Obloo Ventures, investire nel deeptech per vincere le sfide globali

Obloo Ventures è l’operatore di venture capital specializzato nel deeptech, che conta già diversi investimenti all’attivo nel settore delle scienze computazionali, e in occasione dell’Innovation week di MIND ha organizzato un incontro con esperti, ricercatori, imprenditori tra cui Barbara Caputo del Politecnico di Torino, Enrico Prati del CNR e Università di Milano, Roberto Siagri di Rotonium, Victor Savevski di Humanitas, per approfondire le innovazioni tecnologiche nell’ambito del future of computing, le applicazioni industriali e l’ecosistema delle startup che operano nel settore.

Il future of computing, l’insieme delle innovazioni e tecnologie hardware, software e delle applicazioni abilitate dal calcolo, ha il potenziale innovativo per rispondere alle grandi sfide dei prossimi anni: il quantum computing promette di risolvere problemi a velocità esponenzialmente maggiore rispetto agli strumenti oggi disponibili, con ricadute rivoluzionarie in vari settori tra cui la crittografia, la scienza dei materiali e ricerca farmaceutica. Nello stesso tempo, i modelli di AI e la potenza di calcolo raddoppiano ogni sei mesi, condizione necessaria per sostenere lo sviluppo di soluzioni sempre più performanti. Queste tecnologie trovano applicazione in molti ambiti, dal contrasto al cambiamento climatico alla sanità, dal monitoraggio delle infrastrutture critiche alle nuove frontiere dell’aerospazio, e attirano investimenti crescenti. In questo scenario, l’Europa si sta posizionando come un polo di eccellenza nelle scienze computazionali (come abbiamo scritto anche a riguardo della fusione nucleare) e l’Italia ha il potenziale per assumere un ruolo di rilievo a livello globale: è il settimo paese al mondo per pubblicazioni scientifiche nel settore e quarta per dotazione di grandi infrastrutture computazionali. Perno di questa nuova rivoluzione industriale sono le startup, in particolare quelle che lavorano nel settore della trasformazione dei risultati della ricerca di base in prodotti al servizio di diversi settori industriali.

“Il valore degli investimenti attesi dà una misura tangibile dell’impatto che il future of computing avrà nei prossimi anni. Il maggiore impatto si avrà nelle applicazioni industriali: Il climate tech, l’industrial manufacturing, la cybersecurity, l’aerospace e l’industria farmaceutica, sono solo alcuni dei settori che verranno stravolti dai risultati provenienti dalla ricerca nelle scienze computazionali. In Italia ci sono molte delle condizioni necessarie per cogliere questa opportunità, dal capitale umano altamente qualificato alla qualità della produzione scientifica, fino alla dotazione tecnologica e infrastrutturale, ma per esprimere questo potenziale è necessario promuovere e sviluppare ulteriormente l’ecosistema di venture capital e il trasferimento tecnologico”, dichiara in una nota Misal G. Memeo, partner di Obloo Ventures che parlando con Startupbusiness aggiunge come il progetto avrà presto anche una nuova forma capace di unire la necessità di avere capitali esigenti con quella di avere una struttura capace di investire in modo agile e coinvolgendo il mondo dell’industria. Fino a oggi Obloo Ventures ha gestito due fondi: uno da 40 milioni di euro insieme a Vertis e uno da 27 milioni di euro in collaborazione con il veicolo di CDP Venture Capital che si occupa di spacetech e ha chiuso in totale 16 operazioni. 

In particolare Obloo Ventures è co-investitore e partner imprenditoriale di Galaxia, Polo Nazionale di Trasferimento Tecnologico nell’Aerospazio di CDP Venture Capital, e opera in tre settori prevalenti: aerospazio, scienze computazionali, energia e sostenibilità.

Il team di Obloo Ventures ha creato Deepscover, metodologia proprietaria che permette di trasformare i risultati della ricerca scientifica in prodotti, servizi e startup ad alto impatto industriale e finanziario. Deepscover prevede di affiancare l’investimento ad infrastrutture di test bed e sviluppo: Obloo Ventures ha in tal senso accordi con CINECA per lo sviluppo di un ecosistema di startup in ambito computazionale attorno all’HPC Leonardo, e con Lean Experience Factory, fabbrica modello digitale integrata.

Il settore sta attirando sempre più l’interesse di investitori pubblici e privati. Gli operatori di venture capital stanno investendo fortemente sull’intelligenza artificiale (46 miliardi di euro), seguito dal quantum computing , dove si registrano circa 1,2 miliardi di euro investiti, con ulteriori 40 miliardi di euro di finanziamenti globali governativi nei prossimi dieci anni (fonte: State of Quantum 2024 Crunchbase). In Europa sia gli investitori privati che quelli istituzionali sono molto attivi: nel 2024, tra fondi privati e pubblici, sono stati stanziati 200 miliardi per l’AI e 134 dal budget del Piano di Ripresa e Resilienza per il digitale (fonte: European Commission, marzo 2024). Su scala globale, gli investimenti privati, governativi e di venture capital, abiliteranno un mercato del future of computing che raggiungerà i 500 miliardi di euro entro il 2030.

L’Europa è prima a livello globale per numero di laureati nelle materie quantistiche: con 135.511 studenti che nel 2020 hanno terminato gli studi, i 27 Paesi dell’UE hanno superato l’India (dove si sono laureati in 82.110), Cina (57.693) e USA (45.087) (fonte: Quantum Technologies Public Policies in Europe, 2023 on 2020 data). Le pubblicazioni scientifiche nel campo dell’informatica nel 2022 sono state in UE 150.619, dato secondo solo a quello cinese (182.843) (fonte: Scimago Dattabase, aprile 2024). In questa classifica l’Italia è settima a livello globale e in Europa è superata solo da Germania (27.133) e Regno Unito (25.805). Anche per quanto riguarda le infrastrutture computazionali, l’Europa primeggia con 48,8 milioni di core HPC (contro i 40,1 di USA, i 22,6 cinesi e gli 11,4 del Giappone- fonte: top500.org, aprile 2024); di queste 4,4 milioni sono in Italia, che si posiziona al quarto posto a livello mondiale. 

deeptech in Europa - Obloo Ventures

Le tecnologie e le startup più promettenti: intelligenza artificiale, data science, quantum computing e tecnologie neuromorfiche sono fra gli ambiti di ricerca oggi più rilevanti. Dopo l’esplosione della IA generativa, c’è stato un ulteriore accelerazione degli investimenti in questo settore. Tra le tecnologie più promettenti in ambito computing ci sono l’edge computing, computer quantistici e ottici, e la conservazione dei dati grazie a molecole di DNA. Per quanto riguarda il  software, XAI (IA spiegabile, ovvero l’insieme di processi e metodi che consentono agli utenti umani di comprendere i risultati generati mediante algoritmi di machine learning), DevOps (development + operation: metodologia di sviluppo del software che punta all’integrazione tra sviluppatori e addetti alle IT operations per lo sviluppo rapido ed efficiente di prodotti e servizi), modelli fondativi di IA e machine learning e cybersicurezza sono gli ambiti di ricerca più attraenti nel contesto del future of computing.

Le applicazioni industriali sono molteplici e vanno dal settore automobilistico (perfezionamento della guida autonoma e ottimizzazione delle batterie) ai servizi finanziari (ottimizzazione del rischio servizi personalizzati) fino alla scoperta di nuovi farmaci.

In Italia ci sono già diverse startup che propongono soluzioni innovative in questi ambiti basate su intelligenza artificiale e altre tecnologie computazionali.

“Da più di 15 anni il team di Obloo Ventures investe nel deep tech e direttamente nei proof of concept con gruppi di ricerca. Guardando al portafoglio di startup che abbiamo creato, quasi la metà è stato ed è composto da imprese relative al future of computing. Per questo stiamo costruendo un ecosistema di innovazione per questo settore strategico, mettendo a disposizione delle start-up non solo capitali, ma tutti gli elementi necessari per la loro nascita e sviluppo, a cominciare dalle infrastrutture e da partner industriali”, dichiara Nicola Redi, che insieme a Roberto Della Marina è managing partner di Obloo Ventures. 

Le startup

Aindo fondata da Daniele Panfilo, CEO, Sebastiano Saccani, head of research and development, Borut Svara, CTO nel 2018 è una startup nata dalla SISSA (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste e attualmente è insediata in Area Science Park nel campus di Padriciano. Aindo fornisce una soluzione tecnologica basata su IA generativa che permette alle aziende di tutti i settori di generare responsabilmente dati sintetici, partendo da dati reali. La missione di Aindo è di rivoluzionare l’approccio ai dati sintetici tramite IA conciliando il rispetto della privacy con l’equità e la mobilità dei dati per analisi sicure e di qualità. I dati sintetici rappresentano un nuovo paradigma tecnologico: sono completamente artificiali e hanno le stesse proprietà statistiche dei dati reali; sono però privi di informazioni sensibili e quindi sono in grado di proteggere la privacy.

Sibylla Biotech è un’azienda in fase preclinica focalizzata sullo sviluppo di piccole molecole con funzioni di degradatori molecolari che interferiscono con il processo di ripiegamento delle proteine. Questo meccanismo d’azione unico viene utilizzato per trovare nuove terapie adatte a esigenze mediche insoddisfatte ed è alimentato da una piattaforma tecnologica proprietaria che sfrutta simulazioni al computer e IA. La tecnologia di Sibylla è un abilitatore unico ed esclusivo di una nuova classe di simulazioni molecolari “full atoms” che considerano la natura vettoriale del ripiegamento delle proteine e le interazioni della catena proteica nascente con il ribosoma della cellula. Questo approccio consente a Sibylla di progettare razionalmente piccole molecole in grado di indurre la degradazione del bersaglio interferendo con il suo processo di ripiegamento. Grazie alle collaborazioni in atto con Takeda Pharmaceutical e Ono Pharmaceutical nell’ambito del sistema nervoso centrale e ad una pipeline interna focalizzata principalmente sull’oncologia, Sibylla sta attualmente preparando questo nuovo tipo di degradatori per la fase clinica. La startup è guidata da Lidia Pieri, CEO insieme a Giovanni Spagnolli, CTO, Emiliano Biasini consigliere, Pietro Faccioli advisor, Maria Letizia Barreca advisor, Graziano Lolli advisor.

Mespac conduce campagne meteomarine a supporto di progetti di sviluppo di campi eolici offshore per prevedere l’energia prodotta in ogni sito, misurando l’intensità del vento attraverso strumentazione installata in mare in un ambiente estremo e per un lungo periodo di 3-4 anni. La startup usa dati satellitari da diverse costellazioni e algoritmi di intelligenza artificiale per aumentarne la copertura geografica e temporale e offrire un servizio software di campagne meteomarine altrettanto accurato e più rapido e meno costoso di quello tradizionale. In questo modo gli impianti possono essere realizzati e resi operativi in minor tempo. La profonda conoscenza dei modelli fisici del vento e delle onde da parte dei fondatori della startup ha reso possibile estrarre da dati satellitari informazioni utili a chi sviluppa, costruisce, gestisce, e possiede impianti eolici offshore. Il team di Mespac è fatto da Andrea Gulisano, CEO, Giuseppe Giorgi, CTO, Giulia Cervelli, esperta in modello meteomarini, Edoardo Pasta, esperto in processamento dati e intelligenza artificiale, Giuliana Mattiazzo, advisro sul trasferimento tecnologico.

Le infrastrutture, soprattutto nei Paesi sviluppati, stanno raggiungendo, o hanno già raggiunto, la loro vita utile strutturale e possono essere interessate da pericoli e rischi naturali legati anche al cambiamento climatico. I sistemi di monitoraggio tradizionali che usano ispezioni o sensori non sono sempre utilizzabili e non presentano dati storici, si concentrano sull’opera e non monitorano elementi circostanti come il terreno. Inoltre, i tempi e i costi sono un vincolo importante nel monitoraggio delle infrastrutture. Titan4 aiutale aziende pubbliche e private a valutare e monitorare dallo spazio i movimenti della superficie terrestre e capire lo stato di salute di asset e infrastrutture in modo semplice e veloce, attraverso un software che utilizza dati satellitari radar, ottici e multi spettrali integrandoli con l’intelligenza artificiale. Titan4 monitora autostrade, tunnel, dighe e reti di distribuzione ed è realizzata da Giovanni Quacquarelli CEO, Fracesco Cruciani CTO e Stefano Cruciani advisor.

Le reti neurali per intelligenza artificiale tradizionali sono costruite con il presupposto di risorse illimitate, risultando in reti spesso troppo complesse e performanti per i fini ricercati dall’utente. I modelli esistenti e disponibili sono inefficienti perchè non progettati e ottimizzati per lo specifico hardware del cliente e richiedono di essere addestrati con dati etichettati. Focoos AI ha sviluppato algoritmi di IA che progettano la rete neurale ottima per i bisogni di ciascun cliente e per ogni tipo di hardware, per poi addestrarla su dati non etichettati. Focoos AI riduce i costi e il consumo energetico dell’implementazione delle reti neurali rendendole utilizzabili anche in ambienti estremi, come a bordo di satelliti, per analisi di immagini che permettono la trasmissione a terra di informazioni selezionate e già processate. Il CEO della startup è Antonio Tavera che lavora insieme a Fabio Cermelli CTO, Giuseppe Avetra CRO, Carlo Masone CPO e Barbara Caputo chairman.

Molti disturbi neuropsichiatrici e del neurosviluppo ricadono attualmente sotto la medesima etichetta diagnostica, seppur in realtà abbiano cause biologiche differenti. QuantaBrain riesce ad individuare biomarcatori complessi, indicatori biologici correlati ad una specifica malattia, in regioni cerebrali con funzionamento atipico. In particolare, grazie a un metodo di elaborazione delle immagini di risonanza magnetica funzionale, l’algoritmo proprietario di QuantaBrain identifica caratteristiche uniche dell’attività cerebrale di un individuo che riguardano il modo in cui l’ossigeno viene distribuito e consumato nel cervello. Questo comporta la possibilità di definire il miglior trattamento personalizzato, rendendo il procedimento diagnostico più efficace, rapido ed oggettivo. L’esame di risonanza magnetica funzionale in modalità resting-state a cui il paziente deve sottoporsi ha la durata di 1 minuto, è sicuro e non invasivo. Tra gli innumerevoli campi applicativi, QuantaBrain ha scelto di focalizzarsi inizialmente sulla diagnosi dello disturbo dello spettro autistico (DSA), condizione estremamente eterogenea, difficile da individuare e per la quale la diagnosi precoce è fondamentale dato che la capacità del cervello di rimodellarsi e apprendere nuove abilità, la plasticità neurale, ha un picco nel primo anno di vita e diminuisce in seguito. Il CEO di QuantaBrain è Elisa Ferrari, il CTO è Pietro Carra e tra gli advisor c’è Hanna Teichmann che proviene da MMI.

L’informatica quantistica nei prossimi anni si evolverà dall’attuale fase prototipale per diventare una tecnologia dirompente. Tuttavia, in questa fase di sviluppo ci sono ancora ostacoli di tipo ingegneristico che rendono troppo dispendioso dal punto di vista computazionale sia la compilazione del software quantistico che la gestione degli errori dell’hardware quantistico tramite middleware. Qbrain ha sviluppato un suite cloud chiamata Qortex e distribuita come prodotto SaaS che ottimizza le performance dell’hardware quantistico in modo che possa raggiungere il suo pieno potenziale.In particolare, Qortex fornisce la potenza di modelli di intelligenza artificiale proprietari tramite chiamate API con lo scopo di rendere efficiente l’utilizzo delle risorse quantistiche ed è in grado di interfacciarsi con tutte le principali piattaforme di calcolo quantistico offrendo oggi stesso le prestazioni dei computer quantistici di domani. I campi di applicazione sono molteplici e indipendenti dal settore di mercato. In effetti, la suite di Qbrain è in grado di ottimizzare gli algoritmi quantistici volti alla risoluzione di problemi finanziari, logistici, chimici o di apprendimento automatico. Paolo Arletti è il CEO, Marco Maronese il CTO, Lorenzo Moro head IA e gli advisor sono Enrico Prati e Olivia Nicoletti. (Foto di Bogdan C Rogulin su Unsplash)

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