A Stoccarda il futuro del green tech

Pubblicato il 13 Feb 2015

A Stoccarda si va forte, a tutta energia. Non solo l’energia che si avverte sempre quando ci sono eventi che richiamano startup da mezza Europa pronte a fare conoscere le loro idee e progetti d’impresa a potenziali partner finanziari e industriali, no a Stoccarda l’energia è anche e soprattutto quella dei progetti stessi: produrre energia, distribuire energia, conservare energia pensando all’ambiente. Energia dai rifiuti, energia per gli esseri umani con cibo prodotto grazie a fertilizzanti di nuovo tipo e agricolture idroponiche, nuovi materiali per le costruzioni e per l’industria, bacini sotterranei artificiali capaci di diventare batterie di calore naturale, sistemi per il riciclaggio dei rifiuti con elevati livelli di efficienza.

Un’ondata di energia positiva che ha fatto leva sul pragmatismo tedesco e sulle capacità di ingegneri e imprenditori provenienti oltre che dalla Germania anche da Italia, Olanda, Austria, Spagna. Venti startup in tutto che per conquistare la partecipazione al Green innovation and investment forum  hanno superato una selezione assai attenta e che sono state divise in due gruppi: Early Stage e Advanced Stage con l’obiettivo di proporre agli investitori intervenuti la più ampia visione possibile sia di idee e progetti d’impresa sia di stadi di evoluzione dei progetti e delle imprese alcune delle quali già solidamente pronte sia nel team sia nello sviluppo dei prototipi e quindi prontissime per andare sul mercato.

Dall’Italia sono giunte fino a qui Eggplant , Livingood e la sarda Veranu. La prima ha sviluppato un sistema per la produzione di bioplastiche partendo da rifiuti. Livingood ha presentato Drywall green evolution, un innovativo componente per la costruzione che presenta caratteristiche innovative sia a livello di materiale che si traduce in maggiore resistenza, leggerezza, flessibilità sia a livello di prestazioni che si traduce in migliore isolamento termico e acustico e resistenza al fuoco.

sef - veranu

Veranu ha invece messo a punto il progetto denominato Smart energy floor (Sef) un piano sul quale qualsiasi cosa si muova o vibri produce energia. Veranu è ancora in fase pre-prototipale ma il progetto è già chiaramente definito presentando caratteristiche che lo rendono unico rispetto a iniziative simili perché progettato per essere invisibile e quindi adattabile a qualsiasi pavimento o superficie senza alterarne le caratteristiche architettoniche : “stiamo collaborando anche con l’Università di Sassari per le componenti chimiche del progetto – spiegano i due fondatori Alessio Calcagni e Simone Mastrogiacomo presenti a Stoccarda – mentre per tutte le componenti abbiamo sviluppato tutto internamente”.

Andrea Fontana Donatelli di Livingood è venuto a Stoccarda in cerca di potenziali finanziatori: “il nostro progetto è pronto, siamo già nella fase brevettuale, ora ci servono finanziatori per entrare nella fase industriale vera e propria”. Anche Domenico Centrone di EggPlant è alla ricerca di finanziatori e di clienti: “quest’anno il nostro obiettivo principale è chiudere i contratti con i primi clienti sia perché sia prontissimi per la fase di mercato sia perché così possiamo finalmente avere esempi concreti dell’effettiva bontà del nostro sistema”.

Molto interessanti anche gli altri progetti giunti alla finale di questa prima edizione dell’evento organizzato da Bwcon (Baden Wuerttemberg connected) presso il bellissimo edificio del Steinbeis Haus fur management und technologie (Shmt). In particolare da segnalare sono i tre vincitori, uno nella sezione Early Stage IneraTec e due a parti merito nella sezione Advanced: Sena Flora e One world solar collector. IneraTec ha presentato un sistema per la conversione dei gas, compresi quelli da fermentazione, in combustibili fluidi che possono essere immagazzinati in unità predefinite al fine di renderne l’impiego maggiormente diffuso e flessibile; One world solar collector è presentato dalla società Sunlumo Technology ed è un collettore solare termico che utilizza materiali polimerici in luogo dei metalli garantendo così minori costi, maggiori prestazioni e maggiore durata; infine SeNa Flora di GlobalFlow è un sistema per lo smaltimento dei rifiuti umidi grazie all’intervento di vermi i quali con la loro azione sono in grado di tradurre tali rifiuti in fertilizzanti di alta qualità.

Tra gli altri progetti di rilievo da segnalare un cenno va dedicato alla olandese Ecovat che ha messo a punto un sistema che prevede di interrare un bacino idrico e grazie al principio dello scambio di calore e alla conservazione di tale energia è in grado di accumulare durante il giorno calore sufficiente per riscaldare abitazioni durante la notte e viceversa accumulare fresco durante la notte per rinfrescare abitazioni durante il giorno rendendosi così efficace in ogni stagione. “Il nostro sistema è progettato per alimentare almeno un piccolo quartiere di un paio di centinaia di abitazioni – spiega il fondatore della società A.W. Aris de Groot – inoltre più il bacino è grande più in proporzione i costi sono minori anche considerando che in pratica non ci sono costi di manutenzione nel tempo”.

Valentina Grillea responsabile dell’organizzazione di GIIF per Bwcon non nasconde la sua soddisfazione per questa prima edizione dedicata interamente alle tecnologie green sia per la qualità delle startup che sono venute a seguire la giornata di training e a presentarsi agli investitori sia per la nutrita presenza di industrie e investitori tra cui spiccano nomi come quelli di Lbbw Venture High-Tech Grunderfonds, Siemens novel business, Robert Bosh Venture Capital e poi imprese e rappresentanti di università e centri di ricerca come il Fraunhofer Institute.

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