Vertis Sgr investe 2,4m€ in Sibylla Biotech

Sibylla Biotech è frutto della collaborazione tra Università di Trento, Università di Perugia , Istituto nazionale di fisica nucleare e Fondazione Telethon e ha ricevuto un investimento da 2,4 milioni di euro da Vertis Sgr

Pubblicato il 15 Ott 2019

L’iniziativa di investimento congiunta EIF-CDP ItaTech sta progredendo costantemente come piattaforma di capacity building e Vertis Venture 3 Tech Transfer annuncia il sesto investimento come esempio di cross fertilization tra diverse università e istituti di ricerca in una società spin-off dell’Università di Trento-CIBIO, Università di Perugia e INFN – Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, e sfruttando l’investimento di Fondazione Telethon nella ricerca eccellente condotta presso l’Istituto Telethon Dulbecco.

Il fondo Vertis Venture 3 Tech Transfer (VV3TT), finanziato da Vertis Sgr, investe 2,4 milioni di euro su Sibylla Biotech, società spin-off dell’Università di Trento, Università di Perugia e dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Italia, dedicata allo sviluppo di una rivoluzionaria piattaforma di drug discovery.

Cosa fa Sibylla Biotech

Gli scienziati che hanno fondato Sibylla Biotech hanno sviluppato la piattaforma più avanzata per la scoperta di farmaci in-silico. Sibylla ha concesso in licenza tale piattaforma e il suo team multidisciplinare sta sviluppando ulteriormente la tecnologia. L’innovazione si basa sull’applicazione di algoritmi innovativi derivati da metodi matematici avanzati di fisica teorica a protocolli di scoperta di farmaci trasformativi.

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Queste tecniche proprietarie hanno permesso di rivelare con risoluzione atomica i meccanismi di piegatura e misfolding delle proteine bio-medicamente rilevanti, svelando così una classe completamente nuova di bersagli farmacologici e allo stesso tempo consentendo una valutazione ultra-veloce della drogabilità di proteine complesse, riducendo i costi di sviluppo e i tempi di calcolo per ordine di grandezza.

Lidia Pieri, CEO di Sibylla Biotech, afferma: “Siamo entusiasti di avere il fondo VV3TT a bordo, in quanto ciò fornirà a Sibylla Biotech la capacità di intensificare tutte le nostre attività e fornire la spinta necessaria per rendere la nostra piattaforma in-silico Drug Discovery un abilitatore chiave nella ricerca di nuove terapie per molte malattie rare, non drogabili o letali. La visione di Sibylla, oggi condivisa da VV3TT, considera un approccio multidisciplinare a problemi complessi come via all’innovazione, e nasce da una storia di passione scientifica e di eccellenza. Oggi viviamo una sfida pionieristica verso una svolta epocale.

La ricerca italiana tra le migliori al mondo

L’Italia è tra i migliori Paesi al mondo per la qualità della ricerca e lo standing dei ricercatori – afferma Roberto Della Marina, Partner del fondo Vertis Venture 3 Tech Transfer e Managing Partner di Venture Factory – “Sibylla Biotech è un esempio lampante del potere di apertura e interdisciplinarietà tra diverse università e istituti di ricerca, il cui potenziale di innovazione all’avanguardia è stato reso possibile dal nostro fondo VV3TT, il Tech Transfer Fund. Siamo entusiasti di sostenere Sibylla nel processo di miglioramento radicale della progettazione razionale dei farmaci per generare un profondo impatto sulla salute dei cittadini e dell’industria farmaceutica”.

“La storia di Sibylla è un esempio di successo e di come immaginiamo il futuro della ricerca, che si evolve in imprenditorialità. Inizia come un notevole studio interdisciplinare di ricerca in diverse discipline con la collaborazione tra diversi istituti scientifici e centri di ricerca: l’Università di Trento e Perugia, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare – INFN, Telethon. Queste organizzazioni, insieme a HIT – Hub Innovazione Trentino, aiutano i ricercatori a creare una startup e favoriscono il finanziamento attraverso Vertis Venture 3 Tech Transfer. Un ciclo virtuoso che coinvolge ricerca, trasferimento tecnologico e finanza”, così Flavio Deflorian, Vice Rettore dell’Università di Trento e Prorettore con mandato a sostegno delle imprese 

“L’Istituto Nazionale Italiano di Fisica Nucleare (INFN) è costantemente impegnato a promuovere e sostenere il trasferimento delle conoscenze dalla scienza di base alla società. Sibylla Biotech è un esempio notevole in cui le teorie della fisica delle particelle elementari sono diventate strumenti innovativi per descrivere i processi biologici di base. Questo approccio interdisciplinare che coinvolge altri importanti partner, le Università di Trento e Perugia e la Fondazione Telethon, dimostra che un’interconnessione molto più forte tra diversi campi scientifici potrebbe generare impatti molto importanti e utili per l’economia e la società. L’ulteriore coinvolgimento dell’importante partner Vertis Venture 3 Tech Transfer garantirà gli investimenti necessari per sostenere questa imprenditorialità molto innovativa”, afferma Ezio Previtali, presidente del Comitato Nazionale INFN per il Trasferimento Tecnologico.

“In media ogni anno vengono avviate 3 società spin-off dall’attività di ricerca svolta presso l’Università di Perugia e ci aspettiamo una crescita importante nei prossimi anni. Il nostro impegno a sostegno delle imprese innovative è chiaramente dimostrato dal loro tasso di sopravvivenza: Il 70% delle 50 aziende spin off costituite dal 2004 presso la nostra Università è ancora in attività”, afferma Franco Moriconi, Rettore dell’Università di Perugia. “Innovazione rivoluzionaria e competenze multidisciplinari nella scoperta razionale dei farmaci sono i punti di forza dello spin-off Sibylla Biotech, e il fondo VV3TT porterà senza dubbio ulteriori importanti miglioramenti, stimolando positivamente la crescita dell’azienda, sfruttando la sua capacità unica di guidare l’identificazione di nuove terapie per esigenze mediche critiche e non soddisfatte. Si tratta senza dubbio di un traguardo entusiasmante, raggiunto grazie alla proficua collaborazione tra tre centri di eccellenza nella ricerca scientifica. L’Università di Perugia è orgogliosa di partecipare a questo balzo in avanti”.

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