Mobilità

Mobilità intermodale, tra Pnrr e collaborazioni

Da diversi anni si parla di mobilità intermodale, fondamentale per limitare l’uso di mezzi di trasporto privati a motore. Ora aumentano anche gli investimenti pubblici e le collaborazioni tra operatori che la rendono, di fatto, una realtà

Pubblicato il 14 Set 2022

Proprio in questi giorni, il Mims, ministero delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibile, ha approvato il Piano generale della mobilità ciclistica, documento programmatico (2022-2024) per migliorare i sistemi di mobilità ciclistica urbana e interurbana che gode di uno stanziamento di 1,2 miliardi, di cui 943 milioni già assegnati, in parte attinti ai fondi del PNRR.

La mobilità sostenibile avanza, è un pilastro della transizione ecologica e ha la bicicletta tra i suoi grandi protagonisti, ma per la sua ulteriore diffusione l’intermodalità è fondamentale.

Per mobilità intermodale si intende la possibilità di utilizzare per realizzare un tragitto diversi mezzi di trasporto: ad esempio, si può partire da casa propria con la bicicletta, prendere un treno con la due ruote a seguito (perchè magari ci serve ancora dopo) o lasciarla in un parcheggio ad hoc; raggiungere in treno un altro punto in cui si prende un car sharing e via dicendo. Le possibilità sono teoricamente parecchie oggi, soprattutto in grandi città, ma molto c’è ancora da fare e dipende in parte non solo dalla presenza di infrastrutture adeguate (che rimanda agli investimenti pubblici), ma dalla presenza degli operatori e della collaborazione tra operatori.

Un esempio recente è la partnership tra TIER, operatore internazionale della micro-mobilità condivisa, FlixBus, tra i brand più noti dei viaggi in autobus, che hanno annunciato  l’accordo per far sperimentare ai propri clienti un servizio integrato con cui gli utenti potranno unire i vantaggi dei viaggi con FlixBus al servizio di monopattini ed e-bikes in sharing di TIER per raggiungere la propria destinazione finale velocemente limitando l’impatto sull’ambiente.

Funzionerà in questo modo: tutti i passeggeri di FlixBus, che non siano già clienti TIER, dovranno registrarsi sull’app di TIER e inserire il codice promozionale “TIERXFLIXBUS” per avere uno sconto sulle prime tre corse con i mezzi in sharing di TIER. L’offerta per tutti gli utenti TIER che desiderano viaggiare con gli autobus FlixBus, invece, consiste in una riduzione sul prezzo del biglietto acquistato entro e non oltre il 18/12/2022.

“Siamo orgogliosi di essere il primo operatore di micromobilità in Italia ad aver avviato una collaborazione con FlixBus – dice Saverio Galardi, General Manager Italia di TIER, in una nota – “Grazie a questa partnership, siamo oggi in grado di offrire ai nostri utenti un sistema di trasporto integrato in grado di rendere l’esperienza di viaggio ancora più semplice e pratica.”

“Da sempre siamo in prima linea per incentivare l’affermazione di un modello di mobilità intermodale, fondato sull’uso combinato di più mezzi collettivi e sempre più slegato da quello privato, con l’obiettivo di ridurre gradualmente il traffico su strada nella direzione di forme di viaggio più sostenibili, oltre che capillari e alla portata di tutte le tasche – dichiara Andrea Incondi, Managing Director di FlixBus Italia – “Con questa collaborazione, vogliamo offrire al maggior numero possibile di persone una soluzione combinata di mobilità efficiente per muoversi tra le città e all’interno delle città stesse, anche con l’auspicio di contribuire a valorizzare sul piano turistico le destinazioni collegate in Italia, incentivandone la riscoperta in chiave green.”

Il PNRR e il MaaS

Una leva fondamentale per favorire il trasporto intermodale è naturalmente il digitale.

La possibilità per le persone di combinare ride-sharing, trasporto pubblico, bike-sharing e altri servizi di mobilità condivisa può essere semplificata (per organizzazione, pagamenti, coincidenze orarie) attraverso piattaforme digitali  MaaS – Mobility-as-a-Service.

INFOGRAFICA
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Allo sviluppo di questo genere di piattaforme il Pnrr ha dedicato l’investimento 1.4.6  “Mobility as a Service for Italy”, prevedendo apposite procedure selettive pubbliche finalizzate a selezionare le città metropolitane in cui testare le soluzioni MaaS.

Per esempio, il Comune di Firenze ha ottenuto 2,5 milioni di euro con questo bando, così come Torino e Bari.

Startup MaaS

Non mancano in Italia  esempi di startup che operano nell’ambito del mobility-as-a-service.

Ad esempio, Hello Mobility, nata a Trento nel 2019, è una piattaforma aperta abilitante per servizi di mobilità che ha adottato inizialmente un business model B2B e più di recente anche realizzato un’app rivolta al consumer, fornendo determinati servizi (parcheggio, ricarica, ecc). Nei suoi tre anni di vita ha avviato collaborazioni con aziende leader in diversi settori: automobilistico, assicurativo, di noleggio a lungo termine e di gestione della flotta. Da luglio 2022, Hello Mobility ha raggiunto un accordo di collaborazione con Arval Italia – società di noleggio a lungo termine – utile a lanciare il primo canone di noleggio che include servizi di ricarica per veicoli elettrici e plug-in.

Urbi, nata pionieristicamente nel 2014 a Chiasso (oggi al 70% del Gruppo Telepass)  è nata come realtà operante nella MaaS proponendo un’unica applicazione che aggrega diversi servizi di mobilità condivisa in modo da permettere di prenotare da una sola piattaforma servizi di car, scooter e bike sharing, taxi, ride sharing e trasporto pubblico. 

2hire, fondata a Roma nel 2015, opera nel B2B con soluzioni di gestione della mobilità per veicoli connessi e non, rivolgendosi ai produttori di auto e ai servizi di sharing, ed è oggi attiva in 15 Paesi; la trentina OpenMove è nata in collaborazione con Trentino trasporti esercizio e Trenitalia,  progetta e realizza sistemi di bigliettazione elettronica, prenotazione, infomobilità, gestione flotta e business intelligence che garantiscono libertà di movimento e sicurezza per l’utente e sostenibilità per le aziende di trasporto. Le soluzioni sviluppate negli anni da OpenMove vanno dall’integrazione MaaS e multimodale alla riscossione delle tariffe come sistemi di biglietteria mobile, integrazione con validatori di ticket e device palmari, prenotazione pedaggio e pagamento a informazioni in tempo reale sui passeggeri fino alla gestione della flotta e alla realizzazione e commercializzazione di applicazioni di “business intelligence” per la mobilità.

Nel mondo la startup MaaS probabilmente più nota, diffusa e finanziata è Moovit.

Di passi avanti verso la mobilità sostenibile e startup del settore si parlerà all’evento MCE4x4 – Beyond Barriers il prossimo 6 ottobre a Milano, le registrazioni sono ancora aperte.

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