Azimut investe in Gellify e non solo, nasce il fondo Italia 500

Il principale Gruppo Italiano indipendente del risparmio gestito si rafforza nel mondo startup con diverse operazioni, tra cui la nascita di uno, forse due, nuovi fondi

Pubblicato il 30 Ott 2019

Azimut,  il principale Gruppo Italiano indipendente operante nel settore del risparmio gestito, investe in Gellify e insieme esplorano la possibilità di creare un fondo; ma anche con P101 Azimut ha già creato un nuovo fondo, Italia 500. Ma andiamo con ordine.

Operazione Azimut-Gellify

L’aumento di capitale, per un valore di 15 milioni, è stata realizzata da Azimut in qualità di lead investor insieme a un Club Deal costituito da investitori business angel provenienti dall’ICT e da Corporate Venture Capital di imprese manifatturiere, e sarà funzionale alla crescita di Gellify e ai nuovi investimenti in start up B2B.

Gellify è una piattaforma di innovazione B2B che seleziona, investe e fa crescere startup innovative del settore digitale e le connette con le aziende consolidate in ottica di open innovation. Con ricavi della divisione di consulenza che si attesteranno intorno ai 6,5M€ nel 2019 (in crescita del 50% sul 2018) e con investimenti per 12 Milioni di Euro in 18 mesi in un portafoglio di 22 start up che fattureranno circa 50 milioni di euro nel 2019, Gellify ha appena annunciato le sue prime due exit in ambito fintech con Deus Technology e in ambito industry 4.0 con TechMass.

Per Azimut l’operazione si inquadra in una serie di diverse iniziative che il Gruppo sta realizzando per rafforzarsi nell’offerta di investimenti alternativi ai propri clienti e in risposta a una trasformazione nel settore della gestione del risparmio che ha visto negli ultimi anni rendimenti superiori negli investimenti in economia reale rispetto a quelli in società quotate: private equity, venture capital, private debt hanno generato ritorni annuali in media del 12% circa negli ultimi 10 anni, contro la media del 7,5% delle attività quotate. Inoltre, gli investimenti nei mercati privati rappresentano un fattore importante di differenziazione del portafoglio, in quanto non correlati alle dinamiche dei  mercati finanziari.

Attiva già da 5 anni nel mondo delle start up, con SiamoSoci e Mamacrowd, e nel venture capital attraverso la partnership con P101,  Azimut entra dunque nel capitale sociale di Gellify, ma non solo. Una seconda iniziativa la nascita di nuovo fondo, ITALIA 500, come annuncia in una nota stampa.

Il fondo Italia 500

Italia 500, realizzato in collaborazione con P101 Sgr, società di gestione di fondi di venture capital fondata e diretta da Andrea di Camillo, sarà un fondo comune di investimento alternativo chiuso e non riservato con 40 milioni di euro di target di raccolta e un importo minimo di sottoscrizione di 5 mila euro. Le aziende target sono startup con un fatturato sino a 5 milioni di euro e PMI con sede prevalentemente in Italia, operanti su tecnologie, prodotti e/o servizi riferibili ai settori industriali e digitali, con un fatturato compreso tra i 5 e 50 milioni di euro. La durata del fondo sarà di 10 anni.

Italia 500 è al momento in fase autorizzativa da parte delle autorità competenti, si dovrà attendere dunque l’espletamento di questa fase e il lancio effettivo del fondo per conoscere maggiori dettagli.

ITALIA 500 sarà il primo fondo di venture capital con una soglia di accesso democratica e rappresenta un ulteriore passo per rendere accessibile agli investitori privati i rendimenti tipici degli investimenti alternativi, sino ad ora riservati agli investitori istituzionali e professionali,” – commenta Pietro Giuliani, Presidente di Azimut Holding – “una mossa che riteniamo importante nell’attuale contesto di tassi negativi e fuga verso la liquidità. La nostra presenza nel venture capital si amplia anche in un’ottica di B2B grazie a una partnership strategica con Gellify con la quale stiamo studiando un altro strumento innovativo e appetibile per il settore”.

Lo strumento cui accenna il presidente d Azimut, da realizzarsi con Gellify, è un altro fondo comune di investimento alternativo di tipo chiuso riservato alla clientela professionale o HNWI (gli individui con un elevato patrimonio, ndr.), che avrà ad oggetto l’investimento nel capitale di rischio di start-up “B2B Software as a Service” operanti prevalentemente in quattro principali verticali del mondo ICT: Industria 4.0, Artificial Intelligence, Internet of Things, Blockchain e Cyber Security.

Azimut, i nuovi fondi per l’economia reale

Lo scorso settembre Azimut ha lanciato ufficialmente la sua nuova linea strategica volta alla crescita nel settore degli investimenti alternativi dedicati all’economia reale. Fulcro di questa nuova linea è Libera Impresa Sgr una piattaforma integrata di prodotti e servizi dedicata a imprenditori e PMI da un lato ed investitori e risparmiatori dall’altro, con l’obiettivo di favorire l’immissione di liquidità nell’economia reale.

La piattaforma comprende già otto fondi, tra i quali alcuni in fase di lancio e altri che saranno varati nel corso dei prossimi mesi, per una raccolta complessiva di 1,5 miliardi di euro a fine 2020.

Tra di essi c’è anche Demos 1,  il primo fondo chiuso di private equity retail al mondo, con importo minimo di sottoscrizione pari a 5 mila euro. Ha una dotazione di 350 milioni di euro da investire in aziende italiane, con un fatturato compreso tra i 30 e i 250 milioni e un ticket di investimento per operazione dai 20 ai 60 milioni di euro.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati