Nuove professioni, l’osservatore del vino, la proposta di Wineowine

Evangelizzare alla grande opportunità dell’ecommerce, ma farlo degustando un buon bicchiere di vino è certamente meglio che farlo senza (il buon bicchiere). Scherzi a parte, se ti piace il vino e sei un’esperto, ti piace viaggiare, ti piace scoprire cose nuove e vuoi provare a lavorare con una startup in ascesa, sappi che  la startup italiana Wineowine  ha una opportunità per te. “Così come le squadre di calcio hanno gli osservatori per scovare i migliori talenti quando sono ancora in erba Wineowine sta creando una nuova figura professionale nel mondo enologico: l’osservatore del vino. Un network di professionisti che gira l’Italia alla scoperta delle eccellenze del vino direttamente in cantina”, spiegano a Startupbusiness Federico Laurentino De Cerchio ed Eros Durante, i co-fondatori della startup di cui abbiamo scritto già nel 2014.  Trovare le persone giuste per questo lavoro è molto difficile perché è attività che richiede competenze specifiche e impegno anche logistico perché prevede circa 250 giorni di viaggio l’anno. “Stiamo cercando un totale di tre osservatori che ci aiuteranno a entrare in contatto direttamente con le cantine sul territorio – dice Federico – Quello di cui ci siamo accorti Eros e io in questi anni è che anche ricevendo tante auto candidature da parte delle aziende vinicole, spesso a raggiungerci sono i produttori più giovani o quei produttori che hanno più fiducia nei confronti del canale online. Rimangono così fuori tantissime realtà vinicole che producono vini di grande qualità e che sono fuori dai circuiti della grande distribuzione. Questi produttori vendono principalmente i vini all’interno della loro cantina o nei ristoranti ed enoteche vicine all’area di produzione. Conseguentemente, per gli appassionati è impossibile scoprire e acquistare queste bottiglie di grande qualità se non recandosi direttamente presso le cantine. Il ruolo degli osservatori del vino è quello di andare a scovare queste chicche direttamente sul territorio, incontrare i produttori più diffidenti e spiegare loro le opportunità che per loro si possono creare quando iniziano a collaborare con noi”. Wineowine infatti, oltre a vendere i prodotti dei piccoli viticoltori, si propone di semplificare loro la gestione del business. Le cantine si devono preoccupare solo di predisporre la spedizione e inviarla al centro logistico, al resto pensa Wineonwine che oggi ha un team che conta sedici persone: “abbiamo la tecnologia logistica che ci permette di inviare a costi efficienti anche una singola bottiglia e soprattutto garantire l’assortimento fra più bottiglie di diverse cantine che è tanto caro ai consumatori – aggiungono i due co-fondatori -. Insomma, stiamo davvero provando a cambiare il mondo del vino cercando di trasformare il suo più grande problema, la frammentazione, in un’opportunità in più per il consumatore finale e un modo per soddisfare le sue esigenze i varietà”. Wineowine ha oggi sede a Roma e Berlino, conta oltre centomila utenti e 200 cantine partner, ha raccolto fino a oggi 1,5 milioni di euro di investimento da fondi di venture capital, prevede di vendere oltre 200mila bottiglie nel 2017 e le operazioni in Germania sono partite da tre mesi e già pesano circa il 10% del valore complessivo.

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