In ogni ecosistema dell’innovazione che si rispetti, gli incubatori giocano un ruolo molto importante da circa 50anni: le origini degli incubatori d’impresa possono essere fatte risalire alla fine degli anni settanta, durante la fase di transizione che ha segnato il passaggio da un’economia basata sull’industria tradizionale a una caratterizzata dalla crescente importanza delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Successivamente, negli anni ottanta gli incubatori sono stati considerati come uno strumento di politica economica per rispondere ai cambiamenti macroeconomici in corso e stimolare l’imprenditorialità e la creazione di occupazione dopo la recessione. In tutta Europa hanno cominciato a sorgere i BIC – Business
Innovation Centre (BIC) – e i parchi scientifici e tecnologici.
Oggi, gli incubatori sono di tanti tipi, pubblici e privati, addirittura virtuali, e la loro importanza è ulteriormente cresciuta.
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Cos’è un incubatore di startup
Una startup innovativa ha un periodo di vita breve che si è soliti individuare in un lasso di tempo di circa 5 anni. Tra le varie difficoltà che insorgono, sia in fase iniziale che in seguito, riguardano non solo l’equity e la componente finance, ma soprattutto quel know-how di capacità manageriali utili a non perdere tempo e disperdere il cash flow. Ecco perché è nata l’attività di business incubation – già ne avevamo parlato qui.
Secondo la definizione della Commissione Europea, un incubatore d’impresa è “un’organizzazione che accelera e rende sistematico il processo di creazione di nuove imprese fornendo loro una vasta gamma di servizi di supporto integrati che includono gli spazi fisici dell’incubatore, i servizi di supporto allo sviluppo del business e le opportunità di integrazione e networking”.
In altre parole la business incubation mira a far convivere una nuova impresa in uno spazio condiviso con molte altre startup, nel quale potrà accedere a vari servizi, fino al momento in cui non ci si sposterà in uno spazio più ampio per lo sviluppo del proprio business.
Come funziona un incubatore
Ci sono vari modelli di incubazione che possono essere offerti dai diversi incubatori o singolarmente o nell’insieme:
- Pre-incubazione: è la prima fase e riguarda tutte quelle attività utili all’imprenditore nello sviluppo di una certa business idea, con l’obiettivo di accrescere le possibilità di passare alla successiva fase di startup. All’inizio vi è sempre un idea assessment dove vengono valutate le idee proposte dagli startupper. Una volta individuate le idee migliori, l’incubatore offre ai loro startupper vari servizi per definire il reale business model, attraverso quindi la redazione di un business plan. L’incubatore trasmetterà il suo know-how tramite sessioni di training one-to-one per formare o migliorare le competenze del team, quali soprattutto: normativa sulla proprietà intellettuale, amministrazione, contabilità e marketing.
- Incubazione: è una fase di medio termine. Non è altro che l’avvio dell’attività di impresa sul mercato. Di solito ha una durata di tre anni, il periodo esplicativo per vedere se la startup ha avuto successo ed ha significative chances di diventare un’impresa matura. È la fase dove vengono messi a disposizione diversi servizi, quali lo spazio in cui svolgere l’attività; le risorse finanziari fornite dal medesimo incubatore o partner del suo network per rendere più facile la raccolta di capitale di debito come di equity (garantendo canali diretti con risorse di seed capital, business angel e fondi di VC) o favorire l’incontro con fondi di investimento; servizi di marketing; servizi di Coaching e mentoring per migliorare la formazione e la consulenza nello staff attraverso la guida di esperti qualificati.
- Post-incubazione: l’ultima fase, quella di maturità dell’impresa perché in grado di abbandonare definitivamente l’incubatore ed entrare finalmente da sole nel mercato.
I modelli di incubatore
Ci sono diverse classificazioni del modello: quella fornita dall’Oecd che distingue gli incubatori in General/mixed-use incubator, ovvero rivolti ad un generale sviluppo del business; in Economic development incubator, ovvero nati da interventi governativi volti a creare nuove aziende o sostenere quelle esistenti ed in grado quindi di creare futura occupazione; Technology incubator, favoriscono il trasferimento tecnologico ed incoraggiando l’imprenditorialità tra i ricercatori.
C’è poi la classificazione proposta dall’Unione Europea che si basa sui servizi forniti alle imprese: i Pre-incubator, che offrono servizi legati alla fase di pre-incubazione; gli Academic incubator, presenti nelle università o nei centri di ricerca, sviluppando business idea proposte da studenti o risultanti da attività di ricerca e sviluppo e spin-off; General purpose incubator, che offrono servizi dalla pre alla post-incubazione; Sector-specific incubator, che offrono servizi dalla pre alla post-incubazione, ma con particolare attenzione a specifici settori quali, ad esempio, la chimica, l’ambiente, l’agro-food -perché richiedenti strutture/competenze altamente specifiche; Enterprise hotel, che forniscono servizi fisici di incubazione, collocati in grandi aree metropolitane dove le disponibilità ed i costi per spazi di ufficio e produzione rappresentano una forte limitazione per chi vuole avviare un’attività.
Infine la classificazione legata alla natura dello sponsor dell’incubatore, se si tratti di struttura pubblica o private e quindi dal profilo rispettivamente non-profit oppure profit oriented: Corporate incubator, VC-incubator, Fondazioni, University incubator ecc.
Incubatori di startup in Italia
Molto spesso un incubatore è anche un acceleratore e viceversa. Pertanto, per l’elenco proposto di seguito ci si è basati su quelli italiani e quelli internazionali presenti anche in Italia, che svolgono solamente una funzione di incubatore e non acceleratore, o magari che svolgono maggiormente la prima. Per gli acceleratori ne abbiamo già parlato qui.
Basilicata
Sviluppo Basilicata: Matera
Calabria
Tech Nest: Arcavacata di Rende, Cs
Campania
012Factory: Caserta
Centro il Faro: Casalnuovo di Napoli
Città della Scienza: Napoli
Campania NewSteel: Napoli
Abruzzo
Digital Borgo: Pescara
Lazio
Bic Lazio: Roma
Enel Lab: Roma
Luiss Enlabs: Roma
Impact Hub: Roma
Innova: Roma
Italia Camp: Roma
Umbria
Italeaf: Nera Montoro – Narni
Marche
BP Cube
JCube: Jesi (AN)
The Hive: Ancona
Toscana
Incubatore d’Impresa Polo Tecnologico di Navacchio: Navacchio di Cascina (PI)
Incubatore del Comune di Minucciano: Minucciano
Pont-Tech: Pontedera (Pisa)
Fondazione Toscana Life Sciences: Siena
Emilia Romagna
Almacube: Bologna
U-Start: Lugo
Incubatore SiproCube: Ferrara
Innovami: Imola (BO)
VZ19 Startup Factory: Pieve di Cento (BO)
Liguria
Wylab: Chiavari (GE)
Lombardia
Impact Hub, Milano : Milano. (la rete Impact Hub ha in Italia diverse sedi, consulta dove sono su questa mappa.
BioUpper: Milano
Digital Magics: Milano
FabriQ: Milano
Incubatore d’impresa: Bergamo
Incubatore Alimenta: Milano
Key Capital: Milano
Make a Cube: Milano
Polihub: Milano
Superpartes: Brescia
Unicredit Start Lab: Milano
Veneto
Fondazione la fornace dell’innovazione: Asolo – TV
Incubatore di Venezia: Ca’ Farsetti Venezia
M31 Italia: Padova
Vega In Cube: Venezia
StartCube: Padova
Friuli Venezia Giulia
Bic Incubatori FVG: Trieste
Innovation Factory: Trieste
Piemonte
Enne3: Novara
2i3T: Torino
I3P: Torino
Incubatore del Consorzio Univer: Vercelli
Incubatore d’impresa Tecnogranda: Dronero (CN)
SellaLab: Biella (HQ)
Sardegna
Bioncubatore Polaris: Piscinamanna Pula
The Net Value: Cagliari
Sicilia
Consorzio Arca: Palermo
Trentino Alto Adige
HIT – Hub Innovazione Trentino: Trento
Valle D’Aosta
Pépinière d’Enterprises Espace Aosta: Aosta.
Altri incubatori (a impatto sociale) qui.
(Photo by Elena Mozhvilo on Unsplash )
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