Michele Callegari, Barberino’s: così si crea un team vincente

Pubblicato il 26 Giu 2020

Barberino’s, il marchio 100% Made in Italy che ha trasformato il tagliarsi i capelli e la rasatura in esperienze d’altri tempi, ha raggiunto l’hard cap di 1 milione di euro con la sua campagna di equity crowdfunding su MAMACROWD in soli 20 giorni. Le risorse raccolte permetteranno all’azienda di rafforzare la strategia di crescita con nuove aperture e assunzioni. Michele Callegari, co-founder di Barberino’s – Classic Italian Barber, festeggia l’avvenimento condividendo con i letooti di Startupbusiness le sue riflessioni sul fare startup e in particolare sul team della startup.

Per la rubrica ‘Da Ceo a Ceo’, Michele Callegari

Barberino’s – Classic Italian Barber è la catena che sta rivoluzionando la professione del barbiere in Italia e che permette di vivere un’esperienza di lusso ma allo stesso tempo accessibile, caratteristiche fondamentali per tutti quegli uomini che amano prendersi cura di sé. Nata a Milano alla fine del 2015 con un team composto da 3 barbieri siciliani, Barberino’s conta oggi oltre 30 dipendenti, 4 barber shop nel capoluogo lombardo, 1 a Brescia e 1 a Padova e un fatturato di 1.350.000 euro nel 2019. E’ con l’intenzione di espandere la propria rete che Barberino’s ha affrontato la campagna di equity crowdfunding su MAMACROWD puntando a raccogliere 1 milione di euro, obiettivo raggiunto in soli 20 giorni. Nei prossimi mesi sono già previste due nuove aperture: una a Milano (quartiere Isola) e una a Roma.

Io e il mio socio Niccolò Bencini siamo orgogliosi dei risultati raggiunti con tutta la squadra, l’elemento fondamentale di una startup.

Indipendentemente dal settore e dallo stadio di sviluppo di una startup, il segreto per il successo risiede sempre nel team, nelle persone che ci lavorano.

Come co-founder di Barberino’s – Classic Italian Barber, posso affermare che trovare le persone giusto e costruire un team vincente sia stato davvero fondamentale per lo sviluppo del business.

L’importanza del team: 5 consigli per costruire una squadra vincente

Michele Callegari a destra con il co-founder Niccolò Bencini

Proprio sulla base di questa esperienza, ecco alcuni consigli che penso possano essere utili, soprattutto in tempi di emergenza sia economica che sanitaria come quelli che stiamo vivendo attualmente a causa del Covid-19, per costruire una squadra con cui traghettare la propria startup verso il successo.

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1) Prima di iniziare: siediti e scrivi

Prima di iniziare con job post su LinkedIn o con qualsiasi attività di hiring, prenditi un’intera giornata libera, mettiti comodo, siediti e chiarisci la cultura della tua startup, perché sarà quella a definire il team, non viceversa. Crea dunque il tuo “Manifesto” che rappresenterà la stella polare che tu, i tuoi soci e i tuoi dipendenti dovrete seguire nel cammino dell’azienda. Non fraintendermi: non si tratta di un documento teorico ma della rappresentazione concreta del tuo sogno e di come vuoi raggiungerlo e definisce chiaramente il tuo approccio al lavoro.

Ad esempio da Barberino’s – Classic Italian Barber non importa che tu sia un barbiere o un manager, un artigiano o un marketing specialist: l’importante è che tu condivida la nostra vision e i nostri principi.

2) Il colloquio più importante è il primo, non l’ultimo

Il primo colloquio o incontro conoscitivo con un candidato deve essere incentrato interamente sulla cultura e sui valori inclusi nel Manifesto della startup. Se non riesci a sviluppare un dialogo su questo, se non scatta la scintilla nella tua controparte allora non proseguire nel processo. Non importa se il candidato ha le competenze, perché se non condivide i valori dell’azienda non riuscirà ad esprimerle al meglio. Le competenze le potrà sempre apprendere, la cultura invece è più difficile.

3) Metti ciascun dipendente al centro

Mettere le persone al centro significa non porre limitazioni, incoraggiare tutti i soci e i colleghi, spingerli sempre a dare il meglio, ad osare e divertirsi. In questo modo ciascun membro della squadra potrà sentirsi libero di condividere le proprie idee, siano esse proposte o critiche, senza problemi di gerarchie o anzianità, sentendosi al centro del team.

4) Investi sempre e tanto sul team

Investi sul team prima ancora che sul marketing e sulla tecnologia. In Barberino’s ad esempio abbiamo assunto una HR Manager quando avevamo solo 3 dipendenti: è grazie a lei se ora siamo in più di 30 e abbiamo una scuola di formazione interna. Il Covid-19 ha fermato il business per 3 mesi ma non i nostri investimenti sul team. Abbiamo approfittato della situazione per completare online corsi intensivi di Inglese, Digital Marketing e Social Media Management su oltre la metà del team.

5) Sii generoso, la tua startup è anche la loro

Se hai creato una startup è perché vuoi rivoluzionare un prodotto o servizio, o semplicemente perché vuoi fare le cose in modo diverso rispetto a come sono state fatte fino ad ora. Allora non avere paura ad aprire l’azionariato ai tuoi dipendenti più meritevoli, adotta piani di incentivazione a partecipazione azionaria (ESOP). Senza di loro la tua startup non esisterebbe e le tue azioni non varrebbero niente. Da soli si va più veloci, ma insieme si va più lontano.

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