Marketing per startup, tra social media e growth hacking

Le startup hanno pochi soldi per fare marketing tradizionale. Ecco un pò di indicazioni per orientarsi tra growth hacking e social media marketing

Pubblicato il 25 Nov 2016

Partiamo dalla base, cos’è il marketing per startup? è diverso dal marketing tradizionale?

La risposta è sì. Per dirla con Sean Ellis, l’inventore del growth hacking “Le startup sono troppo disperate e svantaggiate per adattarsi alle vecchie regole del marketing. Devono scavare in profondità in modo creativo, e inesorabilmente sperimentare nuove idee. Se non non lo capiscono in fretta, andranno fuori dal mercato.”

Sean Ellis ha stabilito con la metodologia del growth hacking (che è proprio una tecnica di marketing, non di coding) un sistema implementabile dalla startup e funzionale al suo stadio di crescita, un sistema molto flessibile che può accompagnare tutte le varie sperimentazioni della società. Qui il sito di riferimento di Sean Ellis in cui troverai diversi consigli illuminanti. 

Sul growth hacking ti consigliamo anche questa guida molto carina che puoi scaricare.

Il fatto che una startup non abbia molte risorse economiche da dedicare al marketing tradizionale (che richiede investimenti in advertising, promozioni, ecc), ma che questo stato di limitazione possa anche diventare una forza creativa è lo scenario che l’autore Malcolm Gladwell, ha delineato bene nel libro David and Goliath: Underdogs, Misfits, and the Art of Battling Giants ( qui una video intervista di Inc.)

Per una startup il marketing serve fondamentalmente a uno scopo: stabilire la capacità di acquisire clienti e per startup molto early stage prima ancora dei clienti è importante acquisire feedback che permettano di apportare i primi miglioramenti al prodotto.

Una delle bibbie dello startup marketing è senza dubbio questo lungo componimento di Kissmetrics, The ultimate startup marketing strategy, il cui autore, fondatore della società spiega anche i fondamenti in questo video.

Growth Hacking - Neil Patel - Pioneers Festival 2014

Ma vogliamo caldeggiare ancor di più la lettura di un’altra guida, meno diffusa, ma a nostro parere fatta ancora meglio, perché va più nel dettaglio e con suggerimenti direttamente implementabili, che comprendono anche social come Youtube, per esempio, o Adv a pagamento, o earned media (cioè tutta quella promozione che arriva in modo non a pagamento dai social, come menzioni, condivisioni, ecc).

Il titolo è lo stesso della precedente guida Kissmetrics (la Seo impone poca fantasia) “The Ultimate Startup Marketing” ed è stata realizzata da VentureHarbour, un’agenzia specializzata in digital marketing, anche quello delle startup e in molte di queste fa anche investimenti. La guida è divisa in 4 capitoli:

Social Media Marketing

Entrando nello specifico del Social Media Marketing, utilissimo è anche questo recente articolo di  Hootsuite “Come creare un piano di Social Media Marketing in 6 passaggi” .

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Le istruzioni sono per ordine di implementazione:

1 – Stabilire gli obiettivi da raggiungere con il lavoro sui social 

2 – Verifica i risultati che hai finora conseguito sui social 

3 – Crea o migliora i tuoi account social

4 – Crea un piano dei contenuti e un calendario editoriale

5 – Prendi ispirazione dai leader di settore

6 – Verifica, valuta e adatta di conseguenza il tuo piano di social media marketing

infografica - trifecta2
Infografica di Titan Seo

La prima regola del social media marketing è che per ottenere risultati niente deve essere lasciato al caso, e l’organizzazione può essere il primo step difficoltoso per una startup che sta cominciando con questa attività.

Ma, è anche un’attività che, se ci si mette un momento la testa, offre  gratificazione con poco dispendio di danaro: gli strumenti, i tool, gratuiti che permettono una gestione programmata dei social sono tanti, ne abbiamo scritto in diversi articoli:

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