Perchè la startup Soundreef è migliore della Siae

Pubblicato il 10 Mag 2016

Cosa cambia fra Siae e Soundreef, la startup per la gestione dei diritti d’autore che ha da poco soffiato Fedez alla storica società italiana autori editori? E perchè la startup è meglio del monopolista?

Lo spiega a EconomyUp il cantante Adriano Bono, cantante romano che vanta una carriera pluriennale prima come frontman delle Radici nel Cemento e poi come solista. “Sono iscritto a Soundreef dall’inizio del 2015, ma avrei voluto farlo prima. Ci ho messo un po’ per motivi tecnici e burocratici”.
Adriano Bono è stato quindi fra i primi ad aderire alla piattaforma: «Sono ancora iscritto alla Siae perché ho 20 anni di attività, ma la startup gestisce i diritti dei miei live. E presto le farò gestire tutto. Perché? Miglior sistema di ripartizione, velocità nei pagamenti, trasparenza. 

La storia di Bono e quella di Soundreef viaggiano insieme praticamente dagli albori: “Io mi sono sempre interessato a temi come il diritto d’autore e i creative commons e così mi sono imbattuto in Soundreef. Mi hanno chiesto di entrare nei primi 30 nomi che avrebbero diffuso per il lancio sul mercato e io mi sono iscritto”. Da quel momento sono cominciati i paragoni con il passato: “Per 20 anni sono stato autore Siae e in un certo senso lo sono ancora, perché con loro ho uno storico importante e non mi sono cancellato, ma ho chiesto e ottenuto una limitazione di mandato. In pratica i diritti d’autore sui miei live li gestisce Soundreef, tutto il resto la Siae. Ma comunque – continua Bono – presto Soundreef potrà gestire tutto e io completerò il passaggio”.

Ecco una sintesi dei motivi per cui SoundReef è migliore di Siae:

Iscrizione: con Soundreef è gratuita e non esclusiva, mentre quando ti iscrivi alla Siae paghi e devi affidare i diritti anche sulle opere che andrai a comporre in futuro.

La Siae garantisce all’autore il 70% degli incassi di un live. Li versano dopo un anno e con un conteggio complicato e poco trasparente.

Ripartizione: per la Siae gran parte dei live va sotto la categoria “concertini” i cui proventi finiscono in un gran calderone per essere ripartiti fra tutti gli iscritti. Le fette di questa torta però sono sbilanciate verso i nomi più famosi, cioè quelli che vendono e fanno guadagnare di più. Quello che rimane viene distribuito fra gli autori minori, spesso i più giovani ed emergenti, che così non vedono mai il frutto del loro lavoro.

Soundreef ha un sistema analitico: l’artista riceve i diritti d’autore in base a quanto ha guadagnato con la sua attività: per  un concerto la percentuale è del 75% ,  dopo una settimana mandano il resoconto e ogni tre mesi pagano. Uguale per tutti.

Trasparenza: ogni artista crea un account sulla piattaforma da dove può gestire e controllare i suoi diritti, vedere lo storico dei concerti, le canzoni che ha suonato e quanti diritti ha maturato. Poi si procede al pagamento tramite Paypal.

L’articolo completo sui vantaggi di SoundReef.

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