Fintech, Penta Italia addio, esce dal mercato italiano

Pubblicato il 26 Lug 2020

Penta abbandona il mercato Italia, al momento è una cosa nota solo ai clienti della challenger bank, che nei giorni scorsi hanno ricevuto questa comunicazione.

Gentile XXX,

a seguito di alcune valutazioni di carattere strategico, Penta ha preso la decisione di uscire dal mercato italiano e ciò purtroppo significa che nei prossimi due mesi chiuderemo tutti i conti correnti relativi a Penta Italia. 

Penta si propone di costruire prodotti eccellenti per i propri clienti, fornendo un nuovo ed innovativo modello di business banking. 

Con questo obiettivo, l’azienda nell’ottobre 2019 ha deciso di entrare sul mercato italiano, lavorando per offrire la migliore esperienza possibile.

Come spesso accade quando si entra come nuovo player in un mercato, è necessario investire notevolmente nell’acquisizione dei clienti, nonché nel posizionamento del marchio e dei suoi servizi. Il team di Penta Italia ha svolto un lavoro straordinario, e siamo davvero grati per gli sforzi da loro intrapresi. Tuttavia, a volte, al fine di garantire un significativo successo del prodotto, vi deve essere il giusto adattamento dello stesso al mercato di riferimento, cosa che non siamo riusciti a portare a termine, nonostante un iniziale trend positivo, per la decisione di focalizzarsi maggiormente sul nostro attuale mercato di riferimento.

Crediamo quindi che in questo momento, la decisione giusta sia quella di ritirarsi dal mercato. 

Questa inversione di rotta è alquanto particolare, segue due importanti round di investimento series B dei mesi scorsi che hanno portato nelle casse prima 18,5 milioni di euro e poi poco meno di 5 milioni, risorse tutte orientate, secondo le comunicazioni ufficiali, proprio a scalare il mercato delle PMI in Europa, poco servite dalle istituzioni finanziarie. Il momento Covid non è stato probabilmente dei più propizi per tale operazione e la società ha cambiato strategia, che ora piuttosto che espansiva è di consolidamento e crescita nel mercato interno, ovvero quello tedesco.

Penta nasce in Germania nel 2017 a opera di Aleksandar Orlic, Igor Kuschnir, Jessica Holzbach, Lav Odorovic, Luka Ivicevic, Matteo Concas, Sir Gabriel Holbach e riceve il primo round di investimento da €2,2 milioni nel gennaio 2018. Lo stesso anno, viene acquisita da Finleap, il più grande company builder fintech europeo, fondendosi con Beesy. Ad agosto 2019, dopo aver raggiunto oltre 17.000 clienti in Germania, riceve un secondo round da €8 milioni guidato da HV Holtzbrinck Ventures, per iniziare la sua espansione Europea partendo dall’Italia.

Il CEO di Penta, Marko Wenthin, ha dichiarato in occasione dell’ultimo investimento raccolto : “Siamo molto lieti di finalizzare il secondo closing e di aggiungere nuovi partner così importanti ai nostri investitori. In particolare, nell’attuale crisi della coronavirus, è un segnale forte che ci siano ancora investitori che cercano aziende eccezionali. Con il nuovo capitale, intendiamo accelerare il nostro percorso di crescita in Germania e continuare a sviluppare la nostra offerta di prodotti per le PMI”.

La società ha accusato il colpo coronavirus e si richiude nel suo fortino per curare le ferite e affilare le armi.

La scelta di Penta lascia in Italia il campo libero ad altri operatori fintech, in particolare Qonto, probabilmente il suo principale competitor per tipologia di servizio finanziario offerto e di clienti (pmi, liberi professionisti, startup).

Qonto ha avuto una crescita eccezionale in questi anni: recentemente ha tagliato il traguardo dei 100mila clienti in Europa, prima fintech b2b europea a raggiungere tale risultato in soli 3 anni. In Italia la crescita di Qonto è stata raggiunta anche grazie a una serie di partnership strategiche come quella con BorsadelCredito.it per garantire l’accesso al credito, con LexDo.it per la costituzione di società e per offrire servizi legali, con iZettle per fornire POS innovativi e con Satispay per rendere possibile la ricezione di pagamenti via mobile.

Anche Qonto, tuttavia, come tanti altri operatori finanziari, dovrà fare attenzione a Revolut, che ha appena chiuso una mega deal da 580 milioni di euro con la missione di diventare ‘la’ piattaforma finanziaria globale, e sta estendendo le linee prodotti anche in direzione business (non più solo retail).

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