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La filosofia delle storie d’impresa

Sally Percy analizza l’approccio all’imprenditorialità di imprenditori di questo millennio, da Musk a Zuckerberg, da Bezos a Wolfe Herd, da Perkins a Dyson

Pubblicato il 07 Apr 2024

Sally Percy è una giornalista che approfondisce temi di business e ha scritto un libro che nella versione italiana si intitola Business leader del terzo millennio, da Yvon Chouinard a Elon Musk, le lezioni di chi sta trasformando il mondo in cui analizza le storie imprenditoriali e le filosofie di imprenditrici e imprenditori, sia di nomi universalmente noti, si di coloro che sono alla guida di imprese emergenti in tutto il mondo.

Il libro, edito in Italia da Apogeo (181 pagine, 20 euro) è una sapiente carrellata che aiuta a comprendere il vero significato di fare impresa in questi anni, attraverso i racconti delle storie e dell’approccio all’imprenditorialità, alla leadership, all’innovazione degli imprenditori selezionati, Percy da corpo a concetti spesso annacquati dalla retorica come l’essere pronti a cogliere le sfide, tenere duro, sapersi circondare di persone con elevate competenze, sapere delegare, sapere accogliere suggerimenti e consigli, fare domande, avere mentor, fare impresa pensando all’ambiente e all’impatto sociale. Tutti concetti che prendono forma in modo molto personale nelle parole e nelle esperienze degli imprenditori che l’autrice ha scelto di raccontare nel suo libro.

I campioni e gli emergenti

La seconda parte del libro è quella forse di maggiore ispirazione per chi fa startup perché racconta le storie di imprenditori emergenti, quella che Percy definisce come la prossima generazione. Qui racconta le storie dell’italiana Lucrezia Bisignani che in Africa ha sviluppato Kuka per favorire la formazione e l’intrattenimento attraverso storie coinvolgenti, c’è poi Mette Lykke che giuda Too Good To Go che è partita dalla Danimarca con la missione di ridurre a zero lo spreco di cibo, Nthabiseng Mosia, altra imprenditrice altra storia che arriva dall’Africa ma questa volta legata all’utilizzo di energia solare per migliorare la vita delle zone rurali, l’azienda si chiama Easy Solar. Sempre in Africa c’è Farmcrowdy alla cui guida siede Akindele Phillips che ha lo scopo di dare nuova linfa all’industria dei piccoli agricoltori, e poi l’americana Andrea Thomaz che ha creato Diligent Robotics che sviluppa robot capaci di lavorare accanto all’uomo, il loro primo prodotto si chiama Moxi e sta diventanto decisamente popolare nelle corsie degli ospedali negli Stati Uniti.

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Il resto del libro è dedicato a storie di campioni dell’imprenditorialità, del management, della leadership come Mary Barra di Geenral Motors, Jeff Bezos di Amazon, Sara Blakely di Spanx, Rosalind Brewer di Walgreens Boots Alliance, Brian Chesky e gli altri fondatori di AirBnb, Joe Gebbia e Nathan Blecharczyk, Yvon Chouinard che ha fondato Patagonia, il popolarissimo youtuber MrBeast al secolo Jimmy Donaldson, Sir James Dyson noto soprattutto per i suoi aspirapolveri innovativi, Kiran Mazumdar-Shaw imprenditrice indiana che ha di fatto inventato il settore delle  biotecnologie nel suo Paese, Elon Musk, Satoshi Nakamoto, il misterioso inventore del bitcoin, Melanie Perkins dell’australiana Canva, Zhang Ruimin della cinese Haier, i turco-tedeschi Uğur Şahin e Özlem Türeci che con la loro BioNTech hanno avuto un ruolo attivo nello sviluppo di vaccini mRna durante la pandemia covid-19, Whitney Wolfe Herd di Bumble, Mark Zuckerberg. Una selezione decisamente ampia e interessante, storie molto diverse tra loro soprattutto nella genesi ma che hanno saputo trasformarsi in successi globali mantenendo forte attenzione all’impatto ambientale e sociale, al desiderio di spostare sempre più avanti il confine dell’innovazione e, naturalmente, anche alla sostenibilità economica.

L’autrice è brava a estrarre il significato più importante dalle esperienze di questi imprenditori, è brava a dare concretezza ai concetti di base uscendo dalla banale retorica in cui è facile cadere in questi casi concentrandosi sul lato umano, sull’importanza dell’errore, sull’importanza dell’apprendimento, sulla necessità di mantenere umiltà e soprattutto su quella di porsi come obiettivo lo sviluppare qualcosa che possa contribuire a rendere il mondo un posto migliore.

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