Sistema Paese

PNRR e startup, ecco come si sviluppano gli interventi

Quali sono i tempi e le modalità di attuazione delle misure del PNRR a cui possono accedere anche le startup e le PMi innovative

Pubblicato il 10 Gen 2022

Il PNRR è avviato e come abbiamo scritto prevede anche una serie di interventi, misure e azioni a sostegno di attività in cui possono giocare un ruolo da protagoniste le startup e le imprese che fanno innovazione. In questo articolo vediamo quali sono i passaggi e i tempi per l’attuazione di tali misure e quanto è stato attuato finora del Piano per l’ecosistema innovativo e startup.

Il momento critico riguarda il nuovo anno, il 2022 – l’anno per realizzare i progetti finanziati, il 2021 è infatti servito per interventi di tipo legislativo, atti normativi e per la realizzazione degli obiettivi legati alle prossime scadenze delle rate future e su attività come pubblicazioni di bandi e istituzione di fondi.

Prefinanziamento

Nel mese di agosto 2021 la Commissione europea aveva erogato il prefinanziamento iniziale da 24,9 miliardi di euro, cioè il 13% delle risorse del Piano, concesso e poi erogato all’Italia come “premio”: infatti era accordato agli Stati membri che per primi avessero presentato il proprio Piano nelle scadenze imposte e poi approvato, di ricevere il prefinanziamento del Next Generation Eu, allocato per i medesimi Stati in luglio, mentre per i restanti, che non fossero riusciti a rispettare le scadenze, in una seconda tranche a settembre. A detta del commissario europeo al Bilancio, Johannes Hahn, la logica per erogare i fondi era quella del «chi prima arriva, prima è servito».

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Parte di questi soldi sarebbero serviti per finanziare sin da subito riforme e risorse per la digitalizzazione delle imprese, per il sostegno alla ricerca e sviluppo e i trasferimenti di tecnologia tra università, istituti di ricerca e imprese. Altri investimenti significativi sarebbero andati per la digitalizzazione della pubblica amministrazione, il settore sanitario e quello dell’istruzione.

Prima rata

Per sbloccare la prima rata effettiva del Piano, l’Italia avrebbe dovuto raggiungere i 51 traguardi e obiettivi prefissati dal Piano per il 2021: 27 per l’attuazione di riforme e 24 per l’attuazione di investimenti. L’Italia c’è riuscita.

Il 22 dicembre 2021, il Presidente del Consiglio ha annunciato che l’Italia ha raggiunto tutti i 51 traguardi (milestone) e obiettivi (target) previsti dal crono-programma del PNRR per il 2021. Pertanto, come da Regolamento, il 30 dicembre è stata inviata alla Commissione europea la richiesta di erogazione della prima rata da 24,1 miliardi di euro: costituita da 11,5 miliardi di contributi a fondo perduto e 12,6 miliardi di prestiti. Specifichiamo che dai 24,1 miliardi di euro va detratta la quota del prefinanziamento (13% dei 24,9 miliardi arrivati ad agosto) già ricevuta dall’Italia, per una erogazione netta pari a 21 miliardi di euro.

Ricordiamo che secondo il Regolamento gli Stati membri possono presentare due volte l’anno alla Commissione una richiesta di pagamento del contributo finanziario (rata). La richiesta comporta l’avvenuto raggiungimento di traguardi e obiettivi concordati e indicati nel PNRR approvato. La Commissione valuta in via preliminare se questi siano stati effettivamente conseguiti. Questa valutazione deve poi avvenire entro due mesi dal ricevimento della richiesta. Se l’esito è positivo, la Commissione trasmette le proprie conclusioni al Comitato economico e finanziario, che autorizza l’erogazione dei fondi.

Quindi l’Italia, non solo è riuscita a farsi sbloccare per prima il prefinanziamento, ma, nonostante il Governo fosse impegnato sulla legge di Bilancio per il 2022, ha raggiunto solo nel terzo trimestre del 2021 la maggior parte dei traguardi ed obiettivi (42 su 51).

I traguardi e obiettivi raggiunti

I traguardi e obiettivi del 2021 hanno riguardato tutte le sei missioni del Piano, ma quelle che hanno avuto un maggior numero di interventi realizzati sono state la Missione 1 Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (25 traguardi e obiettivi conseguiti) e la Missione 2 Rivoluzione e transizione ecologica (10 traguardi e obiettivi conseguiti).

I traguardi e obiettivi per le startup

Per l’ecosistema innovativo e startup si tratta veramente di poche riforme e traguardi, come riportato nella Relazione sullo Stato di attuazione del Piano , ma utili per le prossime scadenze del 2022, come riportato nell’ultimo capitolo di questo articolo. Le abbiamo volute affiancare alle Missioni previste nel Piano, come da seguente report:

  • Missione 1 – Digitalizzazione, innovazione, competitività, cultura e turismo (40,9 miliardi di euro):
    • M1C1 (9,7 miliardi): nella Componente relativa alla Digitalizzazione, Innovazione e Sicurezza della PA sono stati raggiunti i traguardi relativi alla semplificazione e velocizzazione delle procedure di acquisto dei beni e servizi informatici, in particolare quelli basati sulla tecnologia cloud, e dei servizi per la connettività (M1C1- 1) e della semplificazione delle procedure per lo scambio di dati tra le amministrazioni, per favorire una piena interoperabilità tra le amministrazioni pubbliche (M1C1-2). Ricordiamo che nel Piano con l’Investimento 1.2 Abilitazione e facilitazione migrazione al Cloud è stanziato un miliardo di euro per accompagnare la migrazione della PA al cloud, prevedendo un programma di supporto e incentivo al fine di trasferire basi dati e applicazioni. In tal caso è funzionale quindi anche lo sviluppo di un ecosistema di imprese e startup in grado di integrare e migliorare l’offerta e la qualità di prodotti software per la PA.
    • M1C3 (6,68 miliardi): nella Componente relativa al Turismo e Cultura 4.0, sono stati raggiunti 5 traguardi relativi al Ministero del turismo per il Fondo nazionale per il turismo (M1C3-23), il Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese (M1C3-24), la Sezione speciale del Fondo di garanzia e il Fondo rotativo per l’innovazione (M1C3-25), e il Credito di imposta per la riqualificazione delle strutture ricettive (M1C3-26). Tra i traguardi di competenza del ministero del Turismo vi è anche quello diretto di aggiudicare gli appalti relativi allo sviluppo del portale del turismo digitale (M1C3-8). Ricordiamo che per questa Componente nel Piano è previstol’Investimento 1.1 Strategia digitale e piattaforme per il patrimonio culturale da 0,50 miliardi per interventi sul patrimonio fisico che saranno accompagnati da un importante sforzo per la digitalizzazione di quanto custodito in musei, archivi, biblioteche e luoghi della cultura, così da consentire a cittadini e operatori di settore di esplorare nuove forme di fruizione del patrimonio culturale e di avere un più semplice ed efficace rapporto con la pubblica amministrazione. Sarà inoltre sostenuta la creazione di nuovi contenuti culturali e lo sviluppo di servizi digitali ad alto valore aggiunto da parte di imprese culturali/creative e startup innovative, con l’obiettivo finale di stimolare un’economia basata sulla circolazione della conoscenza.
  • Missione 2 – Rivoluzione verde e transizione ecologica (59,46 miliardi):
    • M2C2 (23,78 miliardi): nella Componente relativa all’ Energia rinnovabile, idrogeno, rete e mobilità sostenibile, rientra come traguardo il disegno di riduzione dei tempi per la valutazione e l’approvazione dei progetti nel settore infrastrutture e trasporti. Questo disegno insiste sulla semplificazione di procedure amministrative per la valutazione e l’approvazione dei progetti infrastrutturali (M2C2-37) e quelli (M2C2-41; M2C2 – Investimento 4.4) per individuare risorse per finanziare un investimento relativo alla filiera degli autobus elettrici e stimolare il mercato dal lato dell’offerta anche alla luce degli ingenti investimenti per il rinnovo delle flotte di bus previsti dal PNRR. Ricordiamo che queste riforme sono utili nel Piano per l’Investimento 5.4 Supporto a startup e venture capital attivi nella transizione ecologica sono stanziati 0,25 miliardi di euro con l’obiettivo di incoraggiare e stimolare la crescita di un ecosistema di innovazione, con focus particolare sui settori della transizione verde (es. rinnovabili, mobilità sostenibile, efficienza energetica, economia circolare, trattamento rifiuti, batterie ecc).
  • Missione 4 – Istruzione e ricerca (30,88 miliardi):

– M4C2 (11,44 miliardi): con la Componente 2 Dalla Ricerca all’impresa è stato raggiunto un altro traguardo di interesse per il mondo produttivo (M4C2-10) relativo agli investimenti IPCEI (Important Projects of Common European Interest), la cui prima fase attuativa, terminata il 31 dicembre 2021, prevede il varo dell’invito a manifestare interesse per l’identificazione dei progetti nazionali da candidare. Gli avvisi per le manifestazioni di interesse hanno riguardato gli IPCEI microelettronica 2, idrogeno e cloud ed è stata pubblicata l’integrazione relativa al rispetto del principio del DNSH (do not significant harm, ovvero che non causi problemi significativi). Si prevede la notifica dell’IPCEI Idrogeno entro la fine di dicembre 2021. Ricordiamo che in questa Componente nel Piano rientra l’Investimento 1.4 da 1,60 miliardi e l’Investimento 1.5 da 1,30 miliardi parte dei quali andranno per il supporto alle startup e alla generazione di spin off, e l’Investimento 3.2 (Finanziamento di startup) da 0,30 miliardi per sostenere 250 piccole e medie imprese innovative con investimenti per 700 milioni di euro (partecipazione media pari a 1,2 milioni di euro).

  • Missione 5 – Inclusione e coesione (19,85 miliardi):
    • M5C1 (6,66 miliardi): con la Componente relativa alle Politiche per il lavoro è stato raggiunto il traguardo (M5C1-17) relativo alla approvazione Fondo per l’imprenditoria femminile. Ricordiamo che nel Piano con l’Investimento 1.2 Creazione di imprese femminili sono stanziati 0,40 miliardi per innalzare i livelli di partecipazione delle donne nel mercato del lavoro. Il Fondo sarà a sostegno dell’imprenditoria femminile che rafforzerà finanziariamente una serie di misure già esistenti come NITO e Smart&Start (la prima misura supporta la creazione di piccole e medie imprese e autoimprenditoria, la seconda supporta startup e PMI innovative).

Seconda rata

Per sbloccare la successiva rata del 2022 il PNRR prevede l’approvazione di 66 riforme e il raggiungimento di 102 obiettivi per 40 miliardi di euro di fondi. La prossima verifica è fissata a giugno 2022.

Le principali misure legislative che dovranno entrare in vigore entro il 2022 riguardanti l’ecosistema innovativo e startup sono fondamentali, perché legate proprio l’erogazione degli Investimenti previsti dal Piano. Di seguito vengono così schematizzate:

  • M2C2 – Riforma 3.1. Semplificazione amministrativa e riduzione degli ostacoli normativi alla diffusione dell’idrogeno. Oltre all’entrata in vigore del decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, di attuazione della direttiva (UE) 2018/2001, sulle fonti rinnovabili (Red II), che contiene una serie di norme per la semplificazione degli impianti per la produzione di idrogeno, si è conclusa la fase di confronto con gli stakeholder istituzionali per la modifica del decreto ministeriale che definisce le regole tecniche del settore gas naturale (Decreto del ministro dello Sviluppo economico 18 maggio 2018, “Regola tecnica sulle caratteristiche chimico fisiche e sulla presenza di altri componenti nel gas combustibile”), finalizzata a garantire la possibilità di interconnessione e l’interoperabilità dei sistemi del gas. Entro dicembre 2021 è programmata la predisposizione dell’atto d’indirizzo a SNAM, il Transmission System Operator nazionale, circa l’uso di standard condivisi per il trasporto di idrogeno nelle reti esistenti o di reti dedicate.
  • M2C2 –Investimento 5.4. Supporto a startup e venture capital attivi nella transizione ecologica (250 milioni di euro). Sono in corso interlocuzioni con Cassa depositi e prestiti per la firma dell’accordo finanziario.
  • M4C2 – Investimento 3.2. Finanziamento di startup (300 milioni di euro). Sono in corso interlocuzioni con Cassa depositi e prestiti per la firma dell’accordo finanziario.
  • M5C1- Investimento 1.2. Creazione di imprese femminili (400 milioni di euro). Il Decreto a sostegno dell’impresa femminile, al vaglio della Corte dei Conti, stabilisce sia le condizioni per il sostegno finanziario, esplicitando i criteri di ammissibilità in linea con gli obiettivi dell’RRF (Dispositivo per la Ripresa e Resilienza, uno dei tre pilastri su cui poggia Next Generation EU insieme a FSC e React-EU), sia una ripartizione delle risorse fra le diverse misure oggetto dell’intervento.
  • M1C1 – Investimento 1.2. Abilitazione e facilitazione al cloud (un miliardo di euro). Sono in corso di definizione i versamenti in unica soluzione propedeutici alla pubblicazione degli avvisi che consentiranno alle amministrazioni locali di accedere ai finanziamenti. Si prevede che gli avvisi saranno pubblicati entro la prima metà del 2022.
  • M4C2 – Investimento 1.4. Potenziamento strutture di ricerca e creazione di campioni nazionali di ricerca e sviluppo su alcune key enabling technology (1,6 miliardi di euro). Nel il mese di dicembre 2021 è stato pubblicato l’avviso pubblico per il finanziamento dei Centri Nazionali, la cui procedura di valutazione si concluderà entro giugno 2022.
  • M4C2 – Investimento 1.5. Creazione e rafforzamento di ecosistemi dell’innovazione per la sostenibilità (1,3 miliardi di euro). Nel il mese di dicembre 2021 è stato pubblicato l’avviso pubblico per il finanziamento degli Ecosistemi dell’Innovazione, la cui procedura di valutazione si concluderà entro giugno 2022.
  • M4C2 – Investimento 3.1. Fondo per la realizzazione di un sistema integrato di infrastrutture di ricerca e innovazione (1,58 miliardi di euro). Nel mese di dicembre 2021 sono stati pubblicati gli avvisi per il finanziamento delle Infrastrutture di Ricerca e le Infrastrutture di Innovazione, la cui procedura di valutazione si concluderà entro giugno 2022.
  • M1C3 Investimento 1.1. Strategie e piattaforme digitali per il patrimonio culturale (500 milioni di euro). L’investimento è suddiviso in dodici sub-investimenti, di seguito le principali azioni intraprese: a dicembre è stata completata una prima bozza a uso interno del Piano nazionale di digitalizzazione per i beni culturali (PND), che si prevede di adottare entro la metà dell’anno 2022; è stato stipulato un contratto esecutivo nell’ambito di un accordo quadro con Consip per l’affidamento di servizi applicativi per la realizzazione dell’infrastruttura software del patrimonio culturale; è in corso la procedura per attivare un secondo accordo quadro Consip per l’attivazione di servizi di pianificazione strategica e disegno esecutivo dei servizi della Digital Library; è in corso elaborazione il piano dei fabbisogni di digitalizzazione del patrimonio culturale delle collezioni di musei, archivi e biblioteche e luoghi di cultura, nonché le procedure per l’individuazione della centrale di committenza per gli affidamenti di servizi e l’elaborazione i documenti tecnici esecutivi; è in elaborazione il piano formativo per lo sviluppo delle competenze digitali per il patrimonio culturale; è prossima la sottoscrizione dell’accordo attuativo con l’Archivio centrale dello Stato relativo alla creazione di un Polo di conservazione digitale e con la Direzione generale Organizzazione del ministero per l’attuazione dell’infrastruttura cloud e il portale dei procedimenti; sono in corso interlocuzioni con Invitalia per la definizione di un accordo attuativo per la realizzazione di una piattaforma di servizi digitali per sviluppatori e imprese culturali, per condividere toolkit per lo sviluppo e l’integrazione di servizi complementari.
  • M1C3 – Investimento 4.1. Hub digitale del turismo (114 milioni di euro). Dopo il conseguimento del traguardo della rata del 31 dicembre 2021, sono state avviate numerose attività tecniche e un tavolo di lavoro interistituzionale in seno alla Conferenza delle Regioni, per il coordinamento degli stakeholder esterni finalizzato alla discussione dei principali temi che concorrono allo sviluppo delle politiche turistiche in chiave digitale. Inoltre, è in corso il consolidamento della partecipazione del ministero del Turismo al consorzio AI PACT (Artificial Intelligence for Public Administration Connected), qualificato dal ministero dello Sviluppo economico come Centro di innovazione digitale (Digital Innovation Hub). (Photo by Guillaume Périgois on Unsplash )
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