento interdisciplinare e per l’elevato dispendio finanziario o di tempo. Ogni istituto è composto da alcuni dipartimenti, creati generalmente intorno a uno scienziato di valore. In Germania i direttori di questi istituti-non universitari hanno molto potere, possono definire i loro argomenti di ricerca, ottenere le migliori condizioni di lavoro e sono liberi nella selezione del personale. I direttori degli Istituti MPG possono assumere personale scientifico su base temporanea, mentre le posizioni di ricerca permanenti sono limitate ed è necessario più tempo per accedervi. Gli istituti e i loro dipartimenti possono essere creati o chiusi a seconda dell’avvio o del completamento degli obiettivi scientifici fissati. I principali ricercatori costituiscono gruppi di ricerca composti da dottorandi e post dottorandi, i cui contratti di permanenza negli istituti possono variare da due a cinque anni. Questa instabilità lavorativa è però compensata dall’esistenza in Germania di molteplici istituzioni di ricerca, sia a livello federale sia a livello di Länder, insieme a un settore privato di imprese, ampio e diversificato e interessato a produrre scienza e tecnologia, che moltiplicano le opportunità di lavoro per i ricercatori quando lasciano la MPG. Ogni istituto MPG è specializzato in aree scientifiche quali l’astronomia e l’astrofisica, i sistemi complessi, la genetica, le neuroscienze, le bioscienze, la chimica, la scienza dei materiali, l’informatica, la fisica delle particelle e quantistica, la biologia dell’invecchiamento, la neurobiologia comportamentale ecc. In una stessa area di ricerca possono operare anche più istituti, purché la loro ricerca soddisfi i criteri di eccellenza scientifica della società Max Planck, verificata attraverso una regolare valutazione. La MPG impiega 23.767 persone (dati al 31 dic. 2018), di cui 20.972 persone impiegate contrattualmente, 818 borsisti e 1.977 scienziati ospiti. Dei 20.972 soggetti con contratto di lavoro, 6.935 sono impiegati come direttori, responsabili di gruppi di ricerca o assistenti di ricerca scientifica, altri 3.153 come dottorandi. Più di 300 scienziati della MPG detengono cattedre universitarie onorarie o non pianificate e, con le International Max Planck Research Schools, la società persegue lo scopo di favorire la cooperazione internazionale, in particolare i progetti di dottorato dei giovani ricercatori stranieri. Le ricerche della MPG producono quasi quindicimila pubblicazioni all’anno sulle riviste scientifiche internazionali. Nell’ambito della sua missione, la MPG è impegnata nella ricerca di cooperazione con le università locali e con altri partner (compresa la ricerca e sviluppo del settore privato) e nel trasferimento di conoscenze e tecnologie. Per promuovere l’attività di innovazione, la MPG ha costituito nel 1970 una propria società, la Garching Innovation (GI) che nel 2006 ha cambiato nome in Max Planck Innovation GmbH. Essa fornisce consulenza ai propri istituti su questioni attinenti alla tutela giuridica della proprietà intellettuale, effettua le necessarie ricerche brevettuali, organizza consulenze legali e consiglia i ricercatori sulle procedure di registrazione dei brevetti in Germania e all’estero. In casi particolari, essa si rivolge anche a imprese del settore privato con invenzioni realizzate da istituti MPG. La Max Planck Innovation gestisce attualmente circa 1.170 invenzioni. Ogni anno vengono valutate circa 150 nuove invenzioni, di cui circa la metà porta a domande di brevetto. Dal 1979 sono state accompagnate un totale di 3.300 invenzioni e sono stati completati circa 1.900 accordi di licenza. Questa società gestisce anche partecipazioni in 15 società e, dal 1990, ha accompagnato il lancio di oltre 90 startup. Il fatturato totale di tutte queste attività per gli inventori, gli Istituti Max Planck e la Società Max Planck Innovation, ammonta a circa 280 milioni di euro.

La Fraunhofer Gesellschaft: fondata a Monaco nel 1949 è la più grande organizzazione per la ricerca applicata e il trasferimento tecnologico in Europa. Nel suo nome essa ricorda Joseph von Fraunhofer (1787–1826), un illustre scienziato-inventore- imprenditore di Monaco. Essa è una classica partnership pubblico-privata tra governo (governo federale e i Länder tedeschi) e l’industria. Da tempo, la politica tedesca ha considerato importante il sostegno alla ricerca applicata, per le imprese tedesche, come parte dell’infrastruttura nazionale. La missione della società è di condurre ricerca applicata con valore industriale pratico. La FG effettua il trasferimento di tecnologia all’industria e, in misura minore, al settore dei servizi e al settore pubblico. Le sue ricerche sono incentrate sulle scienze applicate naturali tecniche. Una caratteristica fondamentale della FG è la sua grande scala: essa gestisce più di 80 centri di ricerca in tutto il mondo, inclusi i 74 istituti Fraunhofer distribuiti in tutta la Germania (dati anno 2020), specializzati in più di 250 aree di ricerca per mantenere i lavoratori tedeschi in posti di lavoro produttivi. La Società Fraunhofer si trova nel mezzo del modello tedesco di innovazione incrementale e genera una grande quantità di conoscenza nei propri laboratori e i suoi istituti intraprendono da 6.000 a 8.000 progetti all’anno. Le invenzioni risultanti danno luogo a un gran numero di domande di brevetto. Fraunhofer detiene attualmente più di 6.800 famiglie di brevetti ed è attiva nel facilitare il trasferimento di tecnologia all’industria. La maggior parte dei progetti sono piccoli sforzi a breve termine, che raramente durano più di due anni e si concentrano su risultati immediati e applicabili, che generano miglioramenti incrementali e si traducono in vantaggi competitivi per le imprese tedesche. In media, un progetto con l’industria dura sei mesi pertanto, circa la metà dei suoi 28.000 dipendenti sono impiegati su base temporanea mentre il personale permanente costituisce solo dal 20 al 40 per cento dei ricercatori di un Istituto. In questo modo, gran parte del personale di ricerca, tecnico o amministrativo rimane solo per pochi anni e poi prosegue la propria carriera in imprese esistenti o creando spin-off dai nuovi progressi tecnologici di questi istituti. Si tratta di una politica deliberata di FG, volta a creare una rete di relazioni personali che facilitano la cooperazione tra imprese private e gli istituti FG.

La Helmholtz-Gemeinschaft Deutscher Forschungszentren nel suo nome ricorda il noto medico, fisico, matematico e filosofo Hermann von Helmholtz (1821-1894) ed è stata creata nel 1995 per formalizzare le relazioni e per aumentare la collaborazione tra diversi grandi istituti di ricerca non-universitari, giuridicamente indipendenti, nel campo delle scienze naturali, della tecnica, della biologia e della medicina, che si sono riuniti per formare la Comunità Helmholtz e che richiedono grandi attrezzature scientifiche (come per esempio per la ricerca aerospaziale, la fisica della materia ecc.). Nel 2020 il bilancio è stato di 5 miliardi di euro, composto da finanziamenti di base e finanziamenti di terze parti. Il bilancio di base è ampiamente coperto da fondi pubblici (i due terzi, pari a 3,5 miliardi di euro). La quota del governo federale è del 90% e quella dei rispettivi Länder (quelli in cui si trovano i singoli centri Helmholtz) è del 10% circa. Da parte loro i centri di ricerca raccolgono il 30% circa del loro bilancio totale sotto forma di finanziamenti di terze parti. La Helmholtz distribuisce i fondi di base del ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF) ai suoi 19 centri e valuta la loro efficacia rispetto ai più elevati standard internazionali. Nel 2020, l’associazione ha impiegato più di 42.000 persone, di cui oltre 22.000 ricercatori, 5.000 studenti di dottorato e 10.802 scienziati da tutto il mondo.  È stata classificata 8° nel 2015, 7° nel 2017 e nel 2018 dal Nature Index, che misura i maggiori contributori agli articoli scientifici pubblicati in 82 riviste leader. La Comunità Helmholtz si dedica a obiettivi di ricerca a lungo termine definiti dallo Stato all’interno della strategia high-tech 2025. In questo modo conduce ricerche in aree avanzate di grande importanza strategica per la società, la scienza e l’industria. I progetti realizzati dai Centri coprono l’intera filiera, dalla ricerca di base e previsionale, fino allo sviluppo tecnologico nella fase preindustriale. Essa comprende attualmente 19 Centri di ricerca indipendenti che sviluppano, costruiscono e gestiscono grandi infrastrutture di ricerca su larga scala come acceleratori di particelle, reattori a fusione, aerei e satelliti. Queste grandi apparecchiature scientifiche sono necessarie per la ricerca delle strutture più piccole della materia, ma anche per risolvere questioni globali sul clima, l’ambiente e le energie alternative e richiedono importanti investimenti sia per le attrezzature sia per le strutture. Le strutture della Helmholtz sono diverse quanto il lavoro nelle sei aree di ricerca: il Centro di ricerca sul cancro di Heidelberg (DKFZ); le navi di ricerca, che studiano il cambiamento climatico e la protezione degli ecosistemi marini; la stazione polare Neumayer Station III in Antartide; l’infrastruttura Modular Earth Science Infrastructure (MESI) presso il Centro di ricerca tedesco per le geoscienze (GFZ) di Potsdam, dove si studia la complessità del sistema Terra per comprendere i cambiamenti climatici; il Centro aerospaziale (DLR) di Colonia, che gestisce più di 50 istituti in tutta la Germania per la ricerca aeronautica; il German Electron Synchrotron (DESY) di Amburgo, dove si studia la diversità del microcosmo e il comportamento dei nuovi nanomateriali. La Comunità Helmholtz collabora anche con numerosi istituti di istruzione superiore tedeschi ai corsi di preparazione di dottorato e alle aree di ricerca specialistica. Le sue strutture sono messe a disposizione dei gruppi di ricerca di università e istituti di ricerca non universitari sia in Germania sia all’estero. Questa istituzione concentra le sue ricerche di alto livello nei seguenti sei campi: energia, terra e ambiente, salute, aeronautica, spazio e trasporti, struttura della materia, tecnologie chiave. Le decisioni di finanziare i singoli progetti vengono prese dal governo federale e dal Land interessato e si basano sulle valutazioni di proposte di progetti da parte di gruppi internazionali di esperti. La società Helmholtz trasferisce la conoscenza scientifica nell’innovazione e nel mercato, e contribuisce a creare le basi tecnologiche per una società competitiva e i dati seguenti mostrano il suo impegno nella ricerca collaborativa e contrattuale e nella attività d’innovazione e di promozione delle sue tecnologie: circa 2.000 progetti annui, fatti con le imprese; 150 milioni di euro di ricavi da collaborazioni; circa 400 diritti di proprietà e brevetti richiesti annualmente; un totale di 13.000 diritti di proprietà, 1.400 contratti di licenza, contratti di opzione e accordi di trasferimento all’anno, circa 20 nuovi spin-off hi-tech all’anno.

La Wissenschaftsgemeinschaft Gottfried Wilhelm Leibniz: dal 2000, la Comunità scientifica Leibniz riunisce 96 istituti di ricerca non universitari e indipendenti (gli Istituti della ex Lista Blu, che furono avviati nel 1977). Questi Istituti, conducono ricerche interdisciplinari in diversi campi scientifici che, data la loro importanza sovra regionale, sono finanziati con una quota uguale da parte del Governo Federale e dai Länder (28%), per il 24,7% da terzi e per il 10,1% da altre fonti. La WGL ha un bilancio annuale di più di 1.9 miliardi di euro (2019) e impiega circa 20.500 persone, inclusi più di 11.500 ricercatori e sostiene più di 4.000 dottorandi. I suoi istituti lavorano in modo interdisciplinare, collegando la scienza di base e applicata sviluppando la cooperazione con l’università, l’industria la politica e le organizzazioni internazionali. L’associazione mantiene anche archivi, musei e biblioteche nazionali. I settori scientifici interessati vanno dalle scienze sociali e umane alle scienze naturali. Le cinque aree d’interesse sono le scienze umane e la ricerca educativa, le scienze sociali e le infrastrutture regionali ricerca, le scienze della vita, la matematica, le scienze naturali e l’ingegneria e le scienze ambientali. Alcuni membri, come i musei, oltre alla loro missione scientifica, anche anche una missione di servizio e forniscono consulenza sul trasferimento delle conoscenze e sull’uso delle attrezzature ad istituti di ricerca nazionali e internazionali. Gli istituti membri sono spesso sostenuti da un’università perché non hanno il diritto di rilasciare titoli accademici come i dottorati stessi e per mantenere un elevato standard di qualità essi vengono valutati esternamente da esperti indipendenti a intervalli regolari. 

Le Accademie di scienze e scienze umane: nel settore extra-universitario tedesco ci sono inoltre le Accademie delle scienze e scienze umane. Questo gruppo è costituito dall’Accademia delle scienze Leopoldina, dall’Unione tedesca delle Accademie di scienze e scienze umane e dall’Accademia tedesca delle scienze e dell’ingegneria (Acatech).

L’Accademia Leopoldina di Halle (fondata nel 1652), dal 2008 accademia nazionale, prende il nome dall’Imperatore del Sacro Romano Impero Leopoldo I d’Asburgo. È la più antica società scientifica e medica nel mondo di lingua tedesca e la più antica accademia permanente di scienze naturali del mondo. Si tratta di un’istituzione pubblica che, indipendentemente dagli interessi economici o politici, si occupa scientificamente di importanti questioni sociali future, comunica i risultati alla politica ed al pubblico. Oltre ai suoi compiti generali, svolge la funzione aggiuntiva di rappresentare la comunità scientifica tedesca negli organismi accademici internazionali. La maggior parte dei suoi membri (1.500) proviene dalla Germania, ma anche dall’Austria, dalla Svizzera e da circa 30 altri Paesi. Tra i più illustri membri si possono annoverare Wilhelm Jacob van Bebber, Marie Curie, Max Planck, Otto Hahn e Albert Einstein.Essa è finanziata dal governo federale e dallo stato della Sassonia-Anhalt con un rapporto di 80 a 20.

L’Unione tedesca delle Accademie di scienze e scienze umane è composta da otto accademie con sede a Berlino, Düsseldorf, Gottinga, Amburgo, Heidelberg, Lipsia, Magonza e Monaco, che sono finanziate solo dai rispettivi Länder. L’Unione ha l’obiettivo principale di coordinare la ricerca di base svolta dalle sue accademie e di sostenerle nel migliorare le loro attività in Germania e all’estero. L’Unione che comprende attualmente circa 2000 accademici, coordina il “Programma accademico”, il più importante programma di ricerca nel campo degli studi culturali e umanistici in Germania, finanziato equamente dai governi federale e statale con un volume totale di circa 70,8 milioni di euro. Una delle sue attività fondamentale è il coordinamento ed il supporto di progetti di ricerca di base a lungo termine e per lo sviluppo e la coltivazione del dialogo interdisciplinare. Con la propria attività, inoltre, l’Unione supporta i decisori politici e della società nelle questioni scientifiche come ad esempio tecnologia e politiche d’innovazione.

La Acatech, Deutsche Akademie der Technikwissenschaften, fondata a Monaco nel 2002, è un’accademia del lavoro con circa 500 membri nominati nei settori dell’ingegneria e delle scienze naturali, della medicina, delle scienze umane e sociali. Promuove il dialogo tra scienza, economia, politica e società e fornisce consulenza su questioni tecniche importanti per il futuro economico della Germania. Oltre ai finanziamenti dai governi federale e statale, Acatech riceve anche fondi dall’industria. È un’organizzazione non profit interdisciplinare, che riunisce membri di ingegneria, scienze naturali e delle scienze umane; finanziata dal governo federale e dai Länder ha l’obiettivo di dare voce alla scienza e all’ingegneria in Germania e all’estero. Fornisce consulenza alla politica e alla società su questioni future relative alla scienza e alla politica tecnologica: il mandato di consulenza è indipendente, basato sui fatti e orientato al bene comune.

Gli istituti di Ricerca & Sviluppo del Governo federale e dei Länder: In Germania vi sono attualmente 42 istituzioni federali con compiti di ricerca e sviluppo. Questi istituti sono componenti indispensabili del SNI tedesco. La loro ricerca si basa sui compiti del ministero competente: uno dei compiti principali è fornire consulenza politica scientifica ai ministeri stessi. La loro ricerca copre un’ampia varietà di argomenti tra i quali salute, agricoltura e nutrizione, ambiente, metrologia, ricerca sui materiali, mobilità e sviluppo spaziale, condizioni di vita e di lavoro, sicurezza dei dati ecc. L’Istituto Robert Koch di Berlino, è un esempio di istituzione federale finanziata dal governo federale ed è responsabile in Germania per il controllo delle malattie e la salute pubblica. La spesa del governo federale per la ricerca e sviluppo degli istituti federali è cresciuta da 960 milioni di euro del 2013 a circa 1,2 miliardi di euro nel 2018. Anche i Länder tedeschi sono attivi come finanziatori per la ricerca e l’innovazione e gestiscono diversi istituti che supportano le proprie attività di ricerca. Esistono attualmente più di 140 istituti di ricerca dei Länder che coprono una vasta gamma di aree (dalle scienze naturali, alle scienze umane e al diritto) e forniscono consulenza scientifica alla politica, svolgono compiti prescritti dalla legge quali approvazioni, test o regole di definizione. Un esempio di questi istituti è il Center for Solar Energy and Hydrogen Research (ZSW). Nel 1988, lo stato del Baden-Württenberg ha trasformato il ZSW in una fondazione senza scopo di lucro, che riunisce università, istituti di ricerca e aziende con l’obiettivo di sviluppare la ricerca e lo sviluppo di tecnologie che generano energia elettrica sostenibile. Le strutture di ricerca e sviluppo regionali e municipali sono finanziate da fondi dei Länder, in parte da fondi di terzi e la loro spesa in ricerca e sviluppo, (esclusa l’Associazione Leibniz), è cresciuta da circa 201 milioni di euro nel 2014 a circa 222 milioni di euro nel 2017. 

Le Agenzie federali per le innovazioni radicali: le innovazioni dirompenti hanno il potenziale di cambiare radicalmente e sostituire i modelli di business esistenti. Per mantenere il passo con l’intensificarsi della concorrenza tecnologica globale, il governo tedesco ha stabilito la necessità di istituire due nuove agenzie destinate a sviluppi di questo tipo e che dovrebbero essere in grado di cooperare e funzionare in modo similare. Come in altri Stati, anche in Germania per la creazione di queste agenzie è stata presa a modello l’agenzia Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency), istituzione del ministero della Difesa statunitense responsabile della ricerca e dello sviluppo di soluzioni per il settore IT ma anche per quello aerospaziale e aeronautico, che dispone di un bilancio di circa 3.500 milioni di dollari. Dagli anni ’50, l’agenzia Darpa si è concentrata sulla scienza trasformativa e sui programmi di ricerca tecnologica e si è dotata di una struttura snella e un’elevata tolleranza al rischio. Questo approccio ha prodotto risultati notevoli tra i quali satelliti, robot e reti di computer (a partire da Arpanet, oggi conosciuta come internet), risultati della ricerca sostenuti finanziariamente dallo Stato senza i quali le grandi imprese multinazionali dell’informatica statunitensi oggi non esisterebbero.

L’Agentur für Sprunginnovation: destinata a sviluppi di questo tipo, il 16 dicembre 2019 è stata istituita a Lipsia l’agenzia per l’innovazione radicale in ambito civile (SprinD), che si aggiunge al Sistema di ricerca e innovazione della Germania. Ha la forma di una società a responsabilità limitata (GmbH) ed è diretta congiuntamente dal ministero Federale dell’Istruzione e della Ricerca (BMBF) e dal ministero Federale dell’Economia e dell’Energia (BMWI) e funge da strumento statale in grado di fornire un forte impulso alla attività delle imprese innovative e alla scienza. SprinD è stata concepita come una controparte non militare della Darpa statunitense; essa si coordina con l’agenzia per l’innovazione nella sicurezza informatica, fondata nel 2020. Il consiglio di sorveglianza è composto da dieci membri provenienti dal mondo della ricerca, dalla politica e dai ministeri ed è guidato da due amministratori delegati. Questa agenzia ha circa 50 dipendenti e la sua durata è stata inizialmente prevista per un periodo di dieci anni, periodo per cui sarà finanziata per circa 1 miliardo di euro (fino al 2022, è stata messa a disposizione la somma di circa 150 milioni di euro). Nel ciclo di innovazione l’attività dell’agenzia accelera la scoperta scientifica ben oltre ciò che è considerato standard e ricerca un vantaggio strategico in alcuni campi della scienza e della tecnologia. È aperta a temi, discipline e tecnologie, agile, flessibile e, rispetto ai tradizionali programmi di finanziamento, è più sensibile al rischio con un grado di autonomia molto più elevato. Si affida a concorsi di innovazione e alla promozione dei migliori progetti nelle filiali, che trasferiscono in applicazione le idee con potenziale di innovazione. Promuove e finanzia innovazioni dirompenti che non sono ammissibili per il finanziamento del settore privato a causa del loro alto rischio di sfruttamento commerciale. Fa in modo che i progetti lanciati con successo rimangano in Germania e non emigrino dopo l’acquisizione da parte di investitori stranieri. Per questo motivo, sostiene la necessità di un ciclo chiuso di finanziamento per tutte le fasi dello sviluppo aziendale, dalla culla all’IPO all’uscita. I progetti scelti, che provengono da un’ampia varietà di settori, vengono poi ulteriormente sviluppati come se fossero una filiale GmbH. L’Agenzia da a questi imprenditori innovativi ampia libertà in modo che essi possano sviluppare la loro idea con potenziale innovativo; sono ritenuti responsabili della propria filiale, del proprio team e della preparazione del lancio sul mercato.  Dopo cinque anni al più tardi, l’agenzia si esprime sullo sfruttamento delle rispettive idee e su un’eventuale vendita dei singoli progetti/filiali. In questo modo SprinD GmbH mira a trasformare le innovazioni rivoluzionarie delle imprese e degli istituti di ricerca, nei migliori prodotti e posti di lavoro tedeschi di domani. Dalla sua fondazione al marzo 2021 sono state presentate a SprinD GmbH, 481 idee di progetti. Tra questi, cinque progetti sono stati inizialmente finanziati con diversi milioni di euro: lo sviluppo di un nuovo approccio terapeutico contro la demenza di Alzheimer, un metodo per la rimozione selettiva delle microplastiche dall’acqua, lo sviluppo di un computer-on-a-chip analogico universale, lo sviluppo di turbine eoliche e la struttura IT per Gaia-X . Nel settembre 2020, l’agenzia ha lanciato le proprie filiali per lo sviluppo di queste cinque innovazioni eccezionali e se ci saranno segnali di successo nel mercato, esse potranno ricevere molto più denaro. Con la creazione di SprinD GmbH si è voluto costruire un ponte dalla scienza al business per implementare i risultati scientifici in modo imprenditoriale. L’idea è quella di sfruttare il potenziale innovativo del Paese quando la ricerca porta a prodotti commerciabili, nuovi posti di lavoro e a un vantaggio competitivo internazionale in nuovi settori. 

L’Agentur für Innovation in der Cybersicherheit: anche in Germania, come in altri Paesi, il numero di attacchi internet è in continuo aumento, il 70% di tutte le imprese tedesche ne è colpito e questo causa all’economia tedesca un danno di oltre 102 miliardi di euro all’anno. Ciò, sommato alla volontà di mantenere una leadership innovativa nella sicurezza informatica, ha portato il governo federale a istituire nel 2020 un’agenzia per l’innovazione in materia di sicurezza informatica con lo scopo di coordinare in questo settore i filoni della ricerca civile e militare, che in Germania sono tradizionalmente separati. Le minacce informatiche superano la distinzione tra sicurezza interna ed esterna e le divisioni giurisdizionali tra polizia ed esercito. Per questo motivo il governo tedesco ha costituito questa agenzia gestita in comune dal ministero dell’Interno e dal ministero della Difesa. L’Agenzia per l’Innovazione nella cybersicurezza ha la forma di una società privata a responsabilità limitata e come obiettivo la difesa dello Stato dalle minacce degli attacchi informatici. La sua forma giuridica le consente di agire come un’impresa e pagare i suoi dipendenti con stipendi più alti rispetto a quelli del settore pubblico. I suoi compiti sono essenzialmente due, ossia rafforzare la rete di sicurezza informatica nazionale con l’acquisizione di tecnologie adeguate e garantire la sicurezza dei dati sensibili e lo sviluppo di contromisure per difendere la Germania dagli attacchi informatici. Detto in altri termini, il suo compito è promuovere lo sviluppo di soluzioni innovative nel campo della sicurezza informatica e di supportare il Paese ad aumentare la propria sovranità tecnologica in questo campo. La sede provvisoria dell’agenzia è la città di Halle (Saale), ma dal 2022 sarà ubicata presso l’aeroporto di Lipsia/Halle. Il suo bilancio previsionale fino al 2023 sarà di circa 352,5 milioni di euro di cui l’80% dei fondi andranno direttamente a progetti di ricerca, sviluppo e innovazione. Un bilancio complessivo di questo tipo consentirà di finanziare progetti con un impatto potenzialmente elevato e, allo stesso tempo, di distribuire il rischio su più progetti. L’agenzia vuole attirare i migliori ricercatori su temi della sicurezza informatica, per garantirsi la leadership nell’innovazione tecnologica. A tale scopo, essa lavora in collaborazione con l’insieme della ricerca tedesca, dell’industria, delle imprese e delle startup a livello nazionale. Essa ha un doppio consiglio di amministrazione, un direttore commerciale e un direttore della ricerca scientifica. I primi contratti di ricerca specifici sono stati assegnati all’inizio del 2021 e sono state assunte le prime persone provenienti dal campo della scienza, della gestione dell’innovazione e delle startup digitali. A regime, un centinaio di specialisti IT lavoreranno su questioni di sicurezza nelle forze armate federali e nella polizia per consentire progetti creativi e innovativi con un accento sull’estero, sulla difesa e sulla politica di sicurezza interna ed esterna. L’agenzia sosterrà progetti innovativi che, attraverso innovazioni tecnologiche radicali, potranno avere un effetto di cambiamento sul mercato. Gli obiettivi sono mantenere la sovranità tecnologica nello spazio cibernetico e dell’informazione e assegnare contratti di ricerca mirati e orientati alla domanda su tecnologie importanti per la sicurezza informatica e tecnologie chiave correlate. La principale funzione assegnata all’agenzia è quella di sfruttare gli sviluppi tecnologici nella difesa informatica in ambito civile, per adattarli al loro uso militare, favorendo la ricerca di base e lo sviluppo di prototipi. Le prime sfide che l’agenzia dovrà affrontare sono sviluppare una crittografia avanzata basata sulla nuova generazione di computer quantistici; sviluppare soluzioni software che consentono il trasferimento di dati su internet solo tra Paesi dell’UE, per evitare che le informazioni fluiscano attraverso Paesi terzi e siano suscettibili di essere intercettate da hacker di Paesi stranieri; sviluppare e attuare da parte del ministero dell’Interno innovazioni che prevengano attacchi informatici nazionali su infrastrutture critiche come ospedali aeroporti o fornitori di energia. (Photo by Daniel Seßler on Unsplash

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