I Sentier(i) francesi dell’innovazione

Pubblicato il 23 Gen 2014

Si chiama Sentier, ed è il quartiere di Parigi nel 2e arrondissement dove storicamente hanno sede i grossisti dei prodotti legati all’industria tessile. E’ una zona di Parigi a ridosso dei luoghi più noti della capitale francese come il museo del Louvre ed è anche la zona dove si trova la Borsa valori. Sentier è il luogo dove pulsa il cuore dell’ecosistema delle start-up d’oltralpe. Vuoi per la sua posizione centrale, vuoi per la sua aurea da quartiere popolare, vuoi perché, come mi spiega un manger di un grande gruppo industriale francese, siccome c’è accanto la Borsa valori ci passano le linee a fibra ottica più veloci di Parigi, è diventato meta preferita da chi ha in programma di fare della sua idea un’impresa. Al centro di questo movimento che sta rapidamente conquistando il quartiere di Sentier c’è Numa uno spazio, o meglio un edificio di cinque piani tipico della Parigi più tradizionale che ospita un co-working gratuito, un co-working a pagamento, un programma di accelerazione e tantissimi eventi e attività. “Numa è un po’ il faro di Sentier per gli startuppari – racconta Claudio Vandi, italiano di Bologna che qui al Numa ha l’incarico di experimentation program manager – ed è partecipato e sostenuto da aziende, privati, finanziamenti pubblici che insieme a ciò che è generato dalle attività dello spazio ci consentono di sviluppare iniziative e di offrire un luogo dove l’innovazione che diventa impresa prende forma ogni giorno”. Insomma un luogo di integrazione non solo tra startuppari e aspiranti tali ma anche tra i diversi attori che desiderano avere un ruolo in un ecosistema che vive un momento di grande e decisa espansione.

Giacomo Bersano, imprenditore dell’innovazione che vive e lavora a Parigi spiega che in Francia esiste una piattaforma normativa capace di sostenere effettivamente lo sviluppo di imprese innovative, il programma si chiama Jeune enterprise innovante (Jei) e prevede una serie di agevolazioni anche sotto forma di credito di imposta per le giovani aziende innovative: “anche con la mia organizzazione che si chiama Active innovation management abbiamo potuto realizzare progetti grazie a questi incentivi che il governo ti fornisce sotto forma di contributo finanziario e che eroga ogni anno sulla base dei crediti accumulati accreditandoli direttamente, quindi il vantaggio è immediato”. Giacomo ha lasciato l’Italia per ragioni personali di famiglia ma ha la possibilità di fare un diretto parallelo tra l’esperienza italiana, anni fa a Torino, sua città d'origine, creò una specie di docking station per iPhone che portò anche nell’area delle startup di Smau, e quella francese dove oggi ha sviluppato un sistema per la generazione di energia fotovoltaica off-shore che è in fase di sperimentazione e presto sarà installato al largo di Marsiglia grazie ai finanziamenti di un altro programma a sostegno dell’innovazione. La società di Giacomo Bersano è anche al lavoro sul brevetto di un dispositivo sanitario che facilita l’intubazione dei malati in rianimazione.

Luoghi e programmi di facilitazione, imprenditori e anche investitori come è Emanuele Levi che lavora a Parigi per 360 Capital Partners, il fondo di venture capital che investe soprattutto in Francia e in Italia. “Da un punto di vista strutturale – dice – le scelte fatte in passato dai governi francesi hanno permesso di creare un meccanismo solido ed efficace a sostegno della creazione d’impresa innovativa, meccanismo che appare valido anche oggi e che continua a dare frutti e che viene integrato con nuove misure”. Emanuele è uno dei fondatori di France Digitale associazione che non di rado viene interpellata anche dal governo per definire politiche e strategie che possano essere effettivamente efficaci, ha quindi la sensibilità diretta sulle decisioni strategiche che vengono prese. “Già da anni – aggiunge Emanuele – esiste la possibilità per investitori privati di godere di un credito d’imposta, ora con la finanziaria 2014 tale possibilità è stata estesa anche alle persone giuridiche quindi c’è da attendersi una crescita degli investimenti di origine corporate e di partecipazione da parte di aziende nei fondi di investimento specializzati”. A tal proposito 360 Capital partners sta lavorando a un nuovo programma di investimenti che sarà lanciato in Francia a breve ma sul quale Emanuele preferisce per il momento non divulgare i dettagli.

Il Numa di Sentier – a cui si riferiscono le immagini di questo articolo – ha ospitato anche la fase di selezione delle start-up che partecipano al programma Edf Pulse di Edf, l’azienda elettrica di Francia. Sono 90 i progetti con innovazioni legate all’utilizzo, alla produzione e alla distribuzione di energia elettrica giunti da tutti i Paesi in cui Edf è presente (Italia compresa dove il gruppo francese ha scelto Startupbusiness come suo partner per Edf Pulse e dove opera con il marchio Edison), tutti progetti di grande impatto e qualità, di questi 30 sono stati individuati come quelli più interessanti e di loro tre sono italiani che concorrono nelle categorie Health, Home e Mobility. Prossima tappa a febbraio quando una giuria di esperti selezionerà le start-up che poi saranno premiate a Parigi nel corso di un evento in programma attorno alla metà di aprile.

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