Startup Emilia-Romagna, gli incubatori si uniscono e guardano all’estero

Il network IN-ER promuoverà all’estero l’ecosistema regionale per la creazione di imprese innovative e la collaborazione con interlocutori internazionali

Pubblicato il 20 Mag 2019

Per presenza di incubatori,  l’Emilia-Romagna è in Italia seconda solo alla Lombardia, ci aveva detto l’ultimo (2019) rapporto sugli incubatori del nostro Paese realizzato dal Social Innovation Monitor, di cui avevamo parlato qui.

Quasi il 60% degli incubatori si trova in Italia settentrionale: la Lombardia è la regione che ne ospita il maggior numero, sono 43, il 25,3% del totale, seguita dall’Emilia Romagna, con 18 incubatori, il 10,6% del totale, e la Toscana con l’8,8%.

L’Emilia-Romagna è una delle regioni italiane più fertili in ambito innovazione e startup, grazie anche alle iniziative si sistema, che saranno in futuro anche più efficaci grazie alla nascita di IN-ER, Incubator Network Emilia-Romagna, una rete che raggruppa gli incubatori della regione per uniformare i servizi offerti alle startup e interagire come interlocutore unico, in particolare con soggetti e istituzioni estere. La Rete è supportata da ART-ER, la nuova società nata dalla fusione di ASTER ed ERVET per l’innovazione e la conoscenza, l’attrattività, l’internazionalizzazione e la crescita sostenibile dell’Emilia-Romagna.

La Rete è composta da incubatori attivi dal 2001 e rappresenta complessivamente:  una superficie totale di 13.240 mq, di cui 950 mq dedicati a laboratori di ricerca; le startup seguite sino a oggi sono 547, di cui 156 nel solo 2018, con tempi di incubazione/accelerazione che vanno dai 6 mesi ai 3 anni. I servizi vanno dall’ospitalità e dall’assistenza alla crescita, all’intercettazione di opportunità di finanziamento, fino all’accesso alla rete regionale dei Mentor, che offre alle startup un importante valore aggiunto per lo sviluppo dei business.

IN-ER promuoverà all’estero l’ecosistema regionale per la creazione di imprese innovative e la collaborazione con interlocutori internazionali, e coinvolgerà i membri della rete in eventi all’estero oltre a gestire le relazioni con partner e il fundraising per la rete.

Sono già oltre 100 le grandi imprese con cui il Network ha relazioni  in essere, a cui si aggiungono reti di business angels come IAG e IBAN, fondi di venture capital come Primo Miglio sgr e Progress TT Fund, e più di 20 partner internazionali tra Unione Europea e Silicon Valley. Collaborazione è la parola chiave della Rete, che si traduce in uno scambio continuo di informazioni, sviluppo delle attività di networking, ma anche rispetto delle caratteristiche di ciascuno.

Fanno parte della Rete: Rimini Innovation Square, AlmaCube SRL, CesenaLab, coLABoRA Ravenna, Consorzio Factory – Grisù Ferrara, Co-Start Villa Garagnani Zola Predosa, Primo Miglio Sgr, EXATR Forlì, Contamination Lab Faenza, Fondazione Democenter-Sipe Modena, Fondazione R.E.I Reggio Emilia, Inlab Piacenza, INNOVAMI Imola, Romagna Tech Faenza e Lugo, S.I.PRO Ferrara, Urban Hub Piacenza, VZ19 a Cento.

La rete è coordinata da un board composto da Fabrizio Bugamelli (Almacube), Andrea D’Amico (Urban Hub) e Pierpaolo Ughini (InLab), Sara Monesi (ART-ER), Dario Monti (Romagna Tech), Andrea Parmeggiani (REI) che sono al lavoro per la definizione di obiettivi e indirizzi e per promuovere la rete nei contesti nazionali e internazionali.

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